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 Spazio Fazioli Milano - Al via il Concorso "Casagrande" 2019 Minimizar


 

 

INTRO

 



Sono riecheggiate a lungo nella mia mente le parole di Carlo Guaitoli ed Elena Benucci, i due relatori che hanno presentato con dovizia di particolari il 4 ottobre U.S. la 31^ edizione del Concorso pianistico "Casagrande". Luogo scelto per l'evento lo Spazio Fazioli di Milano, showroom tanto allettante per pianisti e pianomani sita all'angolo tra Corso Monforte e Via Conservatorio, già teatro di numerosi eventi musicali e vero punto di riferimento per le novità musicali più ghiotte. Ciò che è stato detto in questo pomeriggio mi è apparso non materia puramente informativa, che in qualità di reporter ho dovuto organizzare e porgere nel migliore dei modi, ma oggetto di riflessione sparpagliatosi nella memoria, poi ricomposto e filtrato sotto l'egida della mia sensibilità. Chi mi legge sa che amo sempre condire i miei resoconti con qualche piccola considerazione personale, ma eventuali richiami a una sorta di "zen", inteso come astrazione meditativa personale, in questo caso potrebbero sembrare inopportuni proprio in virtù della concretezza dei dati sciorinati. Se tuttavia pensiamo alla ricaduta che può avere un premio così importante per la vita musicale "tout court" del nostro Paese, non è peregrino presagire gli ampi scenari che può aprire per il futuro, per quelle nuove leve di pianisti che sono, per dirla alla Bontempelli, "la rappresentazione del primo movimento in cui nasce la vita; quella smania per cui basta che tu getti un po' d'acqua sopra un po' di terra, e in breve ecco un brulicare di vite vegetali e animali che stavano ansiose in un angolo dell'increato ad aspettare". E il Concorso "Casagrande" rappresenta non un piccolo rigagnolo ma un vero e proprio fiume.


LA STORIA

 



Confessa di essere onorata e allo stesso tempo emozionata Elena Benucci nel prendere la parola in un contesto che è fuori dal suo territorio, ma che con il Concorso è oggi legato da una partnership: la Fazioli pianoforti. Sotto i riflettori è il "Casagrande, una "macchina" già avviata, partita il primo settembre con le iscrizioni, che a cominciare da quest'anno avrà un taglio particolare. Lei l'ha vissuto sin da bambina negli anni '70 con i suoi fratelli, quando non c'erano ancora i mezzi di comunicazione odierni. La stampa non poteva godere del supporto di Internet, c'era bisogno di piegare i depliant, spedirli ai conservatori. Emergeva l'esigenza di farsi conoscere con dei mezzi che non sono certamente quelli di adesso. Era tutto molto più difficile ma anche più intrigante, afferma Elena Benucci con un pizzico di nostalgia negli occhi, lei che è la nipote della compianta professoressa Maria Tedesco Casagrande, per oltre dieci anni presidente della fondazione e vera anima del Concorso. Quella bimba che una volta piegava i volantini, che probabilmente considerava un gioco fare tutti quei lavoretti necessari affinché i ragazzi potessero partecipare al Concorso, è oggi presidente della Fondazione A. Casagrande. Questo Concorso Pianistico Internazionale è nato pian piano negli anni '60, esordendo ufficialmente nel 1966 per onorare la memoria del musicista ternano cui è intitolato, artista e compositore prematuramente scomparso all'età di quarantadue anni.

 

Carlo Guaitoli, Elena Benucci, Alice Bertolini.

Dietro il suo progetto c'è la volontà di tre persone fantastiche nella loro umiltà: Franco, fratello di Alessandro, anche lui scomparso prematuramente, sua moglie Marina (Maria Tedesco Casagrande, scomparsa l'anno scorso) e Adriana, moglie del compositore e pure lei musicista. Sono loro ad aver edificato il Concorso per com'è adesso, anche se all'epoca veniva svolto in modo molto semplice. Non esisteva la burocrazia bizantina di oggi, così come tutti gli ostacoli organizzativi ed economici che attualmente si presentano. C'erano semplicemente dei ragazzi che arrivavano, felici di esibirsi di fronte a persone serie. La voce di Elena Benucci pronuncia il termine "serie" con una determinazione diversa dal tono velato di nostalgia che sino a quel momento ha avuto, traspare l'orgoglio per la dirittura morale che il "Casagrande" ha assunto come vessillo in tutti questi anni. È nato dal nulla ma con delle basi virtuose. Prima del maestro Carlo Guaitoli, alla direzione artistica c'è stato Dario De Rosa, da sempre amico della famiglia di Elena, che lo definisce una persona eccezionale per l'imprinting d'integrità che ha conferito al Concorso. Questo è importante non tanto per il luogo in cui si svolge, poiché Terni è una città di provincia, non essendo Milano né Roma, quanto per essere venuto alla luce sotto una stella particolare, quella dell'estrema correttezza di comportamento. Chi si è laureato al Concorso "Casagrande" ha poi conseguito dei risultati di primissimo livello per quanto concerne la carriera, facendo capire al mondo musicale quale sia la sua rilevanza internazionale.

