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 TAV Milano 2010 I° Parte Riduci

Eccomi qui anche quest'anno, armato di fotocamera e voice recorder, per captare le immagini e le voci della grande kermesse milanese.

Ho voluto come sempre dare una forma precisa, ordinata, alla sequenza di spazi espositivi e salette ma con un ordine inverso rispetto all'anno passato. Per natura sono nemico dell'abitudinarietà, della piatta routine. Sono partito quindi non dagli "inferi", il piano -2, ma dalla sommità di questo enorme macigno che è il Top Audio, la più importante manifestazione italiana del settore. Anche la foto iniziale che riprendeva l'ingresso al pubblico, una triste e corta scala vuota, per due anni fotografata senza l'elemento umano, questa volta mi è piaciuto che fosse piena di gente in attesa di entrare.

Una partenza facile? Plateale? Tutt'altro. Credo sempre più che si tenda a evidenziare (nei forum, nei discorsi tra appassionati) del TAV la parte più scontata, noiosa, spesso lamentandosi della mancanza di fermento e novità. Esiste però una faccia nascosta che qualcuno si è dato la pena di scoprire e qualcun altro no, che reclama vendetta. Se ci pensiamo bene, pur fermandoci alla superficie, gli elementi di novità e di fermento non sono mai mancati e non mancano neanche quest'anno, come vedremo.

Nella forma particolarmente dettagliata che ho voluto dare al mio report, ho creduto utile per il navigatore un'analisi a 365° che consentisse a chi non ha potuto essere lì di persona quantomeno un'esaustiva visita virtuale, suono a parte s'intende. Ho deciso quindi di occuparmi anche di quel settore, forse l'unico che nelle due scorse edizioni avevo trascurato: parlo del Top Audio Car Show. In passato reputavo superfluo dare attenzione a quest’appendice dell'alta fedeltà non tanto perché sono fondamentalmente un audiofilo pantofolaio, che ama trascorrere lunghe ore sul divano di casa propria ascoltando la sua musica preferita, quanto perché pregiudizialmente non ritenevo l'Hi Fi automobilistica all'altezza della domestica (e senza andare a scomodare l'Hi End).

Mi è bastato però salire su un’auto e ascoltare per pochissimi minuti un fantastico impianto, per capire quanto la mia opinione fosse sbagliata. Quello del Car Audio è un settore per me tutto da scoprire, che rivela una qualità sorprendente ed è in grado di regalare quelle stesse gioie dell'impianto casalingo. C'è chi ritiene gli audioshow una vetrina luccicante e nulla più, come ripeto spesso. In quest'ottica chi si fa sopraffare dalla noia ha ragione da vendere, peccato però che sia un punto di vista a mio parere molto parziale.

Oltre allo "sbrilluccichio" dei frontali cromati sotto la luce dei potenti spot c'è da considerare il fattore umano. Ci scopriremo allora a rincontrare gli amici di sempre e conoscerne di nuovi, discutere con le grandi firme dell'editoria audio, forse con malcelata emozione. Come può sembrarci dal vivo un giornalista famoso le cui recensioni, report e editoriali abbiamo tante volte letto con piacere ma che non abbiamo mai incontrato de visu? E un operatore? Un progettista geniale che nei suoi oggetti ci mette l'anima? Una manifestazione come il TAV può darci quest’opportunità e se sappiamo parlare l'inglese il ventaglio di conoscenze diventerà ancora più vasto, a nostro beneficio e della nostra apertura mentale. E' giunto il tempo quindi di sdoganare le mostre, che solo mostre non sono, per riappropriarsi di una giusta e sana prospettiva umana.

Per me stendere questo report equivale a sottopormi a un vero e proprio "tour de force", una fatica però cui vado incontro volentieri perché ogni anno è diverso dall'altro, intervengono fattori di affinamento esperienziale che mi danno la gioia del "buon costruire", quella stessa che, credo, prova un artigiano le cui mani anno dopo anno divengono sempre più abili. Alla fine ci si ritrova si sfiancati, ma soddisfatti a rimirare il frutto del nostro operato. Maggior perizia e cura ho cercato di mettere nelle riprese fotografiche, rinunciando alla fredda ma radiografante luce del flash quando possibile, curando le angolazioni e le inquadrature, tutto per offrire al navigatore la miglior qualità che mi è riuscito di raggiungere. Pensate, le foto che ho scattato quest'anno sono circa 1200. Dopo una prima scrematura sono diventate circa 1000 e tra queste ho fatto un ulteriore cernita includendo nel reportage quelle che mi sembravano le migliori, le immagini che meglio rappresentano l'idea che avevo in mente prima di premere il pulsante di scatto.

