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domenica 19 maggio 2024 ..:: Una giornata con Angelo S. ::..   Login
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 Una giornata con Angelo S. Riduci

Una delle cose che un appassionato non dovrebbe mai farsi mancare è la condivisione delle esperienze. Un errore fondamentale che spesso si commette è il ripiegarsi nella contemplazione del proprio impianto, il forgiare l'orecchio non sulla comparazione con le più diverse soluzioni ma solo su quello che si possiede. Si instaura così una sorta di solipsismo audiofilo dove si assume l'atteggiamento di chi risolve ogni realtà in sé medesimo, una realtà che invece è multiforme, camaleontica e sempre ricca di sorprese. L'occasione del confronto può essere fornita da una mostra audio, per esempio, anche se ritengo sia il posto meno adatto per trarre delle conclusioni. Senz'altro più costruttive sono le piccole convention di appassionati piuttosto che le mostre audio di piccole dimensioni, magari allestite in ambienti dall'acustica decente, una tipologia di manifestazione che fortunatamente sta prendendo sempre più piede. Personalmente ho ritenuto sin dall'inizio della mia attività che il luogo ideale fosse l'incontro a casa di un amico sinceramente appassionato, una persona cioè che cura amorevolmente il suo impianto, ne asseconda l'evoluzione nel tempo parallelamente all’affinamento del gusto. Il mio compito in queste occasioni è molto più modesto, da buon "story teller" mi sforzo di condensare in un racconto la personalità di quell'impianto e il punto di vista del proprietario. Il mio sito nasce nel 2007 proprio con queste semplici cronache, dove oltre al "come suona" m'interessavo della storia personale dell'audiofilo che avevo di fronte, di come e perché fosse giunto a un certo risultato.

Diffusore Majandi Chimaera

Le mie narrazioni possono essere lette su diversi piani. Conferire loro il valore di evoluzione esperienziale, collegata in qualche modo alla mia attività di "recensore", sarebbe però riduttivo se non offensivo nei confronti dell'ospitante che a questo punto potrebbe sentirsi "sfruttato" per scopi diversi da quelli di una sana convivialità audiofila. E' opportuno quindi stabilire una priorità tra i diversi perché e dire schiettamente che, al di sopra di tutto, c'è il grande piacere che si prova nell'ascoltare musica insieme, commentare i brani nel loro valore artistico e tecnico, magari sorseggiando un buon caffè. A distanza di parecchio tempo dall'ultimo rendez vous, oggi torno con un pomeriggio audiofilo un po' speciale, a cominciare dalla sua estensione, che copre non poche ore ma quasi un'intera giornata. L'incontro con Angelo, conosciuto ai tempi delle mie frequentazioni del forum di Audioreview, è avvenuto in una splendida giornata di fine Agosto. Ai tempi di un'arena telematica oggi scomparsa è subito scattata in me l'ammirazione per la sua grande esperienza, non solo di macchine da musica High End ma anche di registrazioni eccellenti nel valore artistico e tecnico. Le sue osservazioni erano sempre puntuali, supportate non dal sentito dire ma dalla conoscenza diretta, a volte era un po' pungente nei giudizi, anche se elegantemente, ma sempre equilibrato.

Angelo è un appassionato che punta ai massimi risultati potendo contare sulla perfetta integrazione di un hardware, acustica ambientale e di un software, per utilizzare dei termini oggi tanto in voga, tutti di alto livello e soprattutto ben integrati tra loro. I grandi impianti non si fanno con i conti della serva, non è solo mettendo mano alla borsa e spendendo grosse cifre che ci assicuriamo un risultato conseguibile grazie alle conoscenze e il gusto maturato in tanti anni. La teoria psicologica della Gestalt recita "Il tutto è più della somma delle singole parti”, peccato che nel campo audio le parti vanno ben interfacciate e l’idea del tutto che si vuole ottenere deve essere precisa. Il nostro amico non ha lasciato nulla al caso, allo stato brado, nella consapevolezza che sarebbe stato un errore trascurare anche uno solo dei tasselli che concorrono al risultato. Lo dimostra il fatto che ha curato alla perfezione tutti quegli elementi che stanno a monte della catena propriamente detta, ben sapendo che l’audiofilo evoluto ha il dovere di non sorvolare sull'ambiente e l'ottimizzazione elettrica, dedicandogli delle attenzioni pari, se non superiori, a quelle riservate agli altri componenti della catena. Per questo la sua sala è stata pensata sin dall'inizio come funzionale alla riproduzione audio.