 



Cito qualche nome di vincitore e lo capiremo subito anche noi, che siamo dietro lo schermo di un PC: Ivo Pogorelić, Alexander Lonquich, Boris Vsevolodovič Petrušanskij, Roberto Prosseda, Giuseppe Andaloro, Herbert Schuch... A partire dal 2002, il Concorso è organizzato dalla Fondazione omonima, avendo il sostegno del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, del Dipartimento Spettacolo dal vivo e della Regione Umbria. Ulteriore motivo di fierezza e il fatto che il "Casagrande" è uno dei pochi concorsi pianistici internazionali italiani ammessi a far parte, sin dall’anno 1975, della prestigiosa Fédération Mondiale des Concours Internationaux de Musique di Ginevra. Con la 30^, un'edizione che è stata molto particolare, si è conclusa una fase. In questa si sono verificate delle speciali congiunture, relativamente al teatro e all'organizzazione, che l'hanno resa davvero memorabile. Per l'ultima volta ha visto la partecipazione di Marina Casagrande, defunta nel 2017. Elena e suo fratello Michele Benucci, vice presidente della Fondazione A. Casagrande, sono ripartiti, insieme a uno staff di tutto rispetto, per portare avanti quello che era stato l'intento perseguito dagli zii: trovare le eccellenze nel panorama musicale giovanile, come un rabdomante scopre nel terreno la presenza di acqua, metalli preziosi o tesori nascosti.


CONCORSO PIANISTICO "CASAGRANDE" 2019
CRONACA DI UN PROGETTO RINNOVATO

 



Prende la parola il maestro Carlo Guaitoli, al quale è affidata l'illustrazione delle modalità operative del Concorso. Prima di farlo però sente il dovere di ringraziare sentitamente l'ingegner Paolo Fazioli, il quale ha messo a disposizione questo bellissimo spazio milanese per l'evento. Giornata importante per l'iter storico del Concorso è questo giovedì 4 ottobre, visto che oggi si ufficializza la nuova partnership con lo sponsor tecnico Fazioli, grazie alla quale il prestigio del "Casagrande" ne esce senza meno rafforzato. La sua riconoscenza va anche a Elena e Michele Benucci, che con incrollabile volontà e positivo spirito hanno ereditato, tra l'altro in un momento per vari motivi difficile, l'incarico di presidente e vice presidente della Fondazione. A loro va dato il merito di non aver permesso che venisse interrotta quest'avvincente e gloriosa storia. Un sincero plauso, infine, è rivolto ad Alice Bertolini per il suo decisivo apporto in qualità di nuova addetta stampa del Concorso. Anche la storia del percorso pianistico di Carlo Guaitoli inizia a Terni con il "Casagrande", nonostante lui abbia ottenuto diversi premi in Concorsi internazionali come il "F. Busoni" di Bolzano, "A. Rubinstein" di Tel Aviv, "International Music Competition of Japan" di Tokyo, "Unisa International Music Competition" di Pretoria e al Concorso Internazionale "Città di Porto". È stato tuttavia il ternano a essere decisivo nel 1994, aiutandolo a comprendere la sua vera vocazione, perché è stato il primo, perché lo ha coinvolto in un'atmosfera speciale. Come essere accolti in una grande famiglia, dove il concorrente si sente un po' in casa sua.

