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 Magico M Project - Constellation Audio. Un sogno americano. Riduci

 

 

 

Alon Wolf ama l'audiofilo italiano e l'audiofilo italiano ama Alon Wolf.

Che l'equazione sia veritiera lo dimostra l'esito dell'ultimo interessantissimo evento svoltosi a Calco il 22 novembre U.S.
Il negozio "Alta Fedeltà" di Alfredo Terenghi, "audio enthusiast" come pochi, si fa ancora una volta paladino di un'Hi Fi ai massimi livelli, anzi di più, visto che i nuovi diffusori di mister Wolf si pongono all'attenzione come degli autentici "Concept Loudspeaker". Non si tratta di un'affermazione esagerata, visto che nel corso della demo lui stesso cita a paragone le "Concept Car", automobili dai contenuti tecnologici talmente elevati da legittimare l'uso del termine avveniristico. Bisogna dare atto al mio omonimo di aver compreso l'importanza di organizzare manifestazioni come questa, ricche di contenuti e novità, dove all'aspetto tecnico ne viene sempre affiancato uno musicale di pari livello. Ma stavolta il buon Terenghi ha superato se stesso con la bella idea di trasportare un sogno tutto americano a Calco (Calch in dialetto brianzolo), ridente comune immerso nel paesaggio collinare del lecchese. Hanno lavorato all'impresa, anche fisicamente visto il notevole peso di queste torri, gli staff di Audio Natali, Alta Fedeltà, con la partecipazione di due eccezionali personaggi: Alon Wolf, papà della Magico, e un esperto traghettatore musicale come Marco Cicogna in veste di tester dell'impiantone, lui che sa mettere alla frusta qualsiasi catena con una passerella musicale "ad hoc". Che quest’aitante personaggio sia destinato a passare alla storia come "torturatore" d'impianti? :-)

Un negozio fisico è un palcoscenico che forse può essere considerato un po' demodé nell'era internettiana, in cui tutto sembra essere alla portata di un semplice click, ma non il suono, modesto o magnifico che sia. A parte questo non trascurabile dettaglio, il titolare di "Alta Fedeltà" crede fortemente nel rapporto umano: il racconto di una storia o anche soltanto una fredda sequela d’informazioni tecniche, assume ben altra valenza se colta dal vivo. Senza far diventare il discorso troppo "filosofico" seguendo un filo di pensieri che ci porterebbe lontano, auspico una sorta di rinascimento umano che ci disintossichi da quest'eccesso di tecnologia. Non mi piace un'umanità troppo impegnata a pigiare i polpastrelli sul touch screen del proprio smartphone, noncurante del fiato di chi gli sta intorno. Le vere regine dell'evento sono state le creature nuove di zecca proposte da Magico, ma accanto ad esse non si poteva evitare di mettere dei fuoriclasse; il breve elenco che segue può dare l'idea del livello - stellare - cui si pone la catena che il pubblico ha avuto la fortuna di ascoltare, un impianto che rende pienamente giustificato l'uso del termine, talvolta abusato, di "No compromise":
Giradischi Kuzma Reference, Fonorivelatore Koetsu MC The Signature, Reference Digital CD Player/DAC Audio Research CD9 High Definition, Vacuum Tube Phono Preamplifier Audio Research 2SE High Definition, Constellation Audio Cygnus Digital File Player/DAC, Preamplificatore linea Constellation Audio Altair II, Amplificatore finale di potenza Constellation Audio Hercules II. Cavi Transparent Cable Magnum.

Giradischi Kuzma Reference
Fonorivelatore Koetsu MC The Signature Reference

Reference Digital CD Player/DAC Audio Research CD9 High Definition

Vacuum Tube Phono Preamplifier Audio Research 2SE High Definition

MAGICO M PROJECT
LIKE A CONCEPT CAR

 

Direttamente da Hayward, in anticipo sul resto del mondo, proviene la coppia di Magico M Project appena finita di costruire. Il carattere di eccezionalità che assume questa demo deriva dall'essere anteprima mondiale assoluta del grande sistema da pavimento, realizzato in soli 50 esemplari a beneficio di quei pochi appassionati che avranno la fortuna di entrarne in possesso. E' un giorno davvero speciale per Alon Wolf, orgoglioso di spiegare al pubblico la tecnologia fortemente innovativa contenuta nell'M Project, un'edizione a rilascio limitato che distilla il succo di ciò che lui e il suo staff sono riusciti a fare in questi dieci anni. Il 2014 è una data importante perché segna il decimo anniversario della nascita di Magico e lui ha voluto celebrarla in questo modo, nella bella Italia.

