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sabato 20 aprile 2024 ..:: Tributo a TNT-Audio ::..   Login
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 Tributo a TNT-Audio Riduci

« Le storie che si scriveranno, i quadri che si dipingeranno, le musiche che si comporranno, le stolte pazze e incomprensibili cose che tu dici, saranno pur sempre la punta massima dell'uomo, la sua autentica bandiera. Quelle idiozie che tu dici saranno ancora la cosa che più ci distingue dalle bestie, non importa se supremamente inutili, forse anzi proprio per questo. Più ancora dell'atomica, dello Sputnik, dei razzi intersiderali. E il giorno in cui quelle idiozie non si faranno più, gli uomini saranno diventati dei nudi miserabili vermi come ai tempi delle caverne. »
(Dino Buzzati) 


La mia scoperta del magazine online TNT Audio è avvenuta casualmente negli ultimi mesi del 2005. In una delle tante notti insonni passate davanti al monitor del PC mi ero messo alla ricerca, da appassionato anche di radio vintage, di qualcosa sulla storia del mitico ricevitore Grundig Satellit. I "search engine" sono dei formidabili assistenti per chi sul web è alla ricerca di approfondimenti sugli argomenti più svariati, nella speranza di rintracciare uno o più link che possano essergli utili senza penare troppo. Chi è avvezzo a navigare in rete sa bene che i collegamenti sono come le ciliege, uno tira l'altro, con la caratteristica che si sa da dove si parte ma non dove si arriva, in una moltiplicazione esponenziale di pagine e letture. Mi accorsi quindi di un sito che appariva spesso nelle ricerche, TNT Audio, ora associato alla recensione di un amplificatore, ora di un diffusore o una sorgente. Stuzzicato da questa piacevole invadenza misi da parte ben presto la mia curiosità per il ricevitore teutonico impegnandomi nella lettura delle recensioni, in principio un po' demotivato da uno stile Html piuttosto elementare, privo di tutti quei fronzoli che gli altri siti contenevano. La grafica era scarna, le pagine semplici, quasi disadorne, il tutto mi sembrava un po troppo "naif" con il dubbio che privasse il lettore di un garantito effetto attrattivo, anche se magari un po' ruffiano. Ben presto però mi resi conto che la mia valutazione era stata affrettata: infatti quella che avevo reputato una debolezza si rivelò in seguito essere una virtù, un vantaggioso strumento che consentiva al lettore di concentrarsi su quello che stava leggendo senza incorrere in elementi di distrazione. Un modello insomma di rigore ed essenzialità che andava oltre le apparenze investendo la sostanza stessa degli scritti, così come la casa di un individuo riflette la sua personalità. Già ad un primo sguardo della home page appare evidente l'intenzione di manifestare al lettore gli intenti ed il vero spirito della pubblicazione, laddove si può leggere: "TNT-Audio - rivista di HiFi online gratuita e senza pubblicità" a cui segue un'aforisma del grande Oscar Wilde, anch'esso chiarificatore sul ruolo che deve svolgere la musica nella passione per l'Hi Fi: "Quando si suona della buona Musica la gente non ascolta e quando si suona della cattiva musica la gente non parla. Non parlo mai quando vi è Musica, se è buona. A chi ode cattiva musica incombe il dovere di soffocarla sotto la conversazione." Il direttore del magazine Lucio Cadeddu sovente ricorda al lettore quale sia la politica editoriale di TNT-Audio, una rivista che non ospita pubblicità, non richiede abbonamenti o donazioni né tantomeno vende apparecchi oppure accessori HiFi per sostentarsi. Coloro che aspirano ad entrare nella redazione devono per'altro possedere dei requisiti ben precisi coma la buona conoscenza dell'inglese, anche quello tecnico, una larga esperienza di oggetti Hi Fi e l'assoluta mancanza di pregiudizi. Queste linee di condotta sono fermissime, un diktat di fatto del direttore che ha stabilito dei criteri indispensabili affinchè sia garantita l'assoluta indipendenza della testata e la sua risonanza internazionale. Su questi sani presupposti è stato edificato dallo staff di TNT un progetto davvero di ampio respiro che credo non abbia eguali nel panorama Internet, il rispetto delle diverse angolature d'interpretazione dei vari redattori è il fiore all'occhiello di una condotta editoriale che, intelligentemente, ha compreso che solo non coercendo le varie voci si può giungere ad una vera pluralità d'opinione. Un solo esempio credo che basti a dimostralo, cioè la diversità di giudizi nell'ambito di TNT data su un vero e proprio cavallo di battaglia del magazine, quella tanto discussa classe "T" che trova dei convinti sostenitori così come dei feroci detrattori. Dicevamo che TNT Audio non ospita alcuna réclame... l'assenza di legami di tipo pubblicitario consente quindi di poter essere obiettivi verso qualsiasi prodotto: si parlerebbe mai male, per esempio, del cavo di un inserzionista sapendo di poter urtare la sua "suscettibilità"? Non credo proprio, al di la dei migliori propositi di imparzialità. Ma come fornire un'istantanea, una definizione che sintetizzi ciò che rappresenta questa rivista per il piccolo/grande mondo dell'audio? Direi che è una fotografia a 360 gradi che permette di avere una visione globale, una piccola bibbia dell'Hi Fi impegnata nel fornire all'appassionato non solo delle pure e semplici recensioni ma quegli strumenti culturali, i famosi fondamentali, che faranno di lui un "essere dotato di autonomia di pensiero". Fedele al motto "Love, not Money" rivendica l'assoluta assenza di legami commerciali con il mondo esterno e tutto quello che si è edificato è frutto unicamente della passione, davvero una grande passione.
Quale miglior garanzia di obiettività? 

