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martedì 19 marzo 2024 ..:: Giradischi Technics SL-1200GR ::..   Login
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 Giradischi Technics SL-1200GR Riduci


 

 

STORIA DEL GIRADISCHI TECHNICS SL-1200



Nonostante sia grande la messe di prodotti Technics affacciatisi nel tempo sul mercato, tanta parte della sua vicenda è coagulata intorno a questo modello di giradischi, che nell'immaginario audiofilo ne rappresenta quasi l'emblema araldico. D'altronde, se al Museo della Scienza di Londra un SL-1210 è in mostra come uno degli oggetti di tecnologia che hanno "modellato il mondo in cui viviamo", un motivo ci sarà. Chiamato semplicemente "1200" o "Technics" da DJ e rapper, in realtà non si tratta di un singolo prodotto rimasto più o meno uguale a se stesso negli anni, ma di un laboratorio viaggiante in continua evoluzione, tanto da rappresentare una vera e propria genia di giradischi a trasmissione diretta, fabbricati dall'ottobre 1972 al 2010. La cessazione della produzione non è stata affatto ben digerita dagli appassionati, che nel 2015 hanno manifestato la loro disapprovazione inviando alla Panasonic una rogazione con circa 25.000 firme, dove a gran voce si chiedeva la ripresa della produzione di questo modello. Voci ascoltate poiché, dopo una pausa di sei anni, nel 2016 la Matsushita (ora Panasonic) ha ripreso a costruirli con il marchio Technics. Il primo modello era dedicato agli appassionati di alta fedeltà, ma ben presto iniziò a comparire nelle stazioni radio e nelle discoteche non solo per la sua eccezionale robustezza, ma anche per altre sue doti. Giradischi a trazione diretta e alta coppia controllato al quarzo, risultava adatto per un istantaneo avvio dei brani in radio, mentre i DJ nelle discoteche si trovavano particolarmente a proprio agio nelle manovre di cueing, beat-mixing e scratch.

Non so se questo tipo di utilizzo abbia fatto più bene che male alla sua fama, in considerazione della schizzinosità mostrata da diversi audiofili nella ricerca del "Sacro Graal", ma, obiettivamente, non credo ci sia contraddizione tra queste caratteristiche e un'ottima qualità di riproduzione. Che un giradischi sia robusto (quindi presumibilmente longevo), volto a minimizzare le risonanze, tetragono all'insidioso fenomeno del "feedback", non lo rende adatto solo a impieghi "da battaglia", anche se questo ha fatto sì che un modello come l'SL-1200MK2 (1978) e i suoi successori siano stati i giradischi di più comune utilizzo per DJ e Scratch. Non solo radio o discoteche perché, tra le oltre tre milioni di unità vendute, diverse sono state accolte anche negli studi di registrazione. Alla fine la storia ha reso giustizia all'SL-1200, decretandolo come uno dei giradischi più durevoli e affidabili mai prodotti al mondo; molti esemplari degli anni '70 sono ancora oggi perfettamente funzionanti e ampiamente utilizzati. I suoi principali punti di forza erano la coppia elevata, ciò vuol dire che il piatto raggiungeva in brevissimo tempo la velocità impostata (solo 0,7 secondi per arrivare a 33 ¹⁄₃ RPM da fermo) e la riacquistava rapidamente in caso di trascinamento o spostamento. Volendo parlare di numeri, la coppia andava dai 3,3 kgf ai 2,2 kgf e 1,8 kgf a seconda del modello. Molto basso era il Wow e flutter (0,01%) e strutturalmente solida la sua costituzione fisica, con una base del peso di 2,5 kg e un ottimo isolamento del piatto da questa, ecco perché il rischio che s'innescasse il famigerato rientro acustico o il salto dello stilo era alquanto remoto.