Le mura sono state realizzate con dei componenti speciali, gli stessi adoperati per edificare le pareti degli studi di registrazione, negli spazi dove suonano i musicisti. Il pavimento è costituito da una mescola particolare: la Kerakoll 225. Si è cercato con questo nuovo elastomero di unire i vantaggi del pavimento flottante con le proprietà di quello classico fisso, allo scopo di isolare la struttura sottostante dalle onde sonore. Muovendosi nella stanza si riceve la sensazione di camminare su una superficie soffice ma allo stesso tempo perfettamente stabile. Il rumore di fondo ambientale è ridotto ai minimi termini, tanto da rievocarmi delle percezioni simili a quelle che provai negli Studi Magister di Marco Lincetto: un silenzio così spesso da tagliarsi con il coltello. Dopo la messa in posa, il parquet flottante è stato sottoposto a specifiche prove di elasticità fatte con degli appositi macchinari per la verifica del suo grado di elasticità, calibrato per non avere problemi di flessione. Ricordo che l'abitazione di Angelo è in una zona sismica dove tutte le costruzioni devono essere fatte con determinati criteri.

Nella conversazione si avverte un rapido decadimento del suono, il ritorno acustico è diverso dalle normali sale d'appartamento, smorzato quanto basta per non intaccare l'articolazione ma nemmeno così attenuato da annullare le informazioni d'ambienza. Si è lavorato in direzione del bilanciamento delle due necessità, senza dannosi eccessi né da una parte né dall'altra. Le trappole acustiche sono state posizionate in modo idoneo, riempite con dei materiali adatti, in tutta la casa nelle intercapedini sono presenti cappotti termici ottimizzati anche per l'acustica, stesso tipo di trattamento è stato riservato persino ai locali tecnici, tipo lavatoio, che sono stati accuratamente insonorizzati. Altro capitolo fondamentale del fine tuning preliminare è l'ottimizzazione della parte elettrica. E’ stato realizzato un impianto esclusivamente dedicato alla sala d'ascolto, con degli stabilizzatori a monte e a valle; gli scaricatori, dispositivi atti alla protezione dalle sovratensioni, lavorano solo per il setup audio. Il quadro elettrico presente nella sala è collegato al contatore con un unico cavo da quasi 20 mm di sezione. Terminati i lavori, la corrente è stata testata risultando perfettamente "pulita", questo ha consentito lo snellimento dei dispositivi acustici passivi, gli ingombranti tube traps che erano stati posizionati nelle precedenti installazioni sono stati smantellati, un bel risparmio di spazio se si pensa che Angelo è arrivato ad averne sino a 16 (immaginate il soqquadro che provoca una tale quantità di dispositivi disseminati nell'ambiente...). Ma il beneficio va oltre questo, i vantaggi del lavoro di pulitura elettrica a monte si riflettono nel non impazzire a valle con la scelta dei cavi di alimentazione, stabilizzatori, filtri di rete e quant'altro viene messo in atto quando i buoi (leggi disturbi di rete) sono già scappati dalla stalla. E' stato quindi tolto lo Shunyata Hydra 8 (Filtro di rete), un altro dispositivo fatto artigianalmente e il PS Audio Wave. Grazie a una corrente esente da qualsiasi sporcizia si ottengono ottimi risultati anche con delle comunissime spine da un euro.

 

 L'IMPIANTO

Giradischi Technics SP10 MKII customizzato
Braccio Fidelity Research FR-64S
Testina Audio Technica MC AT33EV
Step Up Uesugi H
Speaker Manager DBX 4800
Amplificatori finali di potenza Yamaha P 2500S sulle vie basse
Amplificatore finale di potenza Parasound Zamp v.3 Zone Amplifier (Tweeter)
Amplificatore finale di potenza TP Audio 300b-f (Midrange)
Cavi di potenza Majandi - Cardas - QED - Supra
Cavo Phono Ortofon DW10
Preamplificatore Parasound JC 2
Preamplificatore Phono Parasound JC 3
Music Server Bit4Sound
Universal Audiophile 3D Blu-ray Disc Player Oppo BDP-105
DAC Audiolab M-DAC
Diffusori Majandi Chimaera
Reggicavo Lapp ANSI 55-4 Colombia