 


QUATTRO PASSI NEL SITO


Dalla home page è possibile accedere a tutte le aree tematiche. Nel frame sulla sinistra ci sono il motore di ricerca interno ed i servizi: le domande più frequenti (FAQ), guida all'Hi Fi usata, le Community di discussione, la TNT-Audio Live Chat, le lettere alla redazione e la versione del sito in inglese. Sulla destra invece i link che rimandano all'aggiornamento settimanale, nuovi articoli e recensioni. Seguono le prove d'ascolto di amplificatori, diffusori, cavi e accessori, sorgenti digitali e analogiche. Redazione e contatti con gli attuali redattori di TNT e gli ex collaboratori, i traduttori. Il collegamento "Mondo Hi Fi" contiene i report delle mostre, visite alle aziende, interviste. Un grosso capitolo è dedicato all'autocostruzione e tweaking di diffusori, cavi, modifiche, valvole, stato solido e accessori. Infine seguono il progetto di TNT-Audio e la sezione musica e libri. In fondo il logo "We support Real Stereo" riporta alla campagna in sostegno della vera sterofonia con un lungo elenco di siti di Aziende, negozi e distributori Hi Fi, siti di interesse generale, i siti personali dei redattori di TNT-Audio e quei siti non classificabili. Vogliamo dare qualche "freddo" numero significativo però della ricchezza di contenuti, una specie di fotografia approfittando del fermo estivo della rivista? La situazione riguarda le recensioni, i progetti di autocostruzione, contati approfittando della pausa estiva (Agosto 2009).

- 44 preamplificatori, 15 valvolari.
- 29 Pre Phono, 2 valvolari.
- 46 Finali di potenza, 14 valvolari, 4 in classe D.
- 94 Amplificatori Integrati di cui 21 Valvolari, 6 Ibridi; 67 a Stato Solido di cui 12 in classe D.
- 1 sintoamplificatore.
- 6 Amplificatori per cuffie.
- Vintage: 6 Amplificatori Integrati, 3 Amplificatori finali valvolari, un upgrade per NAD 3020/3120.
- Kit: 6 Amplificatori di cui 2 valvolari e 3 in classe D, 2 Preamplificatori valvolari.
- 3 Moduli.
- 2 Superalimentatori.
- 154 Diffusori, di cui un sistema attivo in Classe T, un diffusore attivo con CD e tuner integrati, un sistema sat + sub   attivo per multimedia, un sistema satelliti + subwoofer e un subwoofer.
- 37 Cavi di segnale - 1 Cavo per bracci - 2 Cavi di alimentazione - 2 cavi digitali.
- 17 Cavi di potenza.
- 3 Correttori ambientali attivi.
- 1 processore.
- 9 Prove a confronto di vari sistemi antivibrazione.
- 93 Recensioni di accessori.


Progetti di autocostruzione.


- 4 Supporti per diffusori.
- 7 Tavolini e basi per HiFi.
- 9 Diffusori.
- 3 Preamplificatori.
- 2 Pre Phono.
- 1 Pre a valvole minimale.
- 1 Pre a valvole con stadio phono MM.
- 1 Finale di potenza a valvole.
- 1 Circuito multiuso ad operazionali ad alta dinamica.
- 4 Convertitori D/A.
- 7 Cavi per diffusori.
- 4 Cavi di segnale.
- 3 Cavi di alimentazione.
- 1 Multipresa.
- 17 Accessori
- Modifiche ed upgrades.

 


Le FAQ


Insegnare è imparare due volte.
(Joseph Joubert)