Aveva inoltre il controllo del Pitch variabile, utile a regolare la velocità di rotazione da -8% a + 8% (ottima cosa ai fini del "beat-matching"). In seguito si decise di allargare tale range raddoppiandolo, da -16% a + 16%, esattamente come il nostro SL-1200GR è in grado di fare. Proverbiale l'alto grado di affidabilità, testimoniato dal fatto che molti esemplari hanno superato i 15 anni di vita, nonostante l'intenso utilizzo. Molti 1200 non sono stati propriamente trattati con i guanti, resistendo molto bene a "shock" fisici senza riportare compromissioni funzionali. Diversi audiofili storcono il naso alla vista del braccio a "S", non ben visto sui giradischi Hi-Fi di fascia alta, ma anche qui sarebbe meglio sapere di quanta e quale sostanza è fatto prima di emettere avventate sentenze.

Questa la serie completa dei modelli originali:

- SL-1200 (1972)
- SL-1200MK2 (1978)
- SL-1210MK2
- SL-1200MK2PK
- SL-1200MK3 (1989)
- SL-1200MK3D
- SL-1200M3D (1997)
- SL-1210M3D
- SL-1200MK4 (1996)
- SL-1200MK5 (2000)
- SL-1210MK5
- SL-1200MK5G
- SL-1210M5G (2002)
- SL-1200MK6-K (2008)
- SL-1200MK6-S (2008)
- SL-1200MK6K1 (2007)

Modelli speciali:

- SL-1200 Limited Edition (1995)
- SL-1200GLD (2004)


2016: IL RISVEGLIO DEL GIGANTE

Il 2016 è un anno importante per gli estimatori di questo giradischi "icona", rattristati dal fatto che la produzione fosse cessata sei anni prima. Tocca alla grande kermesse del Consumer Electronics Show di Las Vegas dare la lieta notizia della reviviscenza Technics, cioè quando con grande orgoglio la Panasonic ha annunciato che sarebbero tornati in produzione due modelli sotto il nome di "Grand Class": l'SL-1200GAE, serie limitata a 1200 unità con braccio in magnesio anziché in alluminio e diversi materiali viscosi nei piedini, e l'SL-1200G, in alluminio con braccio ad alto smorzamento, chassis a tre strati e implementante un nuovo motore a trazione diretta "coreless" a doppio rotore senza anima in ferro, con sensori di posizionamento rotanti per eliminare il "cogging", nonché compatibilità con la velocità di 78 giri/min. Con il motto di "Rediscover Music", il rilancio in grande spolvero della Technics era avvenuto, e non solo nel campo dei giradischi analogici. Passo successivo è stato il rilascio del'SL-1200GR nel 2017, protagonista della nostra recensione, sempre annunciato sulla ribalta del CES, in buona sostanza una versione sensibilmente più economica del modello "G", differente nella costruzione del corpo (in fusione di alluminio), euipaggiato con un robusto piatto in fusione monopezzo, mentre il motore rimaneva quello a nove poli, ma con un singolo rotore invece di due gemelli come nel più sofisticato e costoso "G". Per venire ai nostri giorni, ultimo nato è l'SL-1200MK7, a differenza dei suoi omologhi "audiophile" costruito in Malesia e non in Giappone.

Il suo motore, piatto e chassis sono derivati dalla versione GR del 2017 ma il look è totalmente nero, compreso il braccio di lettura. Annunciato nel gennaio 2019 di nuovo al CES, questo nuovo modello strizza dichiaratamente l'occhio al mondo dei DJ, punta tutto sulla facilità operativa, affidabilità e durata, disponendo di nuove funzioni e caratteristiche di riproduzione dedicate come il Pitch Control, con la possibilità di raddoppiare il range d'intervento (portandolo così a ±16%), la luce ad alta efficienza retrattile con LED ottimizzata, la regolazione della coppia d'avvio e forza di arresto del piatto. La possibilità di rotazione contraria (Reverse) del piatto, la velocità di 78 RPM e l'illuminazione dello stroboscopio selezionabile in rosso o blu completano una serie di esclusive peculiarità. I terminali per cavo di alimentazione e cavi Phono sono rimovibili. L'intento, ambizioso ma a portata di mano visto l'enorme "know-how" del colosso giapponese, era quello di sviluppare un SL-1200 completamente ripensato, ricostruito da zero per raggiungere i più alti livelli concessi dall'attuale livello tecnologico. Tuttavia, dopo questa scorpacciata di giradischi non era pensabile che la Technics, creatrice di oggetti memorabili come l'accoppiata pre e finale SU-A2/SE-A1 o dei valvolari 10A/20A, del diffusore SB-7000 o dell'immortale "Reel-to-Reel"RS-1500U, si limitasse a questi.