Speaker Manager DBX 4800
Amplificatore finale di potenza Yamaha P 2500S

L'impianto di Angelo può essere considerato come un “laboratorio” in continua trasformazione. Il nostro amico è un audiofilo "iperattivo" cui piace sperimentare sempre nuove soluzioni ma con dei punti fermi, come i diffusori Majandi Chimaera, da me ascoltati in casa del papà Gianpiero lo scorso Maggio e qui in pianta stabile da diverso tempo. Si tratta di un imponente sistema da pavimento basato sull'innovativa tecnica dell'Active Reflex per il trattamento della gamma bassa, concepito come modello ampiamente customizzabile. La versione approntata per Angelo beneficia di una finitura particolarmente lussuosa, la personalizzazione però non si ferma alla livrea ma comprende dei particolari che la portano a differire parecchio dagli esemplari presentati al Top Audio video nel 2011. Le presenti Chimaera hanno dei woofer particolari (come anche il medio) e un cabinet completamente diverso, un po' meno pesante della versione "bianco e nero" e rastremato in senso antero-posteriore per prevenire l'innesco delle onde stazionarie interne.

Amplificatore finale di potenza TP Audio 300b-f

Preamplificatore Parasound JC 2

Come ho avuto modo di dire nell’articolo a loro dedicato, nelle Chimaera coesistono la filosofia della radiazione diretta per le basse frequenze e il caricamento a tromba per le medio-alte. Il sistema è un 3 vie/quattro altoparlanti in cui a ogni singolo trasduttore deve essere dedicato un amplificatore (o una delle due vie di un finale stereo), allineato nel tempo con le vie adiacenti. La divisione della gamma bassa in due parti è determinata dal fatto che a uno dei due woofer si è voluta affidare la funzione di "condotto reflex" e ognuno dei quattro 15" che compongono una coppia stereo va pilotato individualmente da un segnale prima processato dallo speaker manager e poi consegnato al finale di potenza. La direttività del sistema è costante a partire dai 400 Hz, con una ampiezza dispersiva pari a 90° in senso orizzontale e 40° in quello verticale. Il controllo delle caratteristiche di emissione dei lobi polari è il risultato di un'accorta gestione delle pendenze di filtraggio tra le varie vie. Il woofer in prossimità del pavimento funge da condotto reflex "virtuale" simulando l'emissione del tubo di accordo, quello che lo sovrasta invece funziona da woofer vero e proprio. La genialata dell'Active Reflex consiste nello svincolamento dalle logiche puramente fisiche cui soggiace un normale condotto, ma stabilisce un comportamento attivo dove il progettista può liberamente modificare i vari parametri piegandoli in una certa misura ai suoi desideri.

Preamplificatore Phono Parasound JC 3

Reggicavo Lapp ANSI 55-4 Colombia

Universal Audiophile 3D Blu-ray Disc Player Oppo BDP-105

Ma quali sono i vantaggi dell'Active Reflex rispetto alla configurazione tradizionale? Sono diversi e importanti, a partire dal volume di lavoro, che è inferiore a parità di estensione in basso e consente di ridurre significativamente le dimensioni del mobile. La campana di funzionamento del woofer che fa da condotto è modificabile a piacere, il ritardo di gruppo, dipendente dalla lunghezza d'onda della frequenza di accordo, nel servoassistito è ampiamente inferiore e pari a quello del filtro digitale che genera la funzione di trasferimento (non oltre il mezzo millisecondo circa). Come è facile capire si tratta di tre importanti feature che fanno la differenza rispetto al reflex tradizionale. Superfluo dire che le Chimaera di Angelo sono pilotate da amplificazioni d'eccellenza, scelte in base al risultato che lui, audiofilo raffinatissimo ed esigente, voleva ottenere. Così sulla gamma bassa troviamo due Yamaha P 2500S, caldamente consigliati da Gianpiero poiché garantiscono la necessaria graniticità e la tenuta sui trasduttori Faital costruiti su specifica. Sul medio Altec 288 troviamo un finale TP Audio 300b-f, il quale conferisce una bellezza timbrica probabilmente inarrivabile da altre soluzioni mentre un Parasound Zamp v.3 Zone Amplifier fa cantare a dovere il tweeter Electrovoice T-35. Per la resa della cruciale gamma media Angelo ne ha provate di ogni, si è lasciato prendere dalla smania di raggiungere il massimo risultato possibile in un percorso costellato di successi e insuccessi. Tanti i finali provati, nella sua sala d'ascolto sono passate fior di elettroniche come Electrocompaniet, McIntosh... poi l'approdo al TP Audio 300b-f, secondo lui il migliore che sia mai transitato nella sua sala d'ascolto. La parte del "direttore d'orchestra" la fa lo Speaker Manager DBX 4800, un oggetto molto versatile deputato a legare e modulare in tutti i suoi parametri la risposta dei quattro trasduttori.