Non ricordo di aver incontrato iniziative simili su altri siti audio o perlomeno non ho mai potuto leggere una serie di consigli così ben strutturata circa i problemi/dubbi a cui vanno incontro i novizi. Una sorta di bignamino dell'Hi Fi che contiene i concetti fondamentali pratici su come scegliere l'amplificatore, le casse, il lettore CD o il giradischi analogico. Come riconoscere un buon negozio Hi Fi, i consigli sulla scelta della stanza ed il posto giusto per l'impianto e tante altre informazioni inframezzate da articoli assai spassosi, come gli imperdibili "Dalle stelle alle Stalle: MiniCorso di Astrologia per Audiofili", Un Audiofilo (Humor) :-) ed il "Decalogo del comportamento audiofilo da tenersi in società". Non ci si faccia ingannare dall'apparente intento umoristico, magistralmente dipinto dalla penna del direttore, perchè tra le righe si nascondono delle riflessioni che possono essere anche molto amare. In particolare nel decalogo si possono scorgere gli eccessi a cui certi appassionati giungono, come essere letteralmente ossessionati dal proprio hobby, sempre alla ricerca spasmodica di upgrade e dispendiosi miglioramenti, elementi questi che oltre ad isolarci dagli altri non favoriscono uno spensierato godimento della musica. Come dice il noto riparatore e costruttore di amplificazioni valvolari Diego Nardi: ""Teoricamente", l'impianto stereo dovrebbe servire ad ascoltare la musica" ma ho l'impressione che tanti appassionati lo abbiano dimenticato, impegnati come sono in lotte all'ultimo sangue nel corso di flame wars forumiere e la compulsione verso l'ennesimo acquisto. La rubrica "FAQ - Adeste Fideles" rappresenta di fatto una sezione utile al principiante per dirimerlo sulla scelta dei componenti del suo impianto, insieme a quegli accorgimenti adatti a farlo funzionare a dovere. Non sono solo però consigli tecnici di base ma una carrellata di svariati argomenti, affrontati sempre con determinazione dal direttore in uno stile che è una sorta di marchio di fabbrica, un'impronta decisa che ci accompagna lungo tutte le letture e che conferisce ad esse una piacevole unitarietà. Chiarezza e concretezza, senza tentare inutili voli pindarici o dotte dissertazioni, le quali non farebbero altro che confondere le idee al "newbie", questa è la parola d'ordine! Ecco allora che il nostro ci prende per mano come un buon padre di famiglia o, se preferite, come l'amico esperto, guidandoci attraverso i misteri degli amplificatori, casse acustiche, lettori CD, giradischi analogici, cavi, accessori e quant'altro attenga al magico mondo dell'HI Fi. Ci insegnerà a settare un giradischi fornendoci anche una dima gratis, ci suggerirà quali sono i dischi adatti per le prove d'ascolto e come si comporta con il cliente un buon negozio Hi Fi, fornirà cenni sui diffusori e amplificatori d'annata, compresa una guida ragionata all'acquisto dell'Hi Fi usata. Nel capitolo "Le riviste specializzate" scritto ben 12 anni or sono è contenuto uno straordinario spaccato del mondo dell'editoria in cui vengono "catalogate" le riviste in base alle loro inclinazioni. Il discorso viene affrontato con la consueta brillantezza e con un pizzico d'ironia ma ciò che è ragguardevole constatare è come in tempi non sospetti, lontani dalla terribile crisi che attanaglia oggi l'Hi Fi (e non solo quella), venissero individuate con chiarezza quelle cause che in "nuce" avrebbero portato alla situazione attuale. Parlo delle storture di un Hi Fi esageratamente costosa, dai listini gonfiati ad arte in una corsa assurda che ha portato i prezzi a superare del 100 - 200% lo street price. La recente prova del Genesis Advanced Technologies GR-180 lo dimostra in pieno. Bisogna dare atto a TNT Audio di essersi strenuamente battuta per un'alta fedeltà dal volto umano, meno esosa e più di sostanza per essere alla portata di molte tasche, comprese quelle di tanti giovani che vogliono approcciarsi ad un ascolto di qualità. Sotto una penna ben affilata passano le annose querelles degli ascoltoni contro i misuroni e viceversa, i talebanismi di un approccio votato esclusivamente alle misure oppure agli ascolti, dimenticandosi che "in medio stat virtus". Poi viene toccato il nervo scoperto della qualità dei redattori delle riviste, fondamentale per la credibilità delle recensioni e, in definitiva, della rivista stessa che li ospita. Una riflessione personale: al di la dello stile di Lucio Cadeddu, leggendo questo capitolo non ritroviamo quelle asprezze che invece oggi sono il pane quotidiano dei forum di discussione, il linguaggio direi che è cambiato drasticamente, sembrerebbe quasi che si sia dichiarata guerra alle riviste da parte delle arene telematiche, forti del loro essere "branco". Un altro segno dei tempi che dimostra come si sia giunti ad una specie di "Fin de siecle" dell'Hi Fi con il tramonto dei valori in cui credevamo sino a qualche anno fà? Una sfiducia che è andata gradatamente acuendosi nei confronti delle riviste cartacee sino a sfociare in episodi di caccia alle streghe? Nelle conclusioni del direttore la chiave di volta per una corretta lettura storica, laddove nel 1997 affermava: "Il mio consiglio, in conclusione, è quello di leggere tutte le riviste del settore per un paio di mesi e poi decidere cosa vale la pena acquistare e cosa lasciare in edicola. Valutate la qualità degli articoli e non la quantità. Imparate a leggere tra le righe e tenete gli occhi aperti. Ricordatevi che le mode passano, le Idee restano". Una visione equilibrata e ragionevole, ben lontana dal negativismo dell'odierno tiro al piccione. Sfogliando le pagine elettroniche si nota come tanti argomenti trattati nelle FAQ si ritrovino nella rubrica delle "Lettere al direttore", in cui ricorrono spesso dei temi cruciali come le richieste di suggerimenti riguardo l'ambiente d'ascolto, la composizione dell'impianto, come sfruttare al meglio il budget a propria disposizione ed in base ai gusti personali, tutte domande a cui si era già fornita una risposta schematica nel "Tutto (o quasi) quello che avreste voluto sapere su:", riproposte però nelle lettere in un'infinità di variazioni, quasi a configurare un "pensiero in movimento" che ha accompagnato in questi lunghi anni i lettori di TNT-Audio ed il corso maturativo della rivista stessa. Il mio sincero apprezzamento va a quel "geniaccio" di Mark Wheeler per avermi fatto capire con i suoi intelligenti ricami linguistici, resi in maniera formidabile dal traduttore Roberto Di Paola, il difficile concetto del PRaT, quel Pace, Rhythm and Timing in grado di emozionarci sino all'osso e rendere "viva" la musica.

 


LE RECENSIONI


Se un uomo non è disposto ad affrontare qualche rischio per le sue opinioni, o le sue opinioni non valgono niente o non vale niente lui.
(Ezra Pound)