L'operazione di rinascita avviata doveva essere globale, riguardante tutta la produzione, ecco allora che oltre a una completa serie di giradischi è arrivata anche la Reference Class Serie R1 (elettroniche e diffusori), la Premium Class Serie C700 (elettroniche e diffusori), la Grand Class Serie G30 (elettroniche), l'amplificatore stereo integrato SU-G700 (di prossima recensione su queste pagine), il lettore di Rete/Super Audio CD SL-G700, il sistema di diffusori SB-G90, il Sistema di Speaker Wireless Premium Ottava S SC-C50, il Sistema Audio "All-In-One" Premium Ottava SC-C70, il Sistema Hi-Fi "All-In-One" Premium Ottava SC-C500. Non mancano ovviamente le cuffie con i modelli Noise Cancelling Premium EAH-F70N, Bluetooth Premium EAH-F50B e la Top di gamma Premium EAH-T700 (da me recensita un mese fa). Tra le ultime novità della casa giapponese citiamo il lettore Grand Class Network/SACD SL-G700, presentato in anteprima al CES di Las Vegas il 7 gennaio di quest'anno, e il giradischi SL-1500C.


TECHNICS SL-1200GR
RITORNO AL FUTURO




SPECIFICHE TECNICHE

Alimentazione 110 - 240 V CA, 50/60 Hz
Consumo di energia: 11 Watt (Unità Accesa) - 0,2 Watt (Unità Spenta)
Dimensioni: (L×A×P) 453 x 173 x 372 mm
Peso: circa 11,5 kg
Temperatura operativa: da 0 °C a 40 °C
Umidità di esercizio: da 35% a 80% RH (Senza Condensa)
Tipo Giradischi: ad azionamento diretto (Manuale)
Metodo di azionamento: Diretto
Motore: CC senza spazzole
Piatto: Alluminio pressofuso - Diametro: 332 mm - Peso: Circa 2,5 kg (Compreso il tappetino di gomma)
Velocità: 33-1/3, 45 e 78 giri/min
Intervallo variabile del tono: ±8 % e ±16 %
Coppia di avviamento: 2,2 kg/cm
Velocità di avviamento: 0,7 secondi da fermo a 33-1/3 giri/min
Sistema di arresto Elettronico
Wow and flutter: 0,025 % W.R.M.S. (JIS C5521)
Rumble: 78 dB (IEC 98 A ponderato)
Braccio di lettura: Tipo statico equilibrato - Lunghezza effettiva 230 mm
Overhang: 15 mm
Angolo di errore tracciamento: Entro 2° 32' [al solco esterno di un disco di 30 cm (12“)] - Entro 0° 32' [al solco interno di un disco di 30 cm (12“)]
Angolo di Offset: 22°
Intervallo di regolazione altezza braccio: 0 - 6 mm
Intervallo di regolazione peso di lettura della puntina: 0 - 4 grammi
Peso della conchiglia portatestina: Circa 7,6 grammi
Intervallo di peso della testina applicabile (Senza il peso ausiliario): da 5,6 a 12,0 grammi - da 14,3 a 20,7 grammi (compreso lo shell portatestina. (Con il peso ausiliario): da 10,0 a 16,4 grammi - da 18,7 a 25,1 grammi (incluso lo shell portatestina)
Capocorda terminale della conchiglia portatestina: 1,2 millimetri φ a 4 perni