DAC Audiolab M-DAC

Alla fine della fiera, per il sistema Chimaera il concetto di customizzazione estetica e tecnica è della massima importanza. Questo è il motivo per cui le mani sui diffusori venduti al cliente ce le deve mettere Gianpiero Majandi in persona, tutte le operazioni di settaggio vengono fatte direttamente da lui nella sala d'ascolto del fortunato acquirente. Anche i cavi di potenza sono Majandi, in rame puro, elemento su cui il progettista ha insistito molto affinché il risultato finale fosse adeguato alla classe dell'oggetto. I preziosi pitoni sono adagiati sui dispositivi reggicavo Lapp ANSI 55-4 Colombia. Eccellente assente il Music Server Bit4Sound del bravo Roberto Vagli, purtroppo in manutenzione ma che ho avuto modo di ascoltare recentemente alla manifestazione milanese "Audiario di Settembre". Per i brani liquidi quindi abbiamo dovuto ripiegare (si fa per dire) sul versatile Oppo 105, ottima macchina digitale di sicura qualità, usato per l'occasione in veste di Digital Media Player (DMP) e Digital Media Renderer (DMR) collegato a un NAS (Network Storage Device). L'Oppo 105 non può sostituire il lavoro svolto da un valido Music Server come il Bit4Sound, la gestione delle cartelle è più macchinosa, non è altrettanto valido a livello logistico se ci troviamo a gestire una vasta collezione di file, laddove il Music server rende tutto più veloce e intuitivo. Questo non toglie che il lavoro lavoro di "supplenza" sia stato svolto egregiamente, soprattutto non ne ha patito la qualità sonora, davvero ottima se pensiamo che l'Oppo 105 è una macchina che costa circa 1400 euro. Un iPad mini ha fatto da controller per la gestione a distanza dei brani.

Giradischi Technics SP10 MKII customizzato con Braccio Fidelity Research FR-64S

Step Up Uesugi H

Alla sezione analogica è dedicata la stessa cura riservata alla digitale, qui l'avvicendamento di prodotti ha trovato requie e la pace dei sensi è stata trovata con un formidabile front end vintage: un indistruttibile Technics SP10 MKII customizzato, carrozzato con braccio Fidelity Research FR-64S e testina Audio Technica MC AT33EV, Step Up lo Uesugi H. Il risultato, inutile dirlo, è assolutamente rimarchevole. Angelo crede nella bontà della musica numerica ma quando ha bisogno di far “respirare” le sue orecchie mette su un LP, un modo per godere del buon vecchio sapore del vinile che i giovani di oggi non sembrano apprezzare più di tanto, tutti presi con i loro dispositivi mobili. Il vinile però riesce ancora a convincere i palati più raffinati con la sua incredibile ricchezza, naturalezza timbrica e fulmineità con cui propone i transienti improvvisi, soprattutto quando si ascolta con un trazione diretta o puleggia. Ma ogni rosa ha le sue spine, a differenza del digitale l'analogico richiede, per conseguire i massimi risultati, di un impegno economico maggiore, oltre che una certa perizia nel settaggio.

Testina Audio Technica MC AT33EV

 

