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 Lym Audio 1.1 TF - Seconda Parte Minimize

TRENDS AUDIO TA-10.2 VS LYM AUDIO 1.1 TF

 



Se c'è un amplificatore che si è distinto nel percorso evolutivo della classe "T", questo è il Trends Audio nelle sue release TA-10.1, TA-10.2 e TA-10.2 SE (Special Edition), quest'ultima una versione affinata del precedente 10.2, impreziosita da un potenziometro Alps e un nuovo trasformatore/alimentatore da 4 A. Il brand di Hong Kong è divenuto in breve tempo vero e proprio portabandiera della buona classe "T", la sua immagine fortemente legata alla voglia di smarcarsi da certe debolezze che avevano contraddistinto, pur nel suo essere "speciale", il precursore Sonic Impact.

Il primo TA-10.1 oggi non è più in produzione mentre continua a essere disponibile il 10.2 nelle due versioni. In perfetto stile "Mini Size", il TA-10.1 era un integrato che stava comodamente nel palmo di una mano, come testimonia la foto d'apertura della recensione di Lucio Cadeddu. Fu ancora l'esperto sardo, infatti, che nel 2007, a distanza di due anni dall'esordiente Sonic Impact, ne intessé le meritate lodi. Sorvolando sul variegatissimo mondo dei diyers, molto difficile da delimitare a causa della sua vastità e ramificazione, c'era stato in precedenza un tentativo di miglioramento ad opera della stessa Sonic Impact con il Super T-Amp, oggettino che arrivò a suscitare addirittura la curiosità della prestigiosa rivista Stereophile, la quale gli dedicò una completa recensione con tanto di misure.

Nella versione "Super" l'appassionato poteva finalmente trovare dei connettori dignitosi, una circuitazione ben fatta, un cabinet metallico solido e di gradevole aspetto nonché un’alimentazione inclusa nel prezzo. Il Trends Audio TA 10.1 uscì a testa alta dal test di TNT-Audio. Setacciando il testo dell'articolo, emergeva un T-Amp perfezionato praticamente in tutto: cabinet amagnetico in alluminio, buoni connettori, layout circuitale accurato (le orrende sbavature di stagno erano ormai un lontano ricordo), ottima componentistica passiva, filtro passa basso antiportante costituito da induttori avvolti in aria.

Migliorata anche la versatilità, con la possibilità di utilizzo in modalità finale di potenza grazie a dei "Jumpers" interni e la regolazione della tensione di offset in uscita. Dal punto di vista delle performance sonore era lecito presagire un bel salto in avanti e così fu. Nella recensione si parlava di un T-Amp che riusciva a estrarre le migliori virtù del Tripath TA2024, tanto che il confronto con l'originale risultava impietoso: il Sonic Impact ne usciva con le ossa rotte con un suono leggero, poco definito e inconsistente. La gamma bassa finalmente c'era, insieme a un a media pulita e trasparente, scomparse quelle tracce di asprezza che facevano capolino talvolta sulle alte frequenze.

Il tentativo di spostare in avanti l'asticella della qualità proseguì con i citati TA-10.2 e TA-10.2 SE. Non solo audiofili ha provato il 10.2 nel maggio 2011, quando ancora non si cimentava con le misure, seguì AV Magazine con il suo test nel giugno 2013, una prova senz'altro interessante, obiettiva e completa di misure. Il nuovo 10.2 si affacciava al mercato con dei perfezionamenti studiati da Ricky Leung, capo progettista della Trends Audio.

La nuova "ricetta" contemplava l'utilizzo di una rinnovata componentistica passiva, messa a lavorare nel medesimo schema circuitale: i condensatori di disaccoppiamento nello stadio d'ingresso, passarono così dagli ERO MKT ai proprietari MKP, i condensatori di filtro Rubycon MCZ della sezione di alimentazione presero il posto degli elettrolitici ELNA Brown/Gold, anche il potenziometro del volume beneficiò di un ottimo ALPS (solo però nella versione "SE"). Il trasformatore/alimentatore fornito in bundle era capace di 4 Ampere, sempre però nella versione "SE" mentre nella base rimaneva a 3 Ampere. Ma arriviamo ai giorni nostri con uno dei momenti topici di questa recensione, la quale ha tra i suoi scopi il desiderio di definire le differenze esistenti tra questo piccolo campione del recente passato e il nostro 1.1 TF.