Alon Wolf

Luca Natali

L'accordo di presentare questo diffusore nel nostro paese è stato preso da Audio Natali e Magico ancora prima che il diffusore nascesse, un goal di rapina, come argutamente lo definisce Luca Natali, distributore Audio Natali. Non si può nascondere una punta d'orgoglio nel costatare che la sede prescelta è stata qui invece che in nazioni più "performanti", come l'Inghilterra o gli USA. Alon Wolf ha un debole per l'Italia e per l'audiofilo italiano, da uomo che condivide la passione con altri amatori, lui che è mosso da logiche realmente senza compromessi, al di là delle motivazioni di mero guadagno.

Il sistema presentato oggi è quindi il culmine di un progetto "Concept", cioè un tipo di realizzazione destinata a definire un nuovo concetto di utilizzo o il limite raggiungibile dalla tecnica. E' un po' come quando un'azienda tipo la Ferrari fa un'auto che è la massima espressione delle possibilità tecnologiche del momento, una sorta di laboratorio da sfruttare anche per altri prodotti a venire. L'M Project è ad oggi il progetto più performante della casa americana, concretizzato secondo delle soluzioni che verranno implementate anche in altri diffusori. Nell'M Project troviamo racchiuso lo spirito della Magico, la voglia di raggiungere l'ultima tecnologia "state-of-the-art", un oggetto destinato a stabilire un nuovo standard nel settore. Si tratta concettualmente di un diffusore da pavimento a tre vie, cinque driver, che prende in prestito i motivi familiari della serie Q, l'originale Mini e la nuova serie S - M. Prende in considerazione una forma curva di nuova concezione, atta a minimizzare le risonanze interne e rendere necessario l'uso di una quantità molto piccola di materiale smorzante all'interno. E' stato ulteriormente ottimizzato il contorno del baffle frontale incorporando dei pannelli senza spigoli sulla parte superiore e laterale del mobile.

 

Oltre alla struttura in alluminio ci sono degli elementi, come il pannello frontale e i laterali, fatti di un carbonio diverso da quello adoperato nei precedenti modelli, del tutto nuovo a livello produttivo mondiale, anche le membrane in Nano-Tec dei coni fanno uso del nuovo carbonio, l'M Project si pregia di essere uno dei primissimi prodotti ad adoperarlo. Completamente rinnovato è anche il tweeter con diaframma in berillio a geometria ottimizzata, cui è stato sovrapposto uno strato di diamante tramite un sofisticato processo di vaporizzazione. Sono assicurate così un'estrema rigidezza, leggerezza e, grazie a esse, l'approssimazione alla condizione di pistone rigido ideale insieme a un'estrema velocità di reazione agli impulsi elettrici. E' importante sottolineare che le proprietà fisiche del berillio avvicinano il comportamento del trasduttore all'ideale teorico, senza però aggiungere del peso supplementare, normalmente associato al peso specifico del diamante, anche questo materiale eccellente per i tweeter (che, infatti, è stato usato ma in forma di strato sottile).

Non è stato facile ottenere un trasduttore dalle caratteristiche così avanzate: il suo progetto ha richiesto quattro anni di studio e sperimentazione per arrivare a un driver maturo ed esente da imperfezioni. Il complesso lavoro è stato portato avanti con l'ausilio di evolutissimi strumenti di modellazione a elementi finiti. Le nuove possibilità tecnologiche hanno permesso di aumentare il diametro della cupola da 26 a 28 mm, migliorando molti aspetti delle prestazioni, compresa una maggior tenuta in potenza e un incrementato livello di SPL emettibile. Combinando questi elementi con il sistema motore, in una nuova camera posteriore acusticamente migliorata, è stato raggiunto il risultato di una distorsione eccezionalmente contenuta, la minore oggi possibile in un trasduttore ad alta frequenza.