Leggendo l'editoriale del presidente dell'APAF, Guido Baccarelli, traggo lo spunto per ulteriori riflessioni, meno personali ma allargate all'ambiente di cui mi occupo da diversi anni, solo da pochi però fattualmente.

Si dice che la crisi economica si sia avviata sul viale del tramonto; apprezziamo l'ottimismo di queste affermazioni ma, allo stesso tempo, rimaniamo perplessi. Chi vive in prima persona l'ambiente del commercio al dettaglio vive una situazione meno rosea. Ottimisti bisogna esserlo ma con criterio, tenendo i piedi ben piantati per terra. Segue una lucida analisi del mercato in cui il primo caposaldo è rappresentato dall'audio Hi-Fi di qualità, il quale è e rimane un fenomeno di nicchia. Pur con dei flussi merceologici che procedono in direzioni diverse, con le inevitabili inerzie dei cicli di vendita annuale che si alternano tra fine estate e fine primavera dell'anno seguente, confinando la stagione commerciale in un periodo ben definito, esiste uno zoccolo duro di appassionati ben motivati che comunque sono una certezza per il mercato, pur se limitati nel numero. I "bioritmi" del commercio non impensieriscono più di tanto quei negozianti che hanno come target il soddisfacimento dei bisogni di questo manipolo d’irriducibili, spesso danarosi.

Secondo caposaldo, dalle dimensioni ben più ampie, è il settore Video cui fa da corollario l'Audio/Video. Qui i numeri sono ben più grandi con "exploit" periodici legati al rinnovamento tecnologico e a certi eventi di massa come i campionati mondiali. Il mercato in questo caso si fa piuttosto selettivo e aggressivo in considerazione dei numeri in gioco. Un circolo collaterale del settore A/V, certamente redditizio, è quello della "custom installation" foriero di un notevole impulso, che può essere colto come occasione per riavviare il grande motore dei consumi in maniera decisiva.

Il terzo e ultimo caposaldo, con il sapore della modernità più tecnologica, s’individua nello "Streaming Audio", oramai una realtà basata sulla "democraticità" della musica liquida, quell'"Info Hi Fi" che ha come strumenti il download di file musicali dalla rete da un lato e i PC e gli Streaming player dall'altro. È una chance interessante e stimolante sotto ogni aspetto coinvolgendo una grandissima porzione di pubblico potenzialmente interessato. Pur se vista con un certo sospetto dagli audiofili "vintage”, non si tratta certamente dell'Hi Fi di un Dio minore, anzi.


La possibilità di scaricare dal web file audio in alta risoluzione, e quindi di altissima qualità, può essere una formidabile opportunità per far compiere ai nostri impianti quell'autentico salto qualitativo che è in grado di proiettarli in un'altra dimensione, la quale si sostanzia con un "enhancement" di realismo che non può che essere di giovamento a quello zoccolo duro di cui parlavamo sopra, ma non solo.

Bene, il cerchio si è chiuso.
Adesso basta con le parole, iniziamo insieme la visita di questo fantastico Top Audio/Video 2010!

 

 

 

La Music First Audio è un'azienda che produce tre preamplificatori linea (Classic - MK II - Reference) più uno Step Up per testine MC, secondo David Price di Hi Fi World "I migliori preamplificatori mai fatti". Si presentava con un impianto costituito da pre Absoluta Talia, finale Absoluta Tersicore, CD Player Jolida JD 100. I diffusori erano i Cabasse Bora, cablaggio Synergistic Research.

Le elettroniche.

Diffusori Cabasse Bora.
Tre vie equipaggiato con il famoso coassiale BC 13, sensibilità 90 dB/w/m.

Music First Audio "Passive Magnetic Pre Amplifier".

 

 

Nella filosofia della ditta bulgara, con sede a Sofia, è riservata grande attenzione alla cura del "silenzio". Ispirandosi all'opera di guru giapponesi come Shishido e Kondo crede nei triodi ad accensione diretta e al carico induttivo. Il setup suonante in sala era costituito, oltre che dalle elettroniche di sua produzione, da una sezione digitale di assoluto prestigio (dCS Paganini meccanica, DAC e Clock) e i diffusori Sonus Faber Stradivari.

Al centro vediamo il preamplificatore linea Thrax Dionysos, single ended a triodi con trasformatori d'accoppiamento. Dispone di 6 ingressi di cui 4 sbilanciati RCA e due bilanciati XLR, controllo del volume a 24 passi. Ai lati due finali mono Thrax Spartacus, a due stadi, facenti uso di triodi ad accensione diretta PX 25 (1) e EML520B-V3. Potenza d'uscita dichiarata 70 watt su 4 e 8 ohm.

Diffusori Sonus Faber Stradivari.