Sono persuaso che scrivere il commento ad un oggetto Hi Fi è da tempo un genere letterario a se stante, nel quale si sono cimentati autori di grande notorietà. Come in qualsiasi campo ci sono i maestri, a cui seguono gli allievi e i proseliti che cercano di continuare sulla strada tracciata dal "creatore", colui cioè che ha formulato una vera e propria neolingua adeguando il vocabolario ad un genere, sino a conferirgli dignità di autonomia. Chi ha l'ambizione di scrivere di Hi Fi e arrischiarsi nell'arduo compito di tradurre delle emozioni, delle sensazioni d'ascolto in parole, sa benissimo quante e quali difficoltà sussistano nel realizzare questa chimera. Ogni recensore è dotato di una cifra personale, datagli dal suo carattere, dal background e dall'abilità nello scrivere, che lo rende riconoscibile tra i tanti ed è proprio l'unicità di questa impronta che rende le disamine diverse tra loro e tutte degne d'interesse. Un argomento può essere eviscerato in un'infinità di modi, pur nel limite di un certo tot di caratteri disponibili, la recensione di un medesimo oggetto, scritta da differenti penne, può essere un qualcosa di profondamente diverso se non opposto nell'approccio e nelle conclusioni. Come direbbe qualcuno: il mondo è bello perchè è vario. La netta sensazione che si riceve leggendo il corpus di recensioni presenti su TNT Audio è che si sia riusciti nell'intento di creare un sistema planetario con al centro la grande stella dell'audio. Attualmente la redazione della rivista è formata dall'editore Lucio Cadeddu, Giorgio Pozzoli, Mattia Bellinzona (TNT Italy) - Geoff Husband (TNT France) - Hartmut Quaschik (TNT Germany) - Arvind Kohli (TNT USA) - Mark Wheeler, Maarten van Casteren, Nick Whetstone (TNT UK) - Werner Ogiers (TNT Belgium). Le traduzioni sono affidate a una nutrita schiera di bravi interpreti: Giovanni Aste, Gianluca Lozza, Aldo Polettini, Giacomo Trotto, Carlo Iaccarino, Davide Baldini, Sandro Savino, Fabio Egizi, Andrea Nicolai, Danilo Ronchi. Non sono messi nel dimenticatoio gli ex collaboratori: Scott Faller, Thorsten Loesch, Anna Logg, Jon Sek, Richard George, Dejan Veselinovic, Mimmo Cacciapaglia, Stefano Monteferri, Steve Davey, Julian Ashbourn, Hiroshi Iwata, Harvey Kader. Chiunque, aprendo il link presente nella home page "Redazione & Contatti", può leggere i loro nomi e i loro articoli di presentazione. Il fatto che su dodici redattori e un editore ci siano ben undici firme non italiane e che, tra gli ex collaboratori, ce ne siano dieci esteri e solo due italiani, la dice lunga sul proposito di TNT di non limitarsi ad essere una piccola realtà italiana ma di espandersi un po' ovunque nel mondo. L'editore ricorda con particolare nostalgia l'addio alla redazione di Stefano Monteferri, un validissimo collaboratore che ha firmato tante belle recensioni, realizzate con un raffinato mix di cuore e cervello. Gli dedica per questo un accorato editoriale, quello del Marzo 2004, dove non fa nulla per nascondere il suo personale dispiacere per il distacco di un esperto (ma soprattutto di un amico) che tanto ha contribuito al prestigio del giornale. Prezioso nel dare consigli sulla linea editoriale, nell'operare determinate scelte, Stefano è sicuramente una persona che ha lasciato un segno nella storia del magazine. Ricordo con ammirazione e spesso rileggo le sue recensioni sulle amplificazioni AM Audio. Quando ho scritto "Visita all'AM Audio" grazie alle sue puntuali descrizioni tecniche e soniche avevo già un'idea piuttosto precisa di quello che sarei andato a conoscere nei particolari. Immagino non ci sia soddisfazione maggiore per un giornalista che scrive di audio riuscire a tirar fuori l'anima degli oggetti e trasmetterne i tratti caratteriali a chi legge e Stefano Monteferri era indubitabilmente uno di questi.
Ogni ulteriore commento credo sia superfluo... non mi resta che augurarvi buona lettura!

 


IL CASO T AMP


Di tutto conosciamo il prezzo, di niente il valore.
(Friedrich Nietzsche) 