LA MUSICA PRIMA DI TUTTO

Vorrei subito fugare un dubbio che potrebbe assalire chi mi legge: la figura di Angelo come audiofilo è lontana anni luce dallo stereotipo dell'audiofigo che possiede un impianto da mille e una notte mentre la sua discoteca si riduce a pochi titoli ad effetto. Niente di più lontano dal vero, sono i numeri della sua discoteca a testimoniarlo: 850 LP accuratamente selezionati, 1200 SACD, 1000 CDA, 300 file audio in alta risoluzione e 5000 a risoluzione CDA. In casa sua si respira aria di musica per ogni dove, diffusa grazie a mezzi di riproduzione adeguati ad ogni ambiente. Così in bagno, per esempio, troviamo una bella radio Tivoli Audio, ogni stanza ha la sua sorgente, per questo ognuna è predisposta con un protocollo Crestron Home Automation. Vivere e convivere con la musica, a qualsiasi livello, questo è il suo motto e, in definitiva, la sua filosofia di audiofilo/musicofilo. Quando però viene il momento di concentrarsi su ascolti ad alta tensione, quando vuole fare una "full immersion" nei generi musicali preferiti, amplificando quelle insostituibili, profonde emozioni che solo la bella musica può dare, entra in campo l'impianto principale. Dev'essere una sensazione simile a quella provata da Buck Mulligan nell'incipit dell'Ulisse di James Joyce, quando declarava la frase "Introibo ad altare Dei". Angelo ha formato l'orecchio su quegli oggetti che hanno colpito la sua notevole sensibilità, sviluppata in anni e anni di frequentazioni audiofile "No compromise", è capace di commuoversi di fronte alla bellezza di un brano musicale senza provare soggezione o avere falsi pudori per questo, disposto a pochi o nessun compromesso di qualità.

Macchina lavadischi VPI

Non è una smania fine a se stessa ma deriva dalla consapevolezza che solo approfondendo le capacità introspettive si può raggiungere il massimo godimento musicale. In fondo il vero fine di ogni sbattimento audiofilo dovrebbe essere lei, quella musica che ci da pace, che ci esalta, ci intristisce o riempie di euforica solarità a seconda delle occasioni, la regina incontrastata delle nostre emozioni più profonde. Per assurdo, lo scopo di tanto dispendio tecnico ed economico profuso nell'impianto ha come fine lo sbarazzarsi di esso, maggiori sono i limiti e maggiore sarà la sensazione di trovarsi di fronte a delle macchine. E' un po' come diceva il grande Carmelo Bene: "bisogna depensare, annullare il proprio ingombrante pensiero, ma per far questo bisogna prima aver fortemente pensato". Proviamo a sostituire la parola "pensiero" con "setup" e troveremo pertinente il parallelo con il pensiero di Bene. Anche il più costoso degli impianti, messo su con perizia, fatica ed esborso di grandi cifre, di fronte alla musica deve defilarsi per lasciar posto a essa, in una parola deve sparire. La musica non è un bene da consumare in solitudine ma da condividere con la porta aperta, il cane accanto, con figlio e moglie che ti fanno compagnia. E' un punto del suo pensiero che ritengo molto importante, coincidente con quanto dicevo all'inizio sul vizio capitale dell'audiofilo di ripiegarsi sulla sua realtà fuggendo al confronto, alla condivisione emotiva con gli altri. “E' un insegnamento che ho trasmesso anche a mio figlio”, dice orgogliosamente Angelo. Preso atto di questa visione "multifattoriale", non è una sorpresa trovare una Playstation Sony accanto al finale con le 300B.

TRA L'APOLLINEO E IL DIONISIACO
L'ASCOLTO


BRANI ASCOLTATI

Maiden Voyage - Herbie Hancock
Super Double-Bass - Gary Karr - Adagio, for violin, strings & organ in G minor (composed by Remo Giazotto not by Albinoni)
Face Value - Phil Collins
Mediterranean Sundance - Al Di Meola, Paco De Lucia, John McLaughlin
Stevie Wonder - Isn't She Lovely
Ella Fitzgerald Sings the Cole Porter Songbook - Verve Original Master. Vinile
Miles Davis - Kind of Blue. Vinile
Anita Baker 
Billie Holiday - Lady in Satin
Dire Straits - Private Investigation
Pink Floyd - The Wall
King Crimson - In the Court of the Crimson King
Bee Gees - One Night Only
John Mayer - Paradise Valley
Hugh Masekela - Hope (Stimela (The Coal Train). Vinile
Michael Jackson - Thriller
Michael Jackson - Bad
Pink Floyd - The Wall - Is There Anybody Out There?
Nat King Cole - Cachito
Nat King Cole Trio - After Midnight
Prince - Puple Rain (HD 192 kHz/24 bit)
Sara K. - What Matters
Eagles - Hell Freezes Over (XRCD)
Eagles - Hotel California
Ludwig Van Beethoven - Concerto per pianoforte e orchestra N° 1 Op. 15 - Murray Peraya - Bernard Haitink
Bill Evans Trio - Waltz For Debby - Vinile HQ 180 grammi Limited Edition
Standard Trio - Jarrett - Peacock - Dejohnette - Stars Fell On Alabama (24 bit/96 kHz ECM)
Dexter Gordon - Our Man in Paris - Scrapple from the Apple
Weather Report
Bee Gees - Night Fever
John Mayer - Wildfire
Harry Belafonte - Belafonte at Carnegie Hall - The Marching Saints - The Banana Boat Song (Day-O)