Entrambi gli altoparlanti per i bassi e medi impiegano tecniche innovative che forniscono un potenziale superiore per il controllo della geometria del cono, in più dimensioni, al fine di ottenere un comportamento ottimale nei rispettivi range di frequenza. Vengono così a essere grandemente ridotti i movimenti non a pistone delle membrane, a tutto vantaggio delle componenti di distorsione, che risultano anche inferiori rispetto a prima. La qualità costruttiva è stata ulteriormente migliorata dal preciso controllo di tutti i parametri manifatturieri e ambientali, utili per esempio a garantire una saldatura ancor più perfetta della membrana alla sospensione esterna in gomma. Le più recenti tecniche 3D di scansione laser sono state adoperate per raggiungere questi obiettivi.

Passiamo a dare qualche numero... il midrange, derivato direttamente dalla Q7, è un'unità da 6" con bobina del diametro di 55 mm, accoppiata al nuovo cono Magico Nano-Tec. Utilizza un sistema motore con magnete "extra large" in neodimio del tipo "Underhung" (OD = 120 millimetri - 10 mm di altezza, grado N48H) più un magnete superiore per ottenere un campo magnetico superstabilizzato di 1,7 Tesla, in un traferro di 15 mm dove si muove la bobina mobile in titanio puro (ventilata). Il midrange M Project ha un'escursione stabilizzata di +/- 6 mm e un'altissima sensibilità: ben 120 dB (a 1 metro), senza distorsioni nella gamma media.

Al pari del midrange, anche il woofer è stato creato in esclusiva per il progetto M. Il nuovo driver ha un diametro di 10", con membrana Magico Nano-Tec. Sfrutta un nuovo sistema magnetico con mezzo pollice di movimento lineare per produrre basse frequenze pulite e precise, prive di distorsioni anche a un'altissima SPL massima (120 dB @ 50 Hz ad un metro), pur mantenendo un'induttanza incredibilmente bassa, inferiore a 0,15 mH. I cinque altoparlanti sono filtrati da un tipo di crossover di esclusiva tecnologia Magico. Il risultato è l'ottenimento della miglior integrazione nell'ambiente d'ascolto nella critica regione delle basse frequenze. Il Magico M Project, inoltre, non è difficile da pilotare. E’ interessante notare come le differenti quote d'altezza dei tre woofer compensino i fenomeni costruttivo/distruttivi che normalmente si creano nell'interferenza tra l'emissione diretta e le riflessioni sul pavimento.

SPECIFICHE TECNICHE

Altoparlanti:
1 x 1” MBD 28 Tweeter
1 x 6” MP6004 Nano-Tec Midrange
3 x 10” MP1005 Nano-Tec Woofer
Sensibilità: 91 dB/w/m
Impedenza: 4 Ohm
Risposta in frequenza: 20 Hz - 50 kHz
Potenza di pilotaggio raccomandata: 50 - 1000 Watt
Dimensioni: 56”H x 23”D x 15”W (145 cm x 57 cm x 37 cm)
Peso: 400 lbs. (180 Kg)


PREAMPLIFICATORE LINEA A STATO SOLIDO DOPPIO TELAIO CONSTELLATION AUDIO ALTAIR II

Non voglio assolutamente togliere spazio all'oggetto del momento, le fantastiche Magico M Project, ma mi chiedo cosa sarebbe stata la riproduzione senza queste eccellenti elettroniche a monte, compresi ovviamente i già citati CD Player/DAC e il Preamplificatore Phono Audio Research. Ogni catena è complessivamente condizionata, oltre che dall'acustica ambientale, dai vari elementi che la compongono e il sogno americano non si può dire completo senza il superbo apparato amplificatore Constellation Audio.

L’Altair II è quindi considerarsi eccellente compagno di viaggio, a supporto della sfrontata sincerità dei diffusori, un apparecchio che oggi è rilasciato con un'interfaccia ancora più "user-friendly" dell'Altair originale. Il suo pannello frontale integra così un nuovo touch-screen per un facile accesso a tutte le impostazioni disponibili. Favorisce la leggibilità il contrasto migliorato e i caratteri di dimensioni maggiori, visibili anche a ragguardevole distanza, il tutto governabile da un nuovo telecomando con il corpo realizzato dal pieno di una barra di alluminio, elegantemente rivestito con pelle sui fianchi. Questo consente di accedere alle funzioni più comuni come il volume, balance, mute e la fase.