Nel Gennaio 2005 apparve su TNT Audio la recensione di un piccolo amplificatore integrato, dall'aspetto decisamente cheap e plasticoso ma che avrebbe provocato un gran rumore nel panorama audio del pianeta, comprese riviste e forum di discussione.  Si trattava di un oggetto che rivoluzionava completamente il concetto di rapporto qualità/prezzo in Hi Fi tanto che Lucio Cadeddu, autore dell'oramai storica recensione, ritenne opportuno chiedere scusa ai lettori per la particolarità di ciò che si accingeva ad esaminare che mai si era visto un simile "coso" sulle pagine della blasonata rivista. Il Sonic Impact T-Amp è un'amplificatore stereofonico in classe D, poi ribattezzata classe "T", basato sul chip integrato Tripath TA2024, utilizzante la tecnologia "Digital Power Processing". Fornisce ai morsetti una potenza di 6 watt per canale su 8 Ohm ed è dotato di un solo ingresso minijack stereofonico, necessita quindi di un adattatore per il collegamento di una sorgente con connessioni RCA. Può funzionare con alimentazione a batterie oppure con un alimentatore esterno, non fornito nella confezione con l'apparecchio. Il costo all'epoca della recensione era di 39 dollari USA, i quali diventavano circa 50 considerando le spese di spedizione a cui andava aggiunto il costo dell'alimentatore, una cifra davvero irrisoria, probabilmente adeguata per un oggetto che APPARENTEMENTE sembrava dedicato all'amplificazione delle cassettine di un PC oppure di un lettore da passeggio (CD - Mp3). Nei fatti però questo amplificatore si rivelò essere un vero fuoriclasse grazie alle sue incredibili prestazioni soniche, meritandosi ben presto l'appellativo di "ammazzagiganti". Nei forum satunitensi venne confrontato con ampli da 2000/3000 dollari, un sito del settore (
www.6moons.com) si spinse nella sua recensione a collegarlo ad una coppia di diffusori Avantgarde Duo da 16000 euro la coppia, Cadeddu stesso dichiarò che reggeva benissimo il confronto con amplificazioni che costavano n volte di più. Geoff Husband, corrispondente inglese di TNT, lo usò per pilotare una coppia di Loth-X Polaris da 7500 euro rimanendo sbalordito da "Un soundstage di larghezza impressionante, dettaglio al livello della mia coppia Audio Note" e ancora "L'immagine tridimensionale era un po' limitata ma l'ampiezza dello stage era impressionante, il dettaglio di livello assoluto e la musica fluiva in maniera libera, senza avere quella tipica grana degli amplificatori a stato solido che costano 30 volte il suo prezzo". I commenti di Lucio non furono da meno: "... la naturalezza dell'emissione lascia davvero senza parole. Non sto parlando in termini relativi al prezzo... sto parlando in termini ASSOLUTI, indipendentemente dal prezzo. Il cantato sgorga fluido e pulito, questo piccolo amplificatore, fintanto che la potenza glielo consente, segue le escursioni dinamiche di voci anche impegnative senza sforzo apparente, con rari indurimenti e/o asprezze. C'è qualcosa di magico nelle voci, qualcosa che comunica forte emozione all'ascolto. Non è solo una didascalica riproduzione delle inflessioni o delle escursioni tonali... no, c'è qualcosa di più, difficile da definire in termini esatti e che rende affascinante la riproduzione delle voci umane, femminili, maschili o corali che siano". Nell'articolo seguiva un'accurata disamina di tutti i parametri di valutazione sonora come la dinamica, l'immagine e soundstage preceduti da diverse informazioni tecniche e pratiche che avrebbero fatto sentire il "nanerottolo" già in casa dell'utilizzatore. Ma a cosa era dovuto il miracolo di una tale prestazione? Una risposta possiamo trovarla nel "White Paper" del marchio produttore del chip dove si dice che la Tripath Technology ha sviluppato una categoria di amplificatori audio "digitali" utilizzando una tecnologia unica: il DDP (Digital Power Processing), un nuovo metodo proprietario che consente il raggiungimento di prestazioni superiori rispetto alle tecnologie convenzionali. Per la prima volta sia un segnale di alta qualità che una grande efficenza possono essere ottenuti con la medesima tecnologia, definita dalla stessa Tripath come "classe T". Il principio base non è il PWM e nemmeno un approccio puramente analogico tipico delle classi convenzionali, ma la combinazione dei vantaggi di entrambe favorita da un approccio completamente nuovo. Gli amplificatori basati su questa tecnologia sono vantaggiosi economicamente riducendo le necessità di alimentazione, filtraggio, smaltimento del calore prodotto; l'efficenza in particolare è molto elevata (80 - 90%) cioè uguale o superiore ad un classe D. La distorsione armonica totale ed il rumore (THD + N) sono spesso considerati come i parametri più indicativi per la qualità sonora di un amplificatore audio. Gli amplificatori in classe T (Tripath) esibiscono una THD+N significativamente inferiore allo 0,08% sull'intera banda audio e una IHF-IM minore dello 0,04%, una vera prestazione "Audiophile Grade". Tutto tranquillo quindi una volta assodata la reale valenza sonora del piccoletto, certificata dagli innumerevoli ascolti fatti in tutto il mondo a cui erano seguiti i commenti più entusiastici? Nient'affatto! Ben presto furono sollevate delle critiche negative al funzionamento del piccolo amplificatore, dettate verosimilmente dalla devozione per le amplificazioni tradizionali, magari pesanti ed ingombranti oppure dai pregiudizi suggeriti dalla inconsistenza "fisica" del T-Amp contro la possanza delle altre amplificazioni. Anche un certo tipo di orientamento della stampa del settore, poco favorevole a questa nuova tecnologia o il tentativo di scardinamento di certi interessi economici di cui l'enfant terrible era potenziale fautore, scatenarono un'autentica crociata contro di lui. Un mix di fattori che portavano a remare contro la classe T noncuranti del fatto che tantissimi audiofili in tutto il mondo si erano accorti della bontà di questo oggetto. Io stesso per qualche anno sono stato vittima del pregiudizio per cui ho ritenuto che il suono prodotto fosse troppo "magro", troppo vuoto in basso ed eccessivamente sgrassato. Più tardi mi sono accorto quanto fossero sbagliate queste mie impressioni, determinate dalla valutazione del piccoletto in setup non adatti per lui. E si perchè quì c'e la vera chiave di volta: il T-Amp può suonare benissimo o in maniera deludente a seconda del diffusore che andrà a pilotare, di questo se ne accorsero anche alcuni suoi detrattori, i quali, magari a denti stretti, non poterono negare che se messo nelle condizioni giuste poteva suonare in maniera sorprendente. Ma quali sono queste condizioni? Essenzialmente due: che il diffusore abbia un'alta efficenza (almeno 94-95 dB/w/m in un ambiente di medie dimensioni e non troppo assorbente), vista la bassa potenza e che abbia un modulo d'impedenza che non salga oltre un certo valore sulle alte frequenze, diciamo 6 - 8 ohm, pena un'esaltazione direttamente proporzionale della gamma alta con relativo sbilanciamento tonale. Insomma far suonare male un T-Amp è facile, basta collegargli un diffusore non molto sensibile e con un modulo d'impedenza in salita sugli alti e la frittata è fatta. Tralascio tutte le altre considerazioni fatte sulla qualità costruttiva, la versatilità, l'estetica perchè con il tempo sono state ampiamente superate. Un altro scoglio è rappresentato dal gusto personale per cui, legittimamente, quel tipo di suono può anche non piacere e difficilmente piacerà di primo acchito a chi per lunghi anni ha abituato l'orecchio ad una certa impostazione tradizionalistica. La sua convenienza economica e l'alta qualità hanno davvero aperto la strada ad un nuovo modo di concepire l'Hi Fi, meno dispendioso ma che non è disposto a rinunciare al buon suono con dei casi di notevole apprezzamento da parte di quegli audiofili proprietari di impianti pregevoli e costosi che hanno creato dei setup paralleli ruotanti intorno al nanerottolo o di alcuni che addirittura si sono convertiti alla classe T pur essendo audiofili di lungo corso e non limitati da scarse possibilità economiche. Il mio "mea culpa" l'ho recitato... L'ultima volta che ho ascoltato un classe T ho dovuto definitivamente ricredermi davanti ad un suono straordinariamente lucido ed analitico, nemico assoluto dell'impastamento, chirurgico quanto basta per far apparire con grande evidenza ciò che era rimasto nascosto nei solchi di un vinile o tra i pit e land di un CD. Lasciatevi sbalordire dalla grande magia anche voi!" Daltronde la dimostrazione della validità del Sonic Impact T Amp, e più in generale della cosiddetta classe "T", è testimoniata dal vasto apprezzamento che ha avuto in tutto il mondo, anche da parte di audiofili che, per scelta o possibilità economiche, certamente non praticano l'Hi Fi "Entry Level". Il fatto poi che l'ammazzagiganti sia stato oggetto di innumerevoli tweaking, effettuati per migliorare le sue già ottime prestazioni di base, e questo non sia avvenuto per altri amplificatori consumer è un altro segno della sua validità. Ricordo che nel mondo sono nati diversi siti e forum di estimatori della classe "T". What else?
Il tempo, anche in questo caso, è stato gran signore...

