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sabato 20 aprile 2024 ..:: Pre Phono TCC TC 750 LC ::..   Login
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 Pre Phono TCC TC 750 LC Riduci

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Premetto che non ho nulla contro gli audiofighi, solo una forte e radicata invidia per le loro possibilità economiche :-), ma non riesco a figurarmi un oggetto, un pre phono in questo caso, più lontano da quell'immagine anche glamour, ma non solo, che un'elettronica  prestigiosa e bensuonante è in grado di rendere alle orecchie ed agli occhi. Uno scatolottino di dimensioni minime (14 cm larghezza, 7 di profondità e 4 di altezza) e tanto leggero da rimanere letteralmente appeso ai cavi. Il colore è nero ed ha sul coperchio un bel grafico che riporta le diciture "Phono Frequency Response" e "RIIA Deviation" le quali ci dicono che lo scostamento dalla linearità perfetta è di + /- 0,5 dB, il frontale presenta un led rosso di accensione, molto lento ad attenuare la sua luminosità sino a spegnersi una volta tolta la tensione, sempre sul frontale possiamo apprezzare Il logo del marchio ed il nome del modello preceduto dalla "pretenziosa" dicitura "Audiophile MM Phono Preamp"... pretenziosa mica tanto visti poi i risultati sonori ottenuti. Sulla destra del frontale c'è una manopola invero di modesta fattura, per usare un eufemismo, che regola il guadagno/volume e rende possibile l'utilizzo di questo apparecchietto direttamente connesso ad un finale di potenza. Io così ho fatto collegando un Project Debut SE II con fonorivelatore Ortofon 510 MK II ad un amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070. Il prezzo? 46 euro escluse le spese di spedizione (13 euro) ed è possibile ordinarlo online dal sito:
http://www.playstereo.com/index.php
Visto il costo estremamente basso vi confesso che lo ho acquistato non pienamente convinto delle qualità che ha poi dimostrato, ma Lucio ne ha parlato molto bene nella sua ML e questo mi è bastato in quanto lui è indubbiamente una persona seria, onesta, ancor prima di essere un esperto recensore. Il retro presenta quattro ingressi RCA dorati di ottima fattura che non sfigurerebbero su apparecchi di ben altro costo, due sono di input per il collegamento del giradischi e due di output, è presente anche la presa "Ground". Il consiglio che vi dò è quello di non adoperare il pur dicreto cavetto di serie con connettori dorati per il collegamento al pre o all'ampli, ma usarne uno più serio e sostituire anche l'alimentatore/trasformatore fornito di serie che fà comunque bene il suo lavoro con un più performante stabilizzato. Lasciando il cavetto di serie si ottiene un suono sostanzialmente corretto, ma purtroppo viene persa quella ricchezza di sfumature ed informazioni di cui è capace questo sorprendente pre. Sui vantaggi di un alimentatore di qualità stabilizzato non sò dirvi nulla perchè ho usato quello di serie, ma penso che siano certi i suoi benefici effetti sul suono: ogni audiofilo sà quanto sia importante una buona alimentazione per i nostri gioielli. Le credenziali del piccoletto sono di tutto rispetto:

- Risposta in frequenza RIAA: 20hz-20,000hz +/- 0.5dB
- Rapporto segnale-rumore: >85dB - Distorsione: <0.05%

Altre caratteristiche:

- Case in metallo per una migliore resistenza alle interferenze
- Sdoppiatore RCA-minijack a pin dorati: incluso
- Sensibilità di ingresso: Phono: 3 mV /
- Impedenza di ingresso: Phono: 47 k Ohms @ 220 pF
- Impedenza di uscita: 200 Ohm
- Margine di sovraccarico in ingresso: 20 dB

La mia prova d'ascolto non è stata fatta comparando il TCC ad altri pre phono in commercio, ma è una valutazione in cui ho cercato di impegnarmi andando a scovare nei meandri della mia memoria acustico/audiofila quelli che sono i parametri di valutazione canonici, rapportandoli alla mia sensibilità individuale e soprattutto all'idea che mi sono fatto del "buon suono" in anni ed anni di frequentazioni audiofile. Ne ho voluto fare il confronto con il pre phono integrato nel mio amplificatore Yamaha AX 496 perchè mi è bastato un attimo per capire che tra i due c'era un vero e proprio abisso di qualità: il match si è subito configurato come letteralmente improponibile e sono andato liscio con il TC 750 LC.
Setup utilizzato:

- Giradischi Project Debut II SE con testina Ortofon 510 MK II
- Amplificatore finale di potenza Rotel RB 1070 collegato direttamente al pre phono.
- Diffusori Canton LE 109
- Cavi di segnale (a rotazione):
- Cavo fornito nella confezione del TCC
- Kimber Hero
- Audioquest Colorado
- Monster Cable 400 MK II
- Cavi di potenza Supra Ply 3.4 S

Inizio subito con le differenze tra i cavi sgombrando il campo da ogni dubbio. Ribadisco: lasciate perdere il cavetto di serie perchè pur essendo comunque discreto non consente alle potenzialità di questo pre phono di emergere adeguatamente.

Kimber Hero. E' il più costoso dei tre. Ha una gamma bassa formidabile: piena, profondissima ed immanente. Permette di apprezzare in tutta la loro magnificenza il pedale d'organo e la cassa sinfonica. Su certe incisioni però potrebbe risultare un po' eccessiva e creare qualche risonanza di troppo in ambienti non adeguatamente trattati acusticamente. Inoltre le basse frequenze tendono un po' a sovrastare le medie e le alte esibendo anche un controllo perfettibile, come una sensazione di "lunghezza". Le gamme media ed alta sono coerenti, ben stagliate nella scena sonora, naturali e prive di qualsiasi fatica d'ascolto. Gli acuti però non sembrano particolarmente energici seppur precisi: ho desiderato in più occasioni che questi fossero più vividi ed incisivi. Un gran cavo comunque, chi ama il suono naturale e rilassante non rimarrà deluso.