Il cuore dell’Altair II è un modulo di guadagno linea completamente bilanciato, silenziosissimo, il segreto delle sue performance sta anche nei servo circuiti, che mantengono un bilanciamento sostanzialmente perfetto tra la parte positiva e negativa del segnale. Per la realizzazione di questo modulo la ditta USA ha attinto dalla sua “riserva privata” di transistor a effetto di campo, dei FET non più disponibili sul mercato ma ancora in suo possesso che hanno il vantaggio di una grande silenziosità, selezionati a mano uno a uno. Questo modus operandi viene mantenuto non solo per il preamplificatore in questione ma anche per le altre elettroniche a catalogo.

Lo chassis dell’Altair II è costituito da lastre di alluminio con uno spessore minimo di 8.2 mm, necessarie a schermare le interferenze elettromagnetiche a 50/60 Hz provenienti dalla rete domestica. Il massimo impegno è stato messo nella schermatura e in tutte quelle soluzioni atte a rendere silenzioso e privo di vibrazioni quest'oggetto. Per proteggere i sensibili circuiti interni dalle vibrazioni provenienti dall’esterno, questi sono stati montati su una specie di “zattera” metallica che galleggia appoggiata a delle sospensioni elastiche. Sono stati ulteriormente isolati poi separando il pannello connessioni con del materiale flessibile. La costruzione metallica della “zattera” ha la funzione di isolare completamente i circuiti audio dalle interferenze provenienti da quelli di controllo posti al di sotto. L’Altair II beneficia di un controllo volume tra i più precisi al mondo. Invece di un normale potenziometro meccanico, l’Altair II utilizza delle resistenze controllate otticamente che possono essere regolate a passi di 0,1 dB. Poiché non ci sono accoppiamenti fisici tra il circuito volume e le resistenze, non esistono nemmeno disturbi che possano sporcare il segnale all’interno dei circuiti audio.

Grande impegno è stato messo anche nella progettazione dell’alimentazione. Il triplo trasformatore offre un’alimentazione separata per ogni canale e per i circuiti di controllo, in modo da evitare all’origine la possibilità che vi siano interferenze tra una linea e l’altra. Il fatto che ogni canale non possa essere mortificato dalla richiesta di energia dell’altro o dei circuiti di controllo, porta a grandi risultati, secondo la Constellation Audio, nella qualità del suono. Nell’Altair II l’alimentatore ha le stesse dimensioni in larghezza del preamplificatore in modo da poterli collocare uno sull’altro, a tutto vantaggio dell’estetica complessiva. I medesimi accorgimenti messi in atto nell'Altair II per la reiezione dei disturbi EMI/RFI e per garantire un'efficace alimentazione sono stati adottati anche per il finale di potenza Hercules II.

Constellation Audio Cygnus Digital File Player/DAC

 

AMPLIFICATORE FINALE DI POTENZA CONSTELLATION AUDIO HERCULES II

Nomen omen? Non è certamente per caso che a questo possente finale si sia voluto dare il nome di Ercole, figura della mitologia romana simbolo di grande forza fisica. Ma non solo di potenza bruta si tratta. Secondo la casa americana il monoblocco Hercules II, accreditato di ben 1.000 watt di potenza, avrebbe le sopraffine virtù timbriche di un piccolo amplificatore single-ended a tubi, una specie di quadratura del cerchio insomma. Ha essenzialmente lo stesso layout circuitale del vecchio Hercules, lo chassis è stato invece riconfigurato dall'originale stile a torre in un più consueto sviluppo orizzontale. Non solo perché questo è di più facile installazione, ma in quanto ha permesso sostanziali aggiornamenti della sezione di alimentazione. Un altro vantaggio della versione II è la disponibilità in configurazione stereo da 500 watt per canale, per quei sistemi che non necessariamente richiedono la formidabile potenza del monoblocco originale (la stragrande maggioranza degli impianti domestici?). I due amplificatori sono sonicamente ed elettronicamente identici; l'unica differenza è che la versione stereo offre metà della potenza raddoppiando gli ingressi.