 


AUTOCOSTRUZIONE & TWEAKING


Si sa che il lavoro ha sempre addolcito la vita: il fatto è che non a tutti piacciono i dolciumi.
(Victor Hugo)


Esiste nel mondo dell'audio un piccolo esercito di sinceri appassionati che un bel giorno ha deciso di mettere in pratica le proprie capacità ingegnandosi a costruire da solo i propri oggetti del desiderio. Confesso di avere una smodata ammirazione per queste persone, forse perchè io non sono in grado neanche di tenere in mano un saldatore, questi appassionati ben rappresentano la componente attiva del nostro hobby, quello zoccolo duro di volenterosi che si interfacciano continuamente tra loro alla ricerca del perfezionamento delle loro creature. Il teatro dei confronti sono i forum dedicati ed i "Contest", vale a dire quelle manifestazioni in cui un gruppo di autocostruttori mette a confronto le proprie realizzazioni emettendo poi dei giudizi di merito. Da persone amanti della concretezza in genere si tengono ben lontane da certi discorsi in voga presso gli audiofili contemplativi, talvolta fatti di onanismo mentale e, diciamolo francamente, anche da parecchia "aria fritta". Ma autocostruire non è di certo cosa facile, specialmente se fatto ad un certo livello. Intanto esiste una bella differenza tra tweaking e autocostruzione. Il termine tweak nasce agli albori dell'era elettronica, quando si utilizzavano delle pinzette (tweezers) per gli aggiustamenti di precisione nelle radio AM, il termine è poi rimasto nel linguaggio tecnico con il significato di effettuare piccole modifiche agli oggetti al fine di migliorarne le prestazioni. Gli interventi possono essere di diversa entità e difficoltà, ma si opera sempre su del materiale preesistente mentre l'autocostruzione prevede la partenza da zero sino al conseguimento dell'oggetto bello e fatto. Logicamente anche gli strumenti di cui dovrà dotarsi il tweaker saranno diversi da quelli dell'autocostruttore, chi vorrà infatti cimentarsi nella "creazione pura", novello Michelangelo, dovrà disporre di un adeguato laboratorio ben attrezzato, con una dotazione di tools specializzata a seconda se vogliamo costruirci un diffusore piuttosto che un amplificatore o altro. TNT indica alcuni degli strumenti da tweakers nella tabella di conversione AWG - mm - mm2 per le misure dei cavi, il fonendoscopio per la misura delle vibrazioni, il fonometro digitale per la misura della pressione acustica ed un buon disco test per rodare e testare l'impianto. Potremo leggere degli articoli di grande utilità pratica come "Mettere in fase gli apparechi Hi Fi" oppure "Un'analisi dei misteri della messa a terra" e "Polarità, messa in fase ed accoppiamento fisico". Nessun ambito tipologico viene trascurato, si spazia dall'autocostruzione dei diffusori ai supporti e tavolini, amplificatori valvolari, cavi, accessori vari per concludere con gli amplificatori a stato solido. Decisamente un'ampia carrellata di appetitosi "piatti" in cui lo chef di turno dovrà dare prova di se. Cosa fare se non augurare buon lavoro a chi volesse cimentarsi nell'impresa? TNT offre tanta carne da mettere sul fuoco ed attenzione a non scottarvi con le valvole!

 


LETTERE ALLA REDAZIONE


La pazienza è la più eroica delle virtù giusto perché non ha nessun'apparenza di eroico.
(Giacomo Leopardi)


Il corpus di lettere alla redazione costituisce un documento dal notevole valore, la testimonianza di una fattiva collaborazione con i lettori, la quale sviscera dei temi ricorrenti e sempre riconducibili ad un interesse più generale. Si apprezza il lato comunicativo, quel tono amichevole ispirato dal dialogo a due tra il lettore e l'editore, che sfocia nell'espressione semplice e chiara delle idee, più vicina ai modi del parlato di quanto non sia un articolo oppure un editoriale. Talvolta il discorso diventa ammiccante, si arrichisce di allusioni ironiche, i toni diventano talora accesi o rivelano irritazione, sempre conformandosi allo stato d'animo del momento. Le risposte quasi sempre vengono immediatamente al nocciolo della questione, evitando inutili giri di parole, ma è possibile individuare dei momenti di riflessione più distesamente ampia e di varia umanità. Non è solo l'istanza pratica o tecnica che viene soddisfatta ma si cerca di dare risposta alle ansie, ai dubbi "esistenziali" di chi è colto dal virus della passione, non perdendo mai di vista il concetto di un'Hi Fi sana e con i piedi per terra. Tutto viene ricondotto ad un sano buon senso invitando a non prendere questo hobby troppo sul serio, di non accanirsi nelle discussioni come se si parlasse di farmaci salvavita che in fondo il nostro fine ultimo, di noi audiofili intendo, è quello di ascoltare al meglio la musica compatibilmente con il nostro ambiente e le nostre possibilità economiche. Questo invito alla ragionevolezza viene ripetuto con costanza quasi a suggello di ogni lettera, le logiche dell'ansia e dell'insicurezza, caratteristiche di un certo tipo di audiofilo, non devono mai prendere il sopravvento in una passione che, al contrario, dovrebbe dispensare semplicemente un rilassato godimento musicale, non alimentare ne giustificare atteggiamenti che le sono fondamentalmente estranei. Sulle domande più frequenti viene imbastito un canovaccio ricco di spunti di riflessione. Le richieste più frequenti riguardano l'acquisto dei componenti di un impianto da parte di appassionati alle prime armi, indecisi sul mare di proposte che offre il mercato. La titubanza di vecchi audiofili dotati di un setup piuttosto stagionato che nel momento di rinnovarlo chiedono consigli sull'upgrade è un'altro dei dilemmi più ricorrenti. Frequentemente la passione riesplode dall'ascolto casuale del setup di un amico, si riaffaccia magari dopo lunghi anni di quiescenza in cui si era accantonata la voglia di fare degli ascolti di qualità perchè presi dal lavoro, dalla famiglia. Giradischi impolverati recuperati da qualche solaio o sottoscala che tornando a suonare fanno venir voglia al proprietario di metter da parte il CDPlayer, da quì l'inizio di un ritrovato desiderio di acquistare i vecchi "padelloni" in qualche mercatino rionale, negli audioshow oppure su e-bay. La famosa riscoperta dell'analogico favorita in un lettore da un sogno notturno dà l'occasione al direttore di consigliare per il meglio l'entusiasta neoanalogista: è bene non lasciarsi prendere da facili entusiasmi acquistando ristampe o dischi usati, venduti a cifre assolutamente folli, spesso opera di speculazioni sull'onda della moda. Periodicamente si ripresenta l'annosa perplessità sulla scelta di un compattone o un impianto, in questi casi non vengono applicate mezze misure sconsigliando con fermezza la prima scelta a favore della seconda, anche le richieste di consulenza sull'Home Theater non sono particolarmente gradite. La monografia sull'Home Theater, pubblicata nel 2003, fu poi archiviata con la chiara indicazione che dal primo Dicembre dello stesso anno non veniva più fornita alcuna consulenza sull'argomento. Ci sono comunque nella trattazione degli spunti interessanti, non ulteriormente sviluppati. D'altronde l'impegno preso con la campagna "We support real stereo" mi pare parli molto chiaro. Fornire una panoramica esauriente su una tale mole di materiale è impresa pressochè impossibile ed esula dalle mie intenzioni, ma non posso fare a meno di citare una curiosa lettera, pubblicata nel 1997 e citata anche in un editoriale, di un appassionato che possedeva ben sette fonorivelatori. Le lettere sono migliaia (circa 3000), ho tentato di contarle con precisione ma confesso di non avercela fatta. 