 

 

Come negli anni precedenti la Blu Press organizza il suo Contest Nazionale CHF di Autocostruzione HI Fi, giunto alla sua IV° edizione. L'appuntamento di quest'anno verte sui "pesi leggeri", quindi diffusori bookshelf ed elettroniche sia valvolari sia a stato solido. Le creazioni degli autocostruttori vengono sottoposte al giudizio della giuria di "Costruire Hi Fi", i premiati nelle due distinte categorie (diffusori ed elettroniche) hanno la possibilità di veder pubblicati, sulle pagine di CHF, i loro progetti più interessanti.

L'impianto presente in saletta.
SACD Player Cary CD 303T - Pre Balanced Audio Technology VK 32-SE - Finali Gamut M250i. Non mancava un PC notebook, in ossequio alla musica liquida.

Diffusori Gato Audio FM-6.
Distribuiti da Il "Tempio Esoterico”, sono un due vie e mezzo e utilizzano pregiati componenti della Scan Speak.

 

 

 

 

238 SUTRA - ACAB

Il marchio milanese Sutra presentava l'amplificatore "1.3" in classe D, basato sul chip Tripath TA 2024 e due prodotti recenti: Il preamplificatore phono "PRE 1" e il convertitore D/A "DAC 1". Il PRE 1 è molto versatile presentando guadagni selezionabili da 30-40-50 e 60 dB, come selezionabile è la capacità d'ingresso (47000-1000 e 100 ohm). Il DAC 1 ha un circuito di output interamente bilanciato che fa uso di ben otto DAC in configurazione semiparallela per il conseguimento di un'ampia dinamica, ottimo rapporto segnale/rumore e bassa THD. I diffusori presenti nel setup erano due Monitor Audio RX 8.

 

 

Book of Music è una nuova azienda appena creata da Mauro Clementi, già progettista della Maclementhorn. Impianto: pre sbilanciato NAT Plasma R, finali monofonici NAT Magma M da 80 watt (configurazione a triodo single ended), CD Player Raysonic a tubi CD 238 e cablaggio White Gold.

I diffusori Teti si presentano come una prima assoluta. Sono nati dalla mente "contorta" dell'amico Nicola Manniti, un amico socio e collaboratore di Clementi, il quale ha avuto l'idea di creare un cabinet dalla forma molto particolare, mai vista in effetti su un diffusore. Il lavoro di progettazione è durato due anni e mezzo, il carico è rappresentato da un mix di accordi, reflex e TQWT, come se l'altoparlante lavorasse in una sorta di canna d'organo, ripiegata all'interno senza avere pareti parallele e scalinata, a tutto vantaggio del controllo delle risonanze interne. Il baffle frontale e fatto in modo da ridurre le diffrazioni dei driver, non disposti sullo stesso asse con un tutto un lavoro sulla fase acustica.

 

 

La saletta 248 riuniva due grandi nomi dell'Hi Fi: Sound Lab, produttrice di diffusori elettrostatici e V.Y.G.E.R, noto marchio di giradischi analogici. Davvero imponenti i Millennium 1PX con un'altezza che supera i due metri (203 cm), larghezza un metro circa (39 3/4'') e spessore alla base di oltre 60 cm (24"). La risposta in frequenza si estende a 28 Hz, la sensibilità è di 88 dB/w/m. Possiedono di controlli di livello per le medie e alte frequenze.

Monumentale anche il giradischi V.Y.G.E.R Indian Signature, progettato con particolare attenzione alla resa dinamica alle basse frequenze. La struttura del contro telaio già in alluminio massiccio è stata ulteriormente appesantita da una massa metallica ad altissima inerzia statica, grazie a una nuova geometria il baricentro è collocato a un’altezza quasi ideale. Il braccio è il tangenziale "Vision" a sospensione pneumatica.

Un altro pezzo da "90" è il V.Y.G.E.R Baltic. Rilasciato in diverse colorazioni finemente perlate (antracite - blue - red - silver) ha le parti meccaniche realizzate in alluminio aeronautico.

 

 

La Import Audio sita a Somaglia (LO) importa e distribuisce sistemi audio Hi-End, tratta i brand "King Sound" (diffusori), le elettroniche Monrio e Luminous Audio Technology (cablaggi). L'impianto suonante era costituito interamente da elettroniche Monrio: pre Asty Line MK III a topologia ibrida triodi (6922/E88cc)/FET, CD Player Top Loader Type 2 NC con meccanica Philips CD-PRO2M e caricamento dall’alto.
I finali erano quattro MP 11, anch'essi a tecnologia ibrida in quanto utilizzano una 12AU7 nello stadio d'ingresso e i moduli in classe D "Icepower". Prestazione sonora molto valida, luminosa e trasparente.