Con non poca emozione ho davanti a me quest'oggetto dal fascino tutto particolare, forse è l'alone di leggenda che lo circonda a conferirglielo. Nell'SL-1200GR si è voluto conservare sostanzialmente il look e la disposizione controlli del mitico MKII (1978), che sono decisamente diversi dalla prima versione del 1972, come si può vedere dalla foto. Sulla sinistra troviamo quindi il pulsante di Start/Stop; il controllo rotativo per l'alimentazione On/Off e la bella luce azzurra stroboscopica sono accorpati in un'unica struttura a "torretta". I due pulsanti di selezione della velocità (33, 1/3 e 45 giri) assolvono in realtà a tre funzioni poiché premendoli entrambi il piatto raggiunge la velocità di 78 RPM, caso mai aveste nella vostra collezione qualche Odeon, Pathé o Durium. Al centro è stata conservata l'utile luce a LED bianca che illumina la puntina, il posizionamento sul solco iniziale è così agevolato, soprattutto in condizioni di luce ambientale scarsa; a fianco c'è un pulsante più piccolo con cui questa luce si può accendere o spegnere. Passiamo al lato destro, dove troviamo il controllo a cursore lineare del Pitch con il relativo pulsante di Reset, questo ha la funzione di annullarne all'istante l'intervento, consentendo una comparazione in tempo reale tra "con" e "senza". Il Pitch Control, per chi non lo sapesse, permette la regolazione fine della velocità di rotazione e funziona con l'ausilio della luce stroboscopica. Esiste inoltre un pulsante di selezione dell'intervallo in cui il tono viene variato (×2), in buona sostanza un raddoppiatore del suo intervento per cui dall'8% di variazione della velocità di rotazione si può arrivare al 16%. Più su incontriamo il bellissimo braccio a "S" in alluminio con la sua base.



C'è ovviamente tutto quello che si possa desiderare, compreso il blocco e la ghiera di regolazione dell'altezza, utile per la regolazione del VTA (Vertical Tracking Angle). È possibile montare all'estremità del contrappeso una masserella ausiliaria qualora si dovessero utilizzare delle testine che superano una certa grammatura. Benedetta sia la conchiglia portatestina con attacco EIA! Fosse per me dovrebbero imporla per legge, vista la scomodità di operare su quelle integrate con il braccio, senza contare il "casino" cui si va incontro se putacaso si dovesse strappare un conduttore Litz. Sul mio Pro-Ject Debut II SE è integrata e Dio sa a quali contorsionismi mi obbliga ogni volta che devo cambiare fonorivelatore. Con una conchiglia EIA, invece, smontare e montare una testina diventa operazione molto più agevole. Il coperchio antipolvere è facilmente estraibile ma bisogna avere l'accortezza di toglierlo una volta aperto. Non so quanto in effetti influisca sulle prestazioni dell'SL-1200GR, ma il consiglio è sempre quello di rimuoverlo durante l'ascolto perché può diventare ricettacolo di vibrazioni che poi vengono trasmesse al corpo del giradischi. In ogni caso, se ci sono bambini o gatti in giro è altamente raccomandabile tenerlo abbassato: la mia gattina Polly ha subito adocchiato il piatto che girava e non oso pensare a quello che avrebbe combinato se non ci fosse stato il coperchio abbassato... Se siete curiosi di quello che potrebbe succedere, su You Tube circola qualche video "esemplificativo". Piuttosto scomodo ho trovato il posizionamento dei connettori di alimentazione e di segnale, nonchè la vite per il serraggio del cavettino di terra, ben nascosti e di non facile accessibilità.