Come il precedente, l'Hercules II utilizza un design modulare: ogni modulo separato è costituito da un amplificatore erogante 125 watt; per ottenere la potenza desiderata sono stati semplicemente aggiunti più moduli, con il risultato di un finale da 500 o 1.000 watt che suona in modo identico all'unità da 125 watt. Si tratta di un progetto molto intelligente, che combina amplificatori single-ended multipli in un potente finale completamente bilanciato i cui circuiti separati amplificano il positivo e negativo della metà del segnale audio. E' una soluzione che presenta dei vantaggi rispetto ad altri amplificatori bilanciati che usano nello stadio d'uscita transistor di tipo "N" per la metà positiva e di tipo "P" per la metà negativa. In questo caso le differenze tra i due tipi causano uno squilibrio tra il positivo e negativo che può creare qualche problema timbrico. Nell'Hercules II questo è stato risolto combinando due amplificatori "Single-Ended" abbinati che adoperano transistor di uscita solo di tipo N. I due amplificatori sono collegati a ponte per fornire il segnale audio completo. Alla stessa maniera degli amplificatori SE di bassa potenza, il Constellation Audio utilizza un solo tipo di dispositivo in uscita, cosicché ogni elemento del segnale musicale attraversa esattamente gli stessi componenti del circuito per un perfetto equilibrio tra la metà positiva e negativa del segnale. Il progetto permette anche ai circuiti di pilotaggio di funzionare in piena Classe A. La configurazione bilanciata è intrinsecamente stabile su una vasta gamma di carichi, di modo che possa pilotare qualsiasi diffusore senza sforzo, nessuna rete Zobel è necessaria alle uscite per assicurare la stabilità ad alta frequenza.

La Constellation Audio raccomanda l'utilizzo di un preamplificatore linea Altair, se il segnale proviene da uno di altra marca, non sarà possibile raggiungere un perfetto bilanciamento. Non si tratta evidentemente di una "trovata" di marketing, ma di una scelta dettata da precise ragioni tecniche: il modulo d'uscita dell'Hercules II ha essenzialmente la stessa topologia della sezione di uscita dell'Altair, con FET altamente selezionati e un servo-circuito che assicura l'ideale bilanciamento positivo/negativo. I FET (Field Effect Transistor) adoperati hanno il rumore più basso tra tutti quelli trovati e sono oggi anche molto rari poiché la loro azienda ne ha interrotto la produzione. Fortunatamente la Constellation ne ha accumulata una quantità considerevole.

Anche il circuito di amplificazione migliore del mondo è inefficace se non è alimentato con energia elettrica pulita e abbondante. A tale scopo vengono usati due grossi trasformatori toroidali custom da 3.000 watt di potenza d'alimentazione, racchiusi in una schermatura che impedisce alla loro energia elettromagnetica d'influenzare i circuiti audio. Sono sospesi in modo che le loro vibrazioni non causino disturbi nei circuiti o nella sala d'ascolto. La loro notevole massa contribuisce al peso di oltre 100 Kg di ogni Hercules II. I condensatori ad alta capacità, più grandi di quelli utilizzati nell'Hercules originale, forniscono una grande riserva energetica per i picchi dinamici e i bassi profondi, anche in altoparlanti a bassa impedenza. Le sbarre di rame puro utilizzate per le piste di alimentazione e per le uscite dei diffusori sono di dimensioni doppie rispetto all'Hercules, per un'impedenza ancora più bassa e una migliore erogazione di potenza. Per la circuitazione di livello inferiore viene usata una regolazione attiva della tensione per fornire una fonte stabile e senza rumore di alimentazione CC.

Centinaia di aperture di ventilazione rotonde sono presenti ai lati del telaio, non dei semplici elementi di design ma utili a consentire adeguata ventilazione ai massicci dissipatori in alluminio.

SPECIFICHE TECNICHE ALTAIR II

Ingressi: 4 XLR Stereo - 4 RCA Stereo
Uscite: 2 XLR Stereo - 2 RCA Stereo
Uscite REC: 1 XLR stereo - 1 RCA Stereo
THD+N (RI >10 KΩ): <0.001%, 20 Hz - 20 kHz @ 2V out - <0.1%, 20 Hz - 20 kHz @ 10V out
Risposta in frequenza: da 10 Hz a 200 kHz entro ±0.5 dB
Rumore di uscita: ≤20 µV dB 20 Hz - 20 kHz
Impedenza d'ingresso (bilanciato): 20 K Ω
Impedenza d'ingresso (sbilanciato): 10 K Ω
Impedenza di uscita: < 50 Ω
Risoluzione del controllo volume: 0,1 - 0,5 o 1 dB; selezionabile dall’utente
Peso del preamplificatore: 38,2 Kg
Peso dell’alimentatore: 11,4 Kg
Dimensioni del preamplificatore: 140,4 x 444,5 x 376,4 mm
Dimensioni dell’alimentatore: 71,6 x 444,5 x 368,3 mm