Angelo pretende che il suo impianto suoni solo registrazioni di grande qualità, un'esigenza che lo ha portato a scremare la sua discoteca analogica da 5000 a circa 850 vinili, quelli che a sua detta valeva la pena possedere, tutti rigorosamente provenienti da master analogici. "Se devo comprare un master digitale rimesso su vinile mi compro direttamente il master digitale" dice. Gli faccio una domanda a bruciapelo: "Ma secondo te è giusto spendere alte cifre per edizioni speciali o comunque di pregio?". Altrettanto immediata giunge la risposta: "Ci sono degli SACD che sono stati valutati anche 800 euro, come si trovano in circolazione dei vinili che arrivano a quotare la stessa cifra. Mi chiedi se valga la pena spendere tanto? La mia risposta è si se si hanno i mezzi per valorizzare la loro qualità, ma per farlo si deve essere disposti a spendere tanto nelle macchine e nei diffusori".

La sua collezione conta una grande quantità di titoli nei più svariati formati: vinili, SACD, CDA, file audio in HD e CDA, XRCD, possiede cofanetti molto pregiati, dischi MFSL (Mobile Fidelity Sound Lab), serie limitate, tutti i cofanetti UHQR. Investe moltissimo in software convinto che il fine debba prevalere sempre sul mezzo. Il fatto di avere lo stesso album in diverse release, sia analogiche che digitali, gli consente di avvicinarsi alle registrazioni con spirito critico, esaminando cioè le sfumature che differenziano una versione dall'altra (ma non sempre di sfumature si tratta). E' successo oggi, nel corso di una lunga seduta d'ascolto che è stata per me illuminante, di mettere a confronto più versioni dello stesso titolo con risultati che in qualche caso stentavo a credere. Un esempio? Michael Jackson nel famosissimo brano Thriller, ascoltato in vinile e digitale con il primo che suonava più carico nei colori, più scolpito e granitico nel basso. Un impianto di questo livello non consente di sorvolare sulla spinosa questione registrazione Vs supporto, ma evidenzia con chirurgica analiticità ogni più piccola differenza laddove un impianto meno rivelatore tenderà ad omogeneizzare le differenze. E' un aspetto questo delle Chimaera che conoscevo, già apprezzato nel corso della mia visita da Gianpiero Majandi. In ogni brano ascoltato risaltano le solide virtù di questo straordinario sistema, un mix fatto di potenza belluina sapientemente "addomesticata" e un'incantevole bellezza timbrica nella gamma centrale. La fedeltà alla registrazione, priva di posticci imbellettamenti, è una delle doti di assoluto rilievo di questa catena, ma si tratta di un'arma a doppio taglio, come un'impietosa lente d'ingrandimento esalta i pregi ma anche i nei del software musicale, ogni registrazione verrà consegnata così come è stata realizzata. Lo stesso Angelo riconosce che proprio questo è insieme il suo più grande pregio e difetto. Memore degli ascolti fatti da Gianpiero ho ritrovato la stessa personalità, immediatamente riconoscibili la formidabile graniticità, controllo e articolazione del basso. La forza di emissione all'estremo inferiore può, in un locale non enorme come quello di Angelo, diventare straripante agli alti volumi, la perentorietà delle prime ottave, su certe registrazioni, talvolta stride con l'estrema delicatezza delle medie.