Per effettuare i necessari collegamenti il manuale utente consiglia di rivoltare il giradischi, ovviamente a piatto smontato e braccio bloccato, non prima di aver messo il materiale ammortizzante anteriore. Alla base del giradischi ci sono quattro bei piedini isolatori di altezza regolabile, agevole quindi l'operazione di messa in bolla e ottima la presa degli stessi nei movimenti di rotazione, grazie alla superficie gommosa zigrinata. Ruotandoli in senso orario l'altezza si riduce mentre girandoli in senso antiorario questa aumenta. Tra gli accessori citiamo il peso ausiliario, che rende possibile il montaggio di testine da 10 a 16,4 grammi, e un utile calibro di sporgenza puntina per l'esatta regolazione dell'Overhang. L'SL-1200GR ha un'opzione molto interessante: la regolazione della velocità di avvio, strettamente legata al guadagno di coppia, vale a dire il tempo impiegato per raggiungere il regime costante di rotazione (appena 0,7 secondi nella configurazione più alta). È possibile quindi scegliere fra tre diverse velocità di avvio, così come si può optare tra cinque velocità di arresto per fermare il giradischi. L'impostazione di fabbrica è rispettivamente 3 per la prima e 5 per la seconda, per un tempo di avvio e arresto i più rapidi possibile. Anche all'occhio meno attento non possono sfuggire le quattro file di specchi strobo presenti sul bordo del piatto, i quali aiutano a regolare il tono: la fila in alto, quando diventa immobile segnala un cambiamento della velocità nominale del +6,4%, la seconda un cambiamento del +3,3%, la terza fila (quella con gli specchietti più grandi) indica la velocità normale di 33-1/3 o 45 giri/min, l'ultima infine segnala una variazione del -3,3 % del tono. Vi risparmio la descrizione delle operazioni di settaggio più comuni, giusto per non trasformare questa mia recensione in una sorta di manuale operativo.




SOTTO IL VESTITO MOLTO



Passando in trasparenza un aspetto estetico che io trovo molto bello, quasi un "instant classic", un'analisi più accurata rivela tutto il "talento" tecnologico di questo giradischi, la particolarità e raffinatezza di soluzioni originali maturate nel corso della sua lunga evoluzione storica. Una panoramica consentita dal "corpus" di dettagliate informazioni presenti sul sito ufficiale Technics. Scopriamo così che il GR è debitore del suo fratello maggiore (SL-1200G) per alcuni componenti che sono stati poi riprogettati, come il motore a trazione diretta senza nucleo in ferro e dalla tecnologia di controllo a elevata precisione. Ed è proprio questo a essere uno dei suoi "atout". Sviluppato nel 2016, è dotato di doppio rotore superiore (uno solo per il nostro SL-1200GR) e magneti su entrambi i lati, viene così praticamente eliminata l'irregolarità di rotazione del motore conosciuta come "cogging" (un difetto tipico dei giradischi a trazione diretta), e drasticamente ridotto il livello di vibrazioni durante il funzionamento pur nel mantenimento di un'elevata coppia. Il controllo di rotazione si rivela un dispositivo molto sofisticato, impiega la tecnologia più avanzata di comando motore sviluppata per i dispositivi Blu-ray, che poi è la stessa usata nel SL-1200G. Il suo funzionamento si basa sull'invio di segnali sinusoidali che vengono poi archiviati nella ROM e permettono un preciso controllo delle forme d’onda a velocità costante; si tratta di un'evoluzione rispetto alla semplice sinusoide generata dalla bobina esterna nel precedente SL-1200MK5. La coppia di avvio raggiunge i 2,2 kg per cm con un solo singolo rotore.



Passando in rassegna le varie preziosità meccaniche dell'SL-1200GR, non possiamo non citare il braccio con cuscinetti ad alta precisione; per la sua realizzazione la Technics è rimasta fedele alla tipologia a "S" universale, dotata di equilibrio statico, da sempre usata e impiegante in questo modello un tubo in alluminio leggero dalle ottime caratteristiche di leggerezza e rigidità. Tale braccio è in grado di raggiungere un'elevata sensibilità di movimento iniziale (5 mg o inferiore), che consente di seguire con grande precisione il microsolco del disco. Tradizionale anche la struttura con sospensione cardanica Gimbal, la sua sezione portante utilizza un alloggiamento a taglio che impiega cuscinetti ad alta precisione, altro punto in comune con l'SL-1200G. Non banale nemmeno il piatto in alluminio pressofuso del peso di 2,5 kg (incluso il tappetino di gomma), la sua forma è stata ottimizzata al simulatore per ottenere una massa inerziale superiore e ridurre le vibrazioni. Elevata è la sua rigidità (incrementata dalle nervature di rinforzo) e molto valido lo smorzamento delle vibrazioni grazie a una struttura a doppio strato con gomma ammortizzante, applicata sull'intera superficie posteriore in alluminio pressofuso.Tra la dotazione di accessori è stato incluso un peso ausiliario, come dicevamo necessario per montare delle testine dalla grammatura che va da 10 a 16,4 (escluso il copritestina).