 



Da quel momento è nato un coinvolgente rapporto con la città di Terni, di affetto con lo staff. Guaitoli già da qualche anno collaborava con l'organizzazione del Concorso, prima come membro del Consiglio di Gestione e poi del Comitato Artistico, insieme a Marco Zuccarini e Carlo Milena, il quale si è trovato a metà della preparazione relativa alla scorsa edizione di fronte alla scomparsa del direttore artistico storico, il grande maestro Dario De Rosa. Due anni fa Carlo Guaitoli ha avuto l'onore di essere ufficialmente nominato direttore artistico. Ma quali sono i dettagli del nuovo format di questa 31^ edizione? Il Concorso è aperto a pianisti sino a 33 anni di età; per la prima volta nella sua storia si è deciso di dividerlo in due parti. Ci sarà una preselezione, avviata proprio in questi ultimi giorni e che terminerà il 31 ottobre, forte di una giuria formata, oltre che dal maestro Guaitoli, da Mariangela Vacatello e Angelo Pepicelli, suoi colleghi tra l'altro all'Istituto Superiore di Studi Musicali "Giulio Briccialdi" di Terni. Il suo compito sarà di selezionare sino a un massimo di ventotto concorrenti, che in seguito si presenteranno alle prove finali il 19 e 25 maggio 2019 presso il Teatro Sergio Secci di Terni. Tali prove saranno concentrate nell'arco di una settimana, entro questo lasso di tempo si potranno ascoltare i concorrenti impegnati in esecuzioni solistiche, nell'ambito di un programma della durata di circa due ore e mezza (due prove e semifinale), cui seguirà un concerto per pianoforte e orchestra. Si tratta, come si può ben capire, di un canovaccio decisamente impegnativo, soprattutto in considerazione del fatto che viene svolto nell'arco di soli sette giorni.

 



Nel mese di novembre ci sarà quindi questo primo passaggio, fondamentale per la scelta dei concorrenti che potranno partecipare al concorso. Una novità importante viene annunciata nel contesto di questa presentazione in quanto, mentre la prima giuria (per le preselezioni) era stata comunicata nel mese di giugno, quella che invece si occuperà dei lavori nel mese di maggio è stata resa nota oggi in esclusiva. Si dichiara molto contento Guaitoli della sua costituzione poiché, oltre a conoscere gran parte dei giurati, è sicuro che riuscirà a instaurare un clima molto piacevole. La creazione di rapporti umani cordiali è una tra le prerogative storiche di questo concorso e anche nella prossima edizione si perseguirà questo meritorio obiettivo. Il presidente della giuria sarà il maestro Julian Martin, professore presso la prestigiosa Juilliard School di New York, musicista in America molto importante e stimato, vincitore del Concorso di Montevideo "Ravel-Casadesus". Tra l'altro discepolo del grande Leon Fleisher. Insieme a lui si siederanno al tavolo degli autentici protagonisti della vita musicale internazionale, ben noti agli addetti ai lavori e ai cultori della grande musica. Christian Debrus, pianista francese, scuola Vlado Perlemuter, concertista molto attivo, didatta nonché direttore artistico del Festival di Vigan. Manana Doijashvili, dalla Georgia, vincitrice in passato di premi molto prestigiosi quali l'"Enescu", lo "Smetana", il "Russian Performing Art Fund Prize, direttrice per lungo tempo del Conservatorio Statale di Tbilisi e direttrice artistica del Concorso Tbilisi.

 

Maria Luisa Vanin Tarantino

Lo stesso Carlo Guaitoli, che non ha bisogno a questo punto di presentazioni, ma che rammentiamo essere tra i maggiori concertisti italiani. Alexey Lebedev, pianista russo di San Pietroburgo che ha vinto numerosissimi importanti premi internazionali come il "Busoni", "Maria Canals", "Iturbi" e il "Viotti" (un po' di anni fa), attualmente insegnante in Sud Corea all'Università di Kim Sung. Andrea Lucchesini, grande ritorno al "Casagrande" che l'anno prossimo sarà onorato della sua presenza, è da annoverarsi tra le eccellenze pianistiche del nostro Paese, già vincitore del Concorso "Ciani" e oggi accademico di Santa Cecilia, professore alla Scuola di Musica di Fiesole e, recentemente, nominato direttore artistico dell'Accademia Filarmonica Romana. Graham Scott, infine, pianista inglese vincitore del Concorso di "Jaen", responsabile della Scuola pianistica del Royal Northern College of Music di Manchester e direttore artistico del Mottram International Piano Competition. Anche lui ha frequentazioni abbastanza assidue con l'Italia. Parlando di premi, Elena Benucci ha sempre manifestato la forte volontà, pur dovendo fare i conti con delle problematiche di carattere economico, di mantenerli su un livello decisamente alto nel panorama dei concorsi internazionali. Bellissimo segnale in un momento di "Spending Review" come questo. Su un monte premi complessivo di 35.500 euro, 20.000 spettano al primo vincitore, 7.000 al secondo, 4.000 al terzo piu tre premi speciali, di 1.500 euro ciascuno: Premio Adriana, Franco e Marina Casagrande, per la miglior esecuzione di un brano di Alessandro Casagrande - Premio Dario De Rosa, per la miglior esecuzione di una Sonata di L.v. Beethoven - Premio del pubblico per la finale con orchestra.