SPECIFICHE TECNICHE HERCULES II

Ingressi: 2 XLR - 1 RCA
Potenza d'uscita su 8 Ω (1 kHz @ 1% THD+N): 1,1 kW
Potenza d'uscita su 4 Ω (1 kHz @ 1% THD+N): 1,5 kW
Potenza d'uscita su 2 Ω (1 kHz @ 1% THD+N) 2 kW
Uscite: Binding post metallici
Risposta in frequenza: da 10 Hz a 100 kHz entro +1/-0.5 dB
Guadagno: 32 dB
THD+N (1 kHz): <0,05%
Impedenza d'uscita: 0,05 Ω
Fattore di smorzamento (su carico di 8 Ω): 150
Impedenza d'ingresso: 10 KΩ sbilanciato - 20 KΩ bilanciato
Rumore d'uscita: <500 μV/-100 dB @ 250 watt
Peso: 100 Kg
Dimensioni: 330,2 mm x 482,6 mm x 812,8 mm (altezza/larghezza/profondità)


GLI ASCOLTI

Da sinistra: Alfredo Terenghi, Alon Wolf e Marco Cicogna.

Una ricca scaletta musicale, un impianto allo stato dell'arte con due diffusori che sono la massima espressione dell'attuale tecnologia, un pubblico attento e competente: questi gli ingredienti di un evento tra i più interessanti degli ultimi tempi nel panorama audio. Sul mio personale cartellino annoto che il Magico M Project è un sistema molto introspettivo, rivelatore come pochi, un vero strumento chirurgico in grado di vivisezionare qualsiasi programma musicale. Di fatto rappresenta, al di là delle sue doti soniche, un vero e proprio laboratorio viaggiante, come nelle intenzioni della Magico.

Emanuele Fronteddu

Non è facile giudicarlo, bisogna innanzitutto avere la prudenza di non emettere giudizi affrettati alle prime cose ascoltate, si correrebbe il rischio di attribuirgli delle caratteristiche che invece sono delle registrazioni o sorgenti, giacché in queste M Project impera la massima neutralità, quasi una sovrana indifferenza verso eventuali debolezze di ciò che gli viene somministrato. E' difficile assegnarli un certo tipo d’indole sonica, proprio perchè è pensato per non averne una. Ogni forma di riconoscibilità, di caratterizzazione gli è estranea.

Marco Cicogna

Potremmo definirlo un diffusore "camaleontico", dalla sincerità disarmante in quanto dotato della capacità di mutare colore diventando un tutt'uno con quello che riproduce. Come una potentissima lente d'ingrandimento mette a fuoco le più piccole sfumature timbrico-dinamiche, parimenti restituisce con grande evidenza non solo le pecche o i pregi di ogni registrazione ma anche delle sorgenti a monte. Così, dallo straordinario spessore della gamma media e il basso opulento della configurazione Audio Research CD9 e Audio Research 2SE, splendidamente valvolari nella fastosa musicalità, si passa al suono più sorvegliato sulle basse frequenze, più rigoroso e lineare se vogliamo, ma un pelo meno emozionante del Constellation Audio Cygnus Digital File Player/DAC.

Alla fine si comprende come un grande dispendio tecnologico, l'impiego massiccio di nuovi materiali e soluzioni affinati in anni di sperimentazioni, ha come risultato finale un sistema connotato da una non comune capacità di farsi da parte, letteralmente sparire per lasciar posto a ciò che esiste a monte, nel bene e nel male. Bisogna essere audiofili evoluti per accettare la sua personalità, gettare alle ortiche ogni forma di ammiccamento al "Mi-Fy", sbarazzarsi delle convinzioni errate su cosa debba essere l'arte della buona riproduzione.

Da monitor di razza non si appoggiano a principi di aprioristica gradevolezza, cioè l'attributo per il quale ogni registrazione viene addomesticata, addolcita, eufonizzata. No, questo non è proprio nelle loro corde... tanto per essere chiari, se una registrazione o una sorgente è deficitaria, le Magico non faranno un bel niente per imbellettarla, anzi renderanno massimamente evidenti le sue carenze.

Alfredo Di Pietro

Dicembre 2014


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