Cominciamo dai condensatori di disaccoppiamento in ingresso, che hanno valori diversi nei due amplificatori: 2,2 μF nel Trends a fronte dei 0,68 μF del Lym, scelta che favorisce un comportamento ancora più integro dell'1.1 alle basse frequenze (anche se le misure di FR2 hanno lievissime differenze). Grande cura è stata messa nel Lym per quanto riguarda la progettazione dei piani di massa e il filtro passa basso, completamente diverso: nel Trends è singolo, costituito da soli quattro induttori, doppio nel Lym con due file da quattro. Anche la tipologia dei componenti è differente: induttori avvolti in aria nel Trends mentre nel Lym sono avvolti su nucleo in polvere d'acciaio. Cosa comporta tecnicamente questa diversa costituzione? La soluzione dell'induttore avvolto in aria è l'ideale perché priva d’isteresi.

Esiste però un problema, per raggiungere un certo valore di induttanza occorre un avvolgimento con tanto filo (perché il nucleo non esiste), sussiste quindi un incremento di resistività che porta a una maggior dissipazione di potenza, meno corrente perciò raggiunge l'uscita e il diffusore ma viene dissipata in calore. Inoltre, l'assenza di schermatura rappresenta un aspetto certamente negativo, dato l'irradiamento di onde elettromagnetiche ad altissima frequenza che si diffondono in tutto l'ambiente circostante.

Al di là del filtro, c'è ancora un ripple residuo alla frequenza della portante, di ampiezza non trascurabile (circa 300 - 400 mV), che transita attraverso il cavo di potenza comportandosi come ulteriore fonte d’irradiamento. Il doppio filtro presente nel Lym, con i suoi 80 dB/Decade di attenuazione contro i 40 dB dello stadio singolo, è molto più efficace nel limitare questo ripple residuo.

Diverso anche il chip, TA2024 nel TA-10.2 e TA2024C nell'1.1 TF, quest'ultimo accetta un maggior voltaggio di alimentazione che, come già detto nella prima parte della recensione, è di 14 Volt contro i 13,2 Volt del TA2024 e TA2024B. Anche alla luce di questi doverosi distinguo va letta la comparativa d'ascolto.


COMPARATIVA TRENDS AUDIO TA-10.2 - LYM AUDIO 1.1 TF
LE MISURE


Trends Audio TA-10.2
Segnale test: 1000 Hz - 0,492 Volt (-13 dBFS)
Uscita: 5,588 Volt su carico di 8 Ohm (3,903 Watt)
Guadagno: dB 21,105
Guadagno in tensione: 11,357
Clipping: 7,951 Volt (7,902 Watt su 8 Ohm - 15,804 Watt su 4 Ohm)

Lym Audio 1.1 TF
Segnale test: 1.000 Hz - 0,556 Volt (-11,998 dBFS)
Uscita: 8,732 Volt su carico di 8 Ohm (9,53 Watt)
Guadagno: dB 23,920
Guadagno in tensione: 15,705
Clipping: 9,5 Volt (11,281 Watt su 8 Ohm - 22,562 Watt su 4 Ohm)


Il lavoro che la Lym Audio ha compiuto sul filtro d'uscita è andato nella direzione del raggiungimento di un buon compromesso nel bilanciamento tonale, non solo su carichi "sfavorevoli" ma anche su quelli dove il comportamento è più lineare. Confrontando le curve dei due T-Amp possiamo vedere come su 8 Ohm lo scostamento dalla linearità è più contenuto nel Trends, dove i 5, 10, 15 e 20 kHz si trovano rispettivamente a +0,04, +0,18, +0,37 e +0,61 dB, a fronte dei +0,18, +0,69, +1,44 e +2,28 dB del Lym. Individuato a 39.000 Hz il vertice di esaltazione della risposta nel Trends e 32.000 Hz nel Lym.