 


MONDO HI FI


Ho incontrato un bambino cieco. Mi ha chiesto com'era il Sole, e gliel'ho descritto. Mi ha chiesto com'era il Mare, e gliel'ho descritto. Mi ha chiesto com'era il Mondo, e piangendo gliel'ho inventato.
(Jim Morrison)


E' un mondo dove la sana curiosita e il diritto di cronaca hanno cittadinanza onoraria. Per togliersi qualche dubbio e toglierlo anche ai lettori cosa c'è di meglio di una intervista alla fonte? Il navigatore potrà quì trovare alcune visite alle aziende Hi Fi ma soprattutto una lunga serie di interviste dove progettisti, product manager, discografici, operatori, costruttori, ricercatori audio, direttori di riviste e altri importanti personaggi possono esprimere le loro idee, raccontare le loro esperienza sullo stimolo delle domande rivoltegli dall'intervistatore. Sul sito un curioso punto viene messo tra Inter e Vista, ora non voglio pensare che il direttore sia uno sfegatato tifoso della squadra calcistica neroblu, magari lo è davvero, più realisticamente penso che il punto di separazione sia stato messo allo scopo di dare un maggior peso alle due parti che compongono il termine. Un richiamo all'informalità del colloquiare tra l'intervistatore e l'intervistato, etimologicamente inter (fra) e visere (visitare) sono così evidenziate, caricate di maggior peso. In linea con le intenzioni della rivista anche quì viene bandito ogni approccio pubblicitario. Ho trovato molto interessanti alcune di queste, in particolare quelle fatte a James Bongiorno, Kusunoki San e Kondo San, ma ve ne sono diverse altre che sono utilissime per conoscere più a fondo le idee di questi protagonisti dell'audio. Il direttore stesso Lucio Cadeddu non si sottrae a questo piacevole mettersi in gioco e da intervistatore diventa a sua volta intervistato, l'articolo a cui faccio riferimento era a cura di Giuseppe Salza e apparve nel 1998 su "Alias", supplemento del quotidiano nazionale "Il Manifesto". Sono molto più recenti le lunghe interviste a scopo divulgativo che l'editor ha concesso a Radio RAI e Radio Rock, testimoni del suo desiderio di comunicare a 360 gradi i temi della sua passione. Una riflessione: TNT Audio ha manifestato una progressiva disaffezione alle mostre Hi Fi, il direttore l'ha motivata sulla base delle sue percezioni personali. Spero vivamente che un domani la rivista riprenda a fare dei bei reportage, come quelli effettuati nei primi anni.

 