 



Cosa rimarchevole, oltre a questi premi in danaro, sarà garantito al vincitore un tour di concerti di tutto rispetto. Anche Fazioli, in qualità di sponsor, offrirà un concerto nella sua stagione di Sacile, un altro sarà organizzato dalla Società dei Concerti di Milano e ulteriori verranno realizzati presso l'Istituzione Universitaria dei Concerti di Roma e con l'Orchestra Sinfonica Abruzzese, che sarà anche quella accompagnatrice dei tre finalisti il giorno 25 maggio. Sono previste pure esibizioni nella Stagione Filarmonica Umbra di Terni, con gli Amici della Musica di Foligno e tanti altri che sono in via di definizione. Nella sua esaustiva relazione, Carlo Guaitoli ha tenuta per ultima, non certo per la sua importanza, la notizia che il Concorso "Casagrande" potrà inserire nei premi una tournée presso la Gioventù Musicale D'Italia, partner storico del premio ternano. Ne parla un importante personaggio dell'ambiente artistico/musicale Italiano presente all'evento, Maria Luisa Vanin Tarantino, presidente storica di questa Fondazione e definita "la signora della musica". La Gioventù Musicale D'Italia ha fatto una scelta da molti anni, quella di offrire la possibilità ai vincitori di questi grandi Concorsi di farsi conoscere, nella convinzione che ciascuno di loro ha impegnato tempo, passione, messo un mattoncino sulla strada della sua vita professionale. È vero che porta a casa qualche soldo, ma è altrettanto vero che alla fine deve anche suonare, mettersi alla prova nel confronto con i pubblici più diversi, fondando le vere basi della sua carriera professionale.

 



E la prestigiosa fondazione nata nel 1952 questa teoria l'ha pienamente abbracciata. "Dal 1994 al 2014", dichiara con orgoglio la professoressa Tarantino, "abbiamo realizzato ben più di mille concerti riservati ai vincitori di Concorsi nei vari strumenti. Cinquecentosettanta di pianoforte e circa ottanta del solo "Casagrande", in cui abbiamo sempre ravvisato una grande serietà". Si tratta di un autorevole parere "pro veritate", e in un mondo dove, in tutta franchezza, questa virtù comincia a latitare non poco, lei si dichiara felice di riconoscerla al "Casagrande" e non ad altri. "Perciò ben volentieri, anche per la prossima edizione mettiamo a disposizione la nostra struttura non per uno, ma per una serie di concerti, laddove naturalmente abbiamo le nostre sedi e quindi riusciamo a realizzarli. Se andiamo a vedere i dati della storia, ci sono dei vincitori di concorso che sono arrivati a fare venti, venticinque esibizioni. Adesso i tempi sono un po' cambiati, tutto costa troppo e le difficoltà burocratiche e amministrative spesso scoraggiano, ma noi cerchiamo di resistere".

 



Un mio doveroso cenno deve andare al gradito format della serata, che ha previsto, oltre all'intervento del pubblico con delle domande, anche l'esecuzione di un brano musicale. La presentazione si è infatti aperta con il maestro Carlo Guaitoli al pianoforte che ha suonato l'Improvviso N. 2 dai quattro Op. 90 di Franz Schubert. Charmant e molto elegante ho trovato la sua interpretazione, tecnicamente impeccabile nell'ondulare con precisione il fluire delle terzine e nel trasformare quello che potrebbe essere considerato come uno studio, per l'uniformità della scansione ritmica che richiede, in pura poesia. Bellissimo il contrasto tra le "svolazzanti" terzine in Allegro e la parte centrale, un martellante "ben marcato" che in qualche modo tronca bruscamente la loro aerea grazia.

 




Alfredo Di Pietro

Ottobre 2018


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