La situazione si capovolge a favore dell'1.1 TF sul carico inferiore (4 Ohm). Alle stesse frequenze, infatti, l'allontanamento dalla linearità si sostanzia nel Trends in un -0,05, -0,2, -0,43 e -0,73 dB, contro i +0,06, +0,22, +0,35 e 0,34 dB. Andando oltre, troviamo i 40 kHz a - 2,22 dB nel Trends e -1,22 dB nel Lym, uno scarto di 1 dB esatto. E' presagibile quindi un riscontro all'ascolto a favore del Lym sui carichi inferiori, dove questo mostrerà un suono più arioso e ricco di armonici.

A 2,83 Volt/1 Watt su 8 Ohm il Trends esibisce una distorsione e un tappeto di rumore più contenuto del Lym: 0,018% contro 0,028%, lo stesso dicasi per la THD+N, anche questa minore nel Trends e pari allo 0,025% mentre nel Lym raggiunge lo 0,075%. Non si tratta di differenze abissali, giustificate dal fatto che nel primo DUT il segnale passa attraverso un singolo stadio LPF prima di raggiungere l'uscita, invece che doppio come nel Lym. Va da sé che il segnale, passando attraverso un numero maggiore di componenti passivi (induttori), presenta alla SPA un rumore seppur di poco maggiore. Aumentando la tensione a 6,928 Volt, corrispondenti a sei watt su carico di 8 Ohm, la situazione si ribalta, qui è il Lym a vincere di misura con una THD dello 0,021% contro lo 0,026% del Trends, nella THD+N però vediamo ancora in lieve vantaggio il Trends con lo 0,047% contro lo 0,064%.

Le rilevazioni della IMD con i canonici tre toni test vede prevalere il Trends sul Lym, molto probabilmente per la ragione sopra esposta. Le misure parlano di uno 0,065% a 2,83 Volt del Trends a fronte dello 0,36% del Lym nell’intermodulazione 13/14 kHz, si prosegue con il più arduo doppio tono a 19/20 kHz, dove annotiamo rispettivamente uno 0,16% e 0,77%. Alla SMPTE 250/8000 Hz c'è quasi il pari merito in quanto i valori distorsivi si attestano sullo 0,13% nel TA-10.2 e 0,16% nell'1.1 TF.

La situazione a 6,928 Volt vede ancora in lieve vantaggio il Trends, che distorce dello 0,2% a 13/14 kHz mentre il Lym va oltre facendo segnare lo 0,52%, con il doppio tono superiore invece (19/20 kHz) iniziano a manifestarsi i limiti del cinese con un valore piuttosto elevato (4,19%) laddove il Lym lavora ancora in relativa tranquillità (0,94%), alla SMPTE 250/8000 Hz si verifica un certo riequilibrio: 0,13% per il Trends e 0,21% per il Lym. In tutte le IMD di entrambi gli amplificatori prevalgono le distorsioni di ordine dispari (DFD3 e MD3) sulle pari (DFD2 e MD2).

Qualche considerazione in più possiamo fare osservando la Distorsione vs Frequenza. Il TA-10.2 conferma la sua minor prestanza, dovuta principalmente all'utilizzo di un chip meno evoluto (TA2024). Per potenze che si avvicinano ai 6 Watt, il Trends inizia ad andare in affanno denunciando i suoi limiti mentre il Lym ha ancora qualcosa da dire, riuscendo a erogare oltre tre Watt in più. Sinché si rimane su basse potenze il Trends è in lieve vantaggio sul Lym: a 2,83 V/1 W, prendendo a riferimento i 1037 Hz abbiamo valori di THD, seconda e terza armonica dello 0,015%, 0,010% e 0,003% contro lo 0,023%, 0,016% e 0,012% del Lym.