Music on TNT

«Senza musica la vita sarebbe un errore.»
Friedrich Nietzsche


Nella prima versione di questo mio scritto non avevo tenuto conto della rivista "Music on TNT" in quanto collaterale a quella strettamente audio, nella home Page del sito viene indicata come TNT-Audio Partners per la precisione. Forse perchè già piuttosto stanco dalla stesura del mio lungo tributo stavo commettendo l'errore di trascurare un argomento, quello della musica, che dovrebbe essere di primaria importanza per l'audiofilo. Sebbene alcuni siano convinti che non sempre l'appassionato di audio ascolti la musica, o per meglio dire, dia a questa la giusta importanza, io, da inguaribile ottimista sono portato a pensare che in gran parte dei casi questo sia falso. Senza il rispetto per la musica non sarebbe giustificato possedere un impianto stereo, destituito in tal caso a puro giocattolo nelle mani di un bambino capriccioso a cui prima o poi verrà a noia, soppiantato da un altro giocattolo nuovo. Sulla scia di queste considerazioni si potrebbe pensare che chi ama davvero la musica non debba necessariamente acquistare un setup più o meno costoso, che questa si può benissimo ascoltare anche con i mezzi più modesti. Permettetemi di dissentire fortemente da questo modo di pensare, a me piace fondere la musicofilia con l'audiofilia in una simbiosi irrinunciabile se vogliamo godere al massimo grado delle nostre opere musicali preferite. Dirò di più: sono convinto che anche la pura riproduzione audio possa diventare un'arte, l'arte di plasmare i suoni piegandoli alla propria visione e alla propria personalità perchè l'impianto finisce, come il cane, per assomigliare al padrone, assecondando la sua indole. Sentire bene la musica fa bene alla musica, moltiplica le emozioni che è in grado di suscitare in noi, rende tutto più vivo e pulsante, ci avvicina maggiormente a quello che la musica vuole trasmettere con le sue infinite nuances, le sue ineffabili coloriture. Da questo punto di vista Music on TNT è in grado di dare molto al lettore con una struttura che ricalca quei principi di completezza che sono uno dei vanti di TNT-Audio, è sua rivista parente nella migliore accezione del termine perchè ha un DNA comune che lega fortemente le due entità pur nella loro diversità, proprio come avviene per i componenti di una stessa famiglia. Sul frontespizio della home page vi sono i link che rimandano al Blog, Concerti, Date, Discografie, Editoriali, Generi musicali, Interviste, Libri, Monografie e Reportage. Nel frame sulla sinistra c'è la parte che riguarda le recensioni con i vari generi musicali trattati: Black Music, Classica, Colonne sonore, Jazz, Rock e World Music. Nel frame centrale c'è un invito a collaborare con la rivista, un'esortazione a proporsi come recensore rivolta anche al semplice appassionato. Dal bonario invito si capisce come siamo parecchio distanti dalle strette "specifiche" necessarie per chi ambisce a diventare redattore di TNT-Audio e non potrebbe essere diversamente. Esiste una logica per cui ogni semplice appassionato che ne abbia voglia e sappia trasferire le sue emozioni in una buona prosa possa essere elevato al rango di recensore. Lontano da ogni sospetto di dilettantismo è la sensibiltà dell'amatore che prende il sopravvento, diventa insopprimibile istanza al comunicare le proprie emozioni, tanto più credibili quanto immediate e non costruite a tavolino, ecco perchè non si rimarrà sorpresi trovandosi di fronte a tanta qualità, qualità vera, nel leggere le bellissime recensioni che sgorgano dal cuore di tanti semplici appassionati. Anche in questo TNT è stata grande, nel dare voce fiduciosamente a tante cronache di musica vissuta, raccontate dalla viva voce degli appassionati senza filtri di sorta ma avvantaggiandosi del loro percorso personale nel lungo viaggio della musica. Alla ricerca della musica in noi stessi. Come ebbe a dire Riccardo Muti, rivelando la sua profonda onestà intellettuale, è possibile che una persona possa sentire la musica vibrare nel suo animo come e meglio di me. Lui che è uno dei maggiori direttori d'orchestra del mondo ha riconosciuto in un atto di grande umiltà, a testimonianza di una grandezza vera, il primato del sentire profondo che è insito in ogni essere umano, al di là delle contingenze e limitazioni terrene. Ecco che TNT-Audio ha intuito tutto questo sfruttandolo come vera ricchezza per alimentare ancora una volta i sogni degli appassionati per voce di altri appassionati. In quest'ottica il Blog ha una sua particolare validità in quanto con immediatezza ancora maggiore, in un'atteggiamento libero dalle costrizioni formali di una recensione vera e propria consente il dipanarsi di scritti nati sotto lo stimolo di una libertà senza vincoli, delle vere e proprie "pieces" talvolta ammiccanti e talvolta sbarazzine o sognanti, sempre create sullo stimolo dello stato d'animo del quì e dell'ora, dei semi sparsi al vento pronti a cadere in un terreno fertile e favorire la nascita di nuovi fiori. La frase "Notizie, novità, riflessioni... la redazione di Music On TNT mette giù due righe ogni volta che "qualcosa accade" rende stupendamente l'idea di questi fermenti vitali, un pensiero in movimento fotografato per essere ammirato da chi si trovi sulla stessa lunghezza d'onda. Sono sempre più convinto che in ciascuno di noi alberghi un piccolo grande scrittore, uno "Story Teller", il quale non aspetta altro che l'occasione giusta per manifestarsi agli altri. Nella monografia sul grande Lucio Battisti a firma di Lucio Cadeddu c'è un bellissimo incipit che sintetizza meglio di ogni altro discorso la ragione di esistere di Music On TNT, il suo anelito alla coralità nel tentativo, riuscito, di dar voce a mille voci disperse, riunite sotto il potentissimo motore della più grande delle arti: la musica, quella musica che non ha barriere e vola alta nel cuore di ogni essere umano, di qualsiasi età e razza. Si Legge:
 
"Scrivi il tuo nome su qualcosa che vale,
mostra a te stesso che non sei un vegetale
e per provare che si può cambiare
sposta il confine di ciò che è normale...
il momento migliore per cominciare un'altra vita, un altro stile...
(Lucio Battisti)."

Dopo questa lungo racconto, fatto con il cuore più che con l'intelletto, mi accorgo di essere andato un po' a "sensazione", ho visto TNT con gli occhi di un semplice appassionato cercando di avere un approccio emozionale, il più immediato e spontaneo possibile, parlandovi delle ragioni più profonde che mi hanno portato ad amare questa bella realtà. Ai lettori spero di aver fornito un piccolo assaggio, nella speranza che proseguiranno con un lauto pasto approfittando dall'abbondante menù che offre il magazine. Per me ha rappresentato l'inizio di una nuova primavera, sopraggiunta in età ormai avanzata, una specie di ricerca del tempo perduto stimolata dal riaffacciarsi di una passione che covava sotto la cenere. E tutto questo grazie a TNT Audio. Sono sempre più convinto che le nostre realizzazioni o le buone ambizioni, piccole o grandi che siano, non possano trascendere da un lato squisitamente passionale e lontano da logiche mercantili.
Cos'altro dire? Buona lettura, come sempre!

Alfredo Di Pietro

Novembre 2009


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