Audioquest Coral
E' un cavo che definirei aciutto, ma non troppo, controllo ed impulsività del basso sono su ottimi livelli così come è apprezzabile in questa gamma l'assenza di code, prolungamenti oltre il desiderabile. Sempre sul basso esibisce un'ottima articolazione e rotondità dei suoni riprodotti. La gamma media mi è sembrata leggermente indietro mentre le alte mi hanno davvero conquistato perchè luminose, vivide, argentine. Nel complesso questo è il cavo che forse maggiormente incontra i miei gusti in virtù anche di una grande delicatezza e musicalità complessive che rendono l'ascolto piacevole anche nelle sedute d'ascolto particolarmente lunghe. Dettaglio di buon livello

Monster 400 MK II
Senz'altro equilibrato, neutro, il suono che produce è vellutato, privo di asprezze. La linearità ed assenza di colorazioni, di particolari connotazioni è una dote che favorisce di certo un ascolto tonalmente bilanciato, corretto. Proprio in virtù di questo equilibrio e neutralità forse a volte alcuni audiofili potrebbero lamentare una maggiore presenza, perentorietà della presentazione. E un cavo che, secondo me, si fà apprezzare sulle lunghe distanze non causando mai fatica d'ascolto. Ribadisco che per alcuni questi sono pregi mentre per altri potrebbero essere manchevolezze. L'impressione è supportata altresì da un livello di dettaglio ed informazioni concesse all'ascoltatore sicuramente di buon livello, ma inferiori a quelle esibite da Kimber e dall'Audioquest.

Ma parliamo ora succintamente del TCC TC 750 LC esaminando le sue qualità sonore per punti. Perdonate se dovessi incorrere in qualche ingenuità, tengo a sottolineare che le mie impressioni d'ascolto sono quelle di un semplice appassionato che però valuta in ambiente a lui noto (casa mia), in un setup che conosco molto bene. Solo discreta però la mia conoscenza del Finale Rotel per averlo sotto "mira" solo da poco tempo. Comunque state tranquilli: non parlerò ne di violoncelli "rugosi" ne di violini "setosi" :-)

Linearità - Bilanciamento tonale.
Semplicemente eccellente. Il range dichiarato di +/- 0.5 dB da 20 a 20000 a lume di naso dovrebbe esserci tutto. Non si avvertono squilibri, buchi o avvallamenti particolari, segno che la deenfasi RIIA è particolarmente accurata, sorprendentemente accurata aggiungerei visto il prezzo dell'oggetto

Dettaglio - Informazioni.
Straordinaria la quantità di particolari fini, sfumature che questo pre riesce a regalarci nell'ascolto, sintomo questo di quanto precisa e completa sia la manipolazione del segnale fatta dai circuiti discreti del TC 750. A tal proposito ricordo come l'uso di componenti discreti, implementato in quest'oggetto, e non di chip sia un particolare non trascurabile considerato che è opinione diffusa tra gli audiofili che suonino meglio i discreti dei chip. Ascoltando questo delizioso oggettino non se ne può avere che la conferma.

Macrodinamica.
Buona. Il piccoletto esibisce una prestazione onesta, apprezzabile, ma non entusiasmante dovuta probabilmente alla non eccezionale qualità dell'alimentatore/trasformatore. Non posso dire nulla di sicuro, ma suppongo che se avessi dotato il TCC di un'alimentazione seria le mie valutazioni sarebbero state più favorevoli. E' un'upgrade che farò a breve, ma purtroppo non ha riguardato questo test. Discreta comunque la prestazione.

Microdinamica.
Molto buona. Superiore alla macrodinamica. Nel contesto dell'ascolto ne beneficia il senso del ritmo che risulta piacevolissimo e perfettamente scandito. Veloci i tempi di salità del suono e repentini i transienti. Supportata anche dalle ottime qualità micro e macrodinamiche del Rotel in questo parametro viene fornita una prova particolarmente convincente: voci e strumenti sono realistici e credibili.

Palcoscenico sonoro.
Discretamente buono per profondità e soprattutto ampiezza. La separazione tra i canali è ottima, a fuoco le posizioni individuali delle sorgenti sonore, ma leggermente penalizzata la profondità. Buona anche l'altezza. C'è anche da dire che il Finale Rotel fornisce un suono molto presente, tipo monitor. Ho avuto l'impressione di essere seduto in prima fila e non nelle centrali o ultime, non me la sentirei tuttavia di attribuire questa caratteristica al solo pre phono, ma penso che sotto ci sia lo zampino del potente ampli Rotel.

Non ho una grande esperienza nella valutazione di preamplificatori phono, quello che sò si limita all'ascolto di stadi phono di amplificatori integrati entry level, costituiti per lo più da operazionali e chip. In particolare conosco bene quello del mio Yamaha AX 496, di un livello qualitativo davvero imbarazzante, penoso: improponibile un confronto anche alla lontana con il TCC TC 750 LC, il quale davvero tiene fede alla dicitura "Audiophile MM Phono Preamp" che appare sul frontale. Ritengo la scelta di questo oggetto da prendere seriamente in considearzione da parte di quegli appassionati dotati di un amplificatore integrato sfornito di ingresso Phono o dotati di ingresso Phono inadeguato. Il salto di qualità nell'ascolto dell'amato vinile sarebbe cosa certa!
Spero che questa mia disamina sia stata di vostro gradimento!

Alfredo Di Pietro

Aprile 2008


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