Salendo in frequenza le distorsioni aumentano, a 10.468 Hz osserviamo valori dello 0,555%, 0,020% e 0,333% nel TA-10.2; 0,730%, 0,021% e 0,553% nell'1.1 TF. A 6,928 V/6 W la situazione si rovescia a favore del Lym, che presenta distorsioni percentuali più ridotte soprattutto a frequenze medio-basse (THD 0,005% - D2 0,00192% - D3 0,00100% a 205 Hz contro lo 0,010%, 0,0079% e 0,0063% del Trends). In vantaggio il Trends per quanto riguarda il decorso della seconda armonica da 1.000 Hz in su.

 


COMPARATIVA TRENDS AUDIO TA-10.2 - LYM AUDIO 1.1 TF
REHUMANIZE YOURSELF
L'ASCOLTO


Setup
PC Notebook HP G62
Scheda Audio EMU Pre Tracker USB 2.0
Player: JRiver Media Center
Diffusori Canton LE 109
Cablaggio di potenza/alimentazione Fluxus (Litz)
Cavo di segnale Kimber Hero (50 cm)
(Trends Audio TA-10.2 settato come finale di potenza)


Bob Curnov's L.A. Big Band
The Music of Pat Metheny and Lyle Mays
1) (It's Just) Talk - 2) Always and Forever - 3) First Circle

Lym
In (It's Just) Talk (3:47) scopro un triangolo finemente riprodotto. Si riconosce subito una buona vivezza dinamica nei veloci transienti a carattere impulsivo, il piccolo finale non sembra assolutamente in imbarazzo ma segue con prontezza i salti più impegnativi. La prestazione è in generale più lucida e pulsante del cinesino. L'ingresso del trombone è un'altra bella sorpresa, non titubante né olograficamente né timbricamente, dal carattere deciso dimostra ancora una volta che il TA2024, nel limite delle sue possibilità, non soffre assolutamente di complessi d'inferiorità. Il suono è ancora una volta vivo e scolpito, nitido, ricco di dettagli garbatamente porti all'ascoltatore come sanno fare i migliori classe A.

Non si fatica a individuare un registro alto di maggior respiro e ariosità rispetto al Trends. Le sue risorse sono sufficienti a pilotare senza problemi delle torri non proprio sensibilissime come le mie Canton LE 109 (89 dB/w/m), lo fanno con discreta disinvoltura sino a livelli di pressione largamente adeguati per un ascolto condominiale. La prestazione complessiva è molto godibile, lucida e charmant, mantiene saldamente il controllo sui principali parametri della riproduzione. La fatica d'ascolto piuttosto bassa m'induce ad aumentare il volume sino a far lampeggiare frequentemente la spia "OL", ma siamo già su livelli di SPL di tutto rispetto. L'immediatezza dinamica, ben nota ai frequentatori della classe "T", qui è potenziata grazie a quella manciata di corrente in più che la versione C del Tripath TA2024 assicura.

Trends
Niente da eccepire, il Trends si fa rispettare ma lo smalto timbrico è sensibilmente meno accattivante, le frequenze medio-alte sono meno dinamiche e reattive, c'è meno aria tra gli strumenti che tendono a concentrarsi nella zona centrale del palcoscenico. La prestazione è in generale un po' più opaca, dovuta probabilmente alla curva di risposta in frequenza sui carichi bassi, con il TA-10.2 le Canton sono più disposte a perdonare eventuali carenze o asperità presenti nella registrazione. In questo senso il Lym produce un suono più reattivo, da monitor. La riproduzione nella zona inferiore è sufficientemente corposa ma più leggera del Lym, un po' meno efficaci quindi gli estremi della banda audio.