Diffusori King Sound Prince II.
Elettrostatici con un'ampia superficie radiante, vicina ai 2500 centimetri quadrati, esibiscono una scena tridimensionale molto vasta e sono anche rifiniti molto bene. Molto bassa la sensibilità: 84 dB/w/m.

Diffusori King Sound Queen II.

Terminiamo la nostra carrellata con l'accoppiata CD Player Monrio Asty VT e l'amplificatore integrato Asty Digital. Il Digital è il primo apparecchio Monrio della serie "NTIM" (New Technology Integrated Amplifier), eroga 70 watt per canale disponendo d’ingressi e uscite digitali e analogiche. Fornito d'ingresso digitale USB, integra un convertitore Digitale/Analogico per la conversione di files dalla rete o altre sorgenti.

 

 

 

 

Il nuovo modello dell'Armonia Loudspeakers si chiama TWR 170, progettato sulla falsariga del più prestigioso TWR 180. Non solo il design è ora più accattivante ma è stato anche compiuto un notevole lavoro di reingegnerizzazione. Composto di tre parti distinte, costituite ognuna da multistrato curvato, presenta nella parte inferiore due elementi a incastro di cui il posteriore ha una colorazione più scura, contiene lo sbocco del reflex e consente il montaggio di un altro woofer a emissione posteriore. Grazie a queste modifiche è stato possibile ottimizzare la riproduzione della gamma bassa.

Particolare dell'unità medio-alti.

Curata anche la parte logistica dividendo il diffusore in due porzioni distinte mentre il predecessore era monoblocco e costringeva ad approntare degli imballi molto grandi e pesanti. E' stato pensato un sistema per consentire un maggior adattamento alle varie dimensioni che può avere il locale d'ascolto, creando una regolazione angolare della parte superiore, anch'essa un'assoluta novità.

Anziché predisporre delle punte sotto il mobile si è optato, rifacendosi ai principi della meccanica di base, favorendo un disaccoppiamento dal suolo a bassa frequenza mediante degli elastomeri. E' stata messa a frutto l'esperienza accumulata nella ricerca e sviluppo di prodotti industriali applicandola al settore Hi-End.

Vista del meccanismo che varia l'inclinazione dell'unità superiore.

Un'interessante novità della Beyond Frontiers Audio di Belgrado è questo massiccio amplificatore denominato "Tulip 1908", Il suo progettista, Svenko Zirkovic ex designer della Sonic Frontiers, vive attualmente in Canada. E' un amplificatore integrato ibrido (valvole/transistor) con dieci dispositivi attivi Sanken per canale che funzionano solo in corrente. Il "damping factor" è infinito poiché l'ampli non vede il carico, assicurato di conseguenza il controllo sulle membrane degli altoparlanti. Integra anche un convertitore D/A, una presa digitale USB, due S/PDIF e quattro ingressi linea, il controllo del volume si basa su "relais".

Vista interna del Tulip 1908.
Il sistema di dissipazione del calore anziché gli estrusi tradizionali utilizza un monoblocco di alluminio, in corpo con lo chassis, in cui ci sono dei fori passanti per un miglior smaltimento, il principio di funzionamento è quello in pratica di un termosifone. Tale sistema assicura una temperatura uniforme all'interno, anche laddove tale fattore può rappresentare una criticità (transistor d'uscita). La potenza erogata e di circa 200 watt per canale.

Il più piccolo Armonia TWR 150.

 

 

Nella saletta della Orbis-Nadir di Stefano Rosati, ditta famosa per i suoi ottimi condizionatori di rete, campeggiavano due sistemi a carico dipolare/tromba di alto livello, i Diesis Audio "Caput Mundi".

Grande realismo e dinamica sono i primi aggettivi che vengono in mente a chi le ascolta. Lo studio del disegno è uscito dalla matita dell'architetto e "Interior Design" Ino Piazza. Vanta l'utilizzo di materiali esclusivi come il Clad 58, usato per la struttura portante, e il Corian Dupont (struttura delle trombe) per la prima volta inseriti in un sistema acustico.

Le specifiche parlano si tratta di un sistema a tre vie mezzo con quattro altoparlanti, woofer superiore e inferiore da 12'' in carta caricati a dipolo. Per le vie medio-alte: driver a compressione coassiale da 90 mm caricato a tromba, tweeter da 45 mm anch'esso caricato a tromba.

La sensibilità si attesta su 94 dB/w/m, frequenze d'incrocio 150 - 600 - 6500 Hz. Il livello di midrange e tweeter può essere variato tramite delle resistenze inseribili. Peso e dimensioni: L 512 x P 365 x H 1370 mm; 97 Kg.

Stabilizzatore, disaccoppiatore e distributore di rete Nadir Fidelio.

Segue alla Parte Seconda...

Alfredo Di Pietro


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