La doppia natura Dionisiaca e Apollinea di questo sistema domina il tessuto musicale conferendogli allo stesso tempo forza gagliarda e squisita dolcezza. La natura del carico a tromba si fa un po' sentire con una certa frontalità del suono, ma è una cosa del tutto normale e non disturba affatto, anzi evidenzia la sua natura di monitor di classe. Fatto sta che la legatura tra medio e alto è praticamente invisibile, impossibile distinguere le due emissioni dalla mia posizione d'ascolto. La rivelazione del dettaglio fine è pane per i denti delle 300B, come di qualunque valvola che si rispetti, ma in questo caso è davvero difficile scorgere la linea di confine tra driver e amplificatore. Dove finiscano i pregi dell'uno uno e inizino quelli dell'altro Dio solo lo sa, tanto le loro qualità sono in sintonia amalgamandosi perfettamente tra loro. Il silenzio regna sovrano, a tutto vantaggio di un nero infrastrumentale straordinario. Il risultato conseguito su questo parametro, considerata l'adozione di un valvolare in unione con un driver ad alta efficienza caricato a tromba, ha davvero dell'incredibile, devo praticamente incollare il mio orecchio alla tromba per percepire un minimo soffio. Estrema silenziosità, un tappeto di rumore praticamente nullo, un medio che non soffre di alcun mascheramento, l'immagine naturale e ben a fuoco sono tutti elementi che concorrono a un quadro generale di estrema limpidezza e naturalezza. Le due Chimaera non hanno bisogno di alzare la voce per dimostrare le loro qualità, il bilanciamento timbrico, la facilità con cui si percepiscono le nuances più diafane rimangono intatti anche ai bassi livelli d'ascolto.

Credo non ci sia bisogno di sottolineare le doti d'impatto di questo sistema, si sarà già tranquillamente capito che ne ha da vendere, magari è opportuno rammentare che sono accompagnate sempre da grande controllo e definizione sino alle ottave più profonde. Parimenti l'SPL indistorta sviluppabile non cede il passo sino agli inferi, siamo credo a un livello che risulterà sovrabbondante per qualsiasi ambiente domestico ma, come recita una nota locuzione latina, anche qui è "Melius abundare quam deficere". Con la legittima fierezza di chi è consapevole del valore di una cosa posseduta, Angelo dice che il suo impianto è apprezzato anche dai musicisti e direttori d'orchestra che ha avuto l'onore di avere ospiti nella sua sala d'ascolto.
Ci sono persone che vengono ad ascoltare delle registrazioni fatte da loro e dichiarano di sentire la differenza tra un microfono, per esempio, Neuman o AKG. Stuzzicato da questa abilità a manifestare ciò che altri sistemi nascondono, scatta il desiderio di un po' di sana filologia, viene spontaneo su un impianto così rivelatore mettere a confronto le differenti registrazioni in commercio di una stessa opera musicale divertendosi a cogliere più o meno sottili differenze. Al padrone di casa piace molto cimentarsi in questo esercizio, gioca a suo favore una grande esperienza di oggetti, catene e registrazioni al top, il meglio del meglio in circolazione, al disopra di quelle categorie che forse con troppa disinvoltura vengono definite Hi-End ma che tali non sono.

Solo lodi sperticate allora? A voler proprio essere cattivi questi imponenti sistemi da pavimento soffrono di un certo gigantismo che conduce inevitabilmente a una moderata ipertrofia di voci e strumenti. Ad alti volumi la non piccola energia sprigionata dai quattro woofer da 15" sembra saturare l'ambiente, talvolta (e solo su certe registrazioni, soprattutto in vinile) si nota una certa insistenza di un ristretto range di frequenze nei dintorni del medio-basso, che in qualche occasione appare tendente al "minaccioso". Episodicamente sensibile lo stacco di "grazia" tra la sublime liquidità del medio e l'imperiosità del basso. A ben vedere però non si tratta di difetti veri e propri ma di caratteristiche connaturate alla tipologia di diffusore e all'abbinamento di amplificazioni dal diverso carattere, ma anche in questo caso la chimericità del sistema è assicurata. Chi vuole ascoltare solo esili voci o solleticanti chitarrine è pregato di rivolgersi altrove...

Le voci femminili sono una assolutamente incantevoli: ricchezza armonica, impagabile naturalezza della gamma centrale e un dettaglio amministrato senza forzatura alcuna rendono l'ascolto davvero speciale. Stentoree si manifestano le maschili nella porzione più bassa. Il quadro favorevole si completa con l'assenza di fatica d'ascolto anche a volumi abbastanza sostenuti. Questa indimenticabile sessione di ascolti a casa dell'amico Angelo termina con Hugh Masekela "Stimela" (The Coal Train) in vinile ed è un tripudio di micro e macrodinamica, impressionanti la definizione, la vitalità di un suono guizzante, veloce e immediato.

Chapeau Angelo!

Alfredo Di Pietro

Ottobre 2013


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