Ritorno a bomba sulle alte frequenze, che non si presentano con lo stesso lucido sbalzo, un po' minore pure il senso di sottigliezza che si coglie nei particolari. E' la precisione, in generale, a soffrirne un po'. In questa registrazione i due amplificatori forse spuntano un pari merito sulle medie, anche se nel Trends appaiono a tratti più incerte, dotate di minor sbalzo plastico nella scena. Il palcoscenico tridimensionale è discretamente sviluppato ma la localizzazione delle fonti sonore è leggermente più incerta. Maggiori limiti emergono se vogliamo spremere qualche dB in più, su "alti" livelli di tensione il pilotaggio del cinesino è meno disinvolto, il suono tende a indurire e la riproduzione va in affanno nei momenti di maggior incisività dinamica della registrazione. Beninteso, questo succede anche con il Lym, ma a un livello di pressione sensibilmente superiore.


Bruce Springsteen
Nebraska
1) Nebraska - 2) Atlantic City - 3) Mansion on the Hill


Lym
Bellissimo album acustico del grande Bruce che questa volta sostituisce il consueto ascolto di Fabrizio De Andrè. La scena è di ampie dimensioni, larga e profonda oltre ogni aspettativa, una virtù che, insieme alla perfetta focalizzazione, non è certo una sorpresa per gli estimatori del TA2024. Il Lym sa ottenere su questo parametro una resa ancora più convincente del Trends, il quale offre una buona precisione ma uno sviluppo più ristretto in larghezza e profondità. Ben esplorata la voce roca, dal feeling sempre esuberante, del grande cantautore americano. Si presenta intensa e penetrante, generosamente espansa nello spazio sonoro del mio locale d'ascolto. Delizioso il pizzicato di una chitarra restituita sempre con rimarchevole naturalezza.

Trends
Sono costretto a ripetermi nelle considerazioni sulla minor efficacia micro e macrodinamica, sulla riproduzione meno "nervosa" e nella scena dalle dimensioni più esigue in larghezza e profondità, convogliata verso il centro piuttosto che allargata agli estremi, cosa che porta a un certo "inscatolamento" del suono. L'italiano si pone quindi su un livello alquanto superiore, beneficiando di un'apertura timbrica e di un'efficacia dinamica avvertibilmente superiori. L'armonica a bocca nel Trends assume toni più rilassati, espone un comportamento dinamico placido piuttosto che reattivo, è certamente più piatta e meno emozionante che nel Lym.


P. Magoni M. Spinetti
Musica Nuda
1) Eleanor Rigby
2) Roxanne
3) Prendila Così


Lym
E' proprio in registrazioni come questa che il TA2024 riesce a stupire con la sua straordinaria brillantezza, si ribella in qualche modo alle sonorità sbiadite e approssimative che affliggono certa produzione Entry Level. Riesce nell'intento grazie alla luce tutta particolare di un registro medio-alto straordinariamente accurato. Dieci anni fa fu proprio questo che, a mio avviso, ne decretò il successo planetario, il suo segreto consisteva in una pasta timbrica degna di un buon classe A, elargita però da un'elettronica con un peso e prezzo di molti ordini inferiore. L'1.1 TF prosegue su questa strada, il lodevole e ambizioso progetto tutto italiano oggi ha l'aspirazione di portabandiera della classe "T".

In altre implementazioni, a fronte di tanta efficacia troviamo un registro mediobasso e basso piuttosto leggero, carente in corpo e immanenza, ma ciò non avviene nel Lym, la sua opera di "riumanizzazione" consiste anche nel replicare queste buone qualità pure nel registro inferiore. Obiettivo centrato a quanto pare, se le strappate del contrabbasso di Ferruccio Spinetti sono fulminee e violente, arrivano alle orecchie icastiche, anche se il nostro non ha propriamente una potenza da apocalisse cinematografica. L'energia che si sprigiona da questo Lym è insospettabile se guardiamo ai soli dati di targa e alla sensibilità non certo elevata delle mie LE 109.
Notevole, davvero notevole...

Trends
Le bordate di contrabbasso sono ben articolate ma ammansite, prive della spina dorsale dimostrata dall'italiano. Il nuovo chip e l'alimentazione curatissima fanno la differenza, evidentemente. Lo strumento inoltre appare alleggerito nelle fondamentali in un confronto diretto che si rivela piuttosto impietoso. Anche i guizzi dinamici della bellissima voce di Petra sembrano disarmati, parzialmente orbati della loro "cattiveria" nell'ambito di una prestazione leggermente più opaca (ma con sibilanti meno accentuate) del registro medio-alto. Complessivamente, la resa pur pregevole e accurata del TA-10.2 si prospetta meno incisiva nei parametri estensione, energia del registro basso, dinamica e mordente del medio-alto, apprezzabilmente più effervescente nel Lym. Quest'ultima è un'arma che però può diventare a doppio taglio in registrazioni imperfette: dove il TA-10.2 media ammorbidendo, il Lym mette crudamente in luce, sibilanti comprese.


Audiophile Recordings
Uncompressed World - Audiophile Male Voices Vol III
1) Jeff Cascaro - The Sun is Shining for Our Love - 2) Big Daddy Wilson - Anna - 3) Daniel Stelter (Feat. Kosho) - Where I'm Going To Be


Lym
Concludo con un Album-Demo registrato alla grande, utile a far risaltare con maggior evidenza la differenza di potenziale tra i due amplificatori. La maggior disponibilità di corrente e il generoso stadio di alimentazione giocano un ruolo importante nel salto prestazionale tra i due oggetti, non si tratta di un dislivello abissale ma facilmente tangibile, almeno alle mie orecchie e con i diffusori utilizzati. La riproduzione di questo CD è una vera goduria, le sonorità sono corpose, rotonde, poco contraffatte da un sound engineer troppo "creativo" e per questo molto naturali. Le mie Canton LE 109 sono delle buone torri, accurate e analitiche, con un'ottima tenuta in potenza ma anche tendenti all'azzurrino se non al freddo con elettroniche di pari indole.

Il Lym riesce a conferirgli quel tocco di "umanità" che altri T-Amp non hanno, senza dimenticare che lui riesce a farle suonare anche più forte. A questo punto conviene ribadire, anche a rischio di essere noiosi, che con l'1.1 TF la scelta dei sistemi pilotabili si allarga e può ragionevolmente includere anche diffusori dalla sensibilità di 87 - 88 dB/w/m. Se non si ha l'anima da giostraio, in un comune ambiente domestico di cubatura medio-piccola ce ne sarà d'avanzo. Qualche ovvia limitazione s'incontrerà nella riproduzione dei file audio in alta risoluzione/alta dinamica dove, giocoforza, bisognerà orientarsi su sensibilità più alte per non subire eccessive limitazioni del livello medio di ascolto.

Trends
Nel corso del test il TA-10.2 era configurato come finale di potenza per raggiungere la parità di condizione con il Lym, senza cioè che il potenziometro del volume potesse influire sulla qualità complessiva. Ancora oggi il Trends è comunque una bella bomboniera, ripiena di tante gustose chicche musicali. Il tempo però passa, le cose evolvono, il figlio si manifesta tendenzialmente migliore del padre. Confrontato a brevissima distanza con il Lym (il tempo necessario a spostare le connessioni) il Trends cede il passo in efficacia ed estensione dei bassi, nitore della gamma medio-alta, dinamica e ampiezza della scena, tutti fattori che conducono dritti dritti a una performance più viva e vitale a favore del Lym.

Il piccolo italiano esibisce una forza non facilmente presagibile dai meri dati di targa, si è dimostrato elettronica completa, matura, molto equilibrata nel bilanciamento tonale pur conservando intatte quelle doti di raffinatezza che hanno reso famoso in tutto il mondo questo piccolo, meraviglioso TA2024.

Alfredo Di Pietro

Segue alla Terza Parte...


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