Non meno interessante è il corpo dell'SL-1200GR, anch'esso di grande rigidità grazie a una struttura a due strati che salda perfettamente il rivestimento con stampaggio a iniezione di resina BMC (Bulk Moulding Compounds) al telaio in alluminio pressofuso. Si tratta di un materiale polimerico termoindurente rinforzato con fibra di vetro, utilizzato principalmente nello stampaggio a compressione, a iniezione e a trasferimento. L'utilizzo nella mescola delle fibre di vetro permette un aumento delle proprietà di resistenza rispetto ai prodotti termoplastici standard. Per i piedini di sostegno della struttura, come nell'SL-1200G viene impiegata una speciale gomma siliconica che assicura elevate caratteristiche di smorzamento delle vibrazioni e anche una notevole affidabilità a lungo termine. Non dei semplici sostegni ma dei veri e propri isolatori in gomma siliconica che assorbono le vibrazioni orizzontali tramite un rinforzo fatto con tubi cilindrici in polimeri microcellulari; la loro sezione verticale prevede un meccanismo di regolazione a vite per eliminare il rumore in caso di installazione in rack (o simile) ed evitare vibrazioni indesiderate. Ciliegina sulla torta i terminali d'uscita Phono di alta qualità placcati in oro. La struttura che li accoglie ha una parte interna schermata in metallo per la protezione dai rumori esterni.




REVITALIZE YOURSELF
L'ASCOLTO


IMPIANTO

Amplificatore integrato stereo Technics SU-G700
Preamplificatore Phono Grandinote Celio
Testina Denon DL 160
Diffusori Canton LE 109
Diffusori Pylon Audio Ruby 25
Cavi di segnale Supra Dual RCA
Cavi di segnale Kimber Hero
Cavi di potenza e alimentazione Fluxus


Ricordo ancora vivamente quel caldo pomeriggio di giugno in cui l'SL-1200GR è giunto a casa mia, portato da Maurizio Pol in persona in un robusto Flight Case, contenitore protettivo ideale per il trasporto di oggetti che mal sopportano gli strapazzi. Non era da solo ma in buona compagnia, affiancato da uno splendido amplificatore integrato Technics SU-G700, ma di quest'ultimo avremo occasione di parlare ampiamente nella mia prossima recensione. Tiro fuori la "gemma" dal suo scrigno con molta attenzione e resto ad ammirarla per un po' prima di collegarla all'impianto. Non devo perdere tempo a montare testine o fare le regolazioni di rito, il giradischi era già settato ed equipaggiato con una Ortofon 2M Blue, una buona MM con uscita di 5,5 mV, idonea quindi per essere preamplificata dallo stadio Phono dell'SU-G700. Nel corso della prova d'ascolto ho collegato anche il mio ottimo GrandiNote Celio, dal confronto ho potuto apprezzare la grande validità dello stadio Technics e la sua estrema silenziosità. Durante gli ascolti ho alternato la Ortofon con una Denon DL 160, le differenze tra le due testine non sono risultate abissali, con un lieve vantaggio della DL 160 (MC ad alta uscita) nella regione delle medio-alte, un po' più ricche di dettaglio e tonalmente più "smooth". Poca roba comunque, tanto che ho poi proseguito con la Ortofon sino al termine della prova. Nel setup ho integrato anche una coppia di Pylon Audio Ruby, giunte guarda caso lo stesso giorno della consegna di giradischi e amplificatore. Anche di queste avremo occasione di parlare.



Voglio iniziare questa prova d'ascolto, e non per caso, con "Bruce Springsteen & The E Street Band - Live/1975-85" (CBS 450227 1), convinto che questi 5 LP mi danno il destro per apprezzare immediatamente le eminenti doti "live" di questo giradischi. È un cofanetto di 5 LP contenente diversi brani registrati esclusivamente dal vivo nei concerti dal 5 febbraio 1975 al 2 ottobre 1985. Non è il cesello ne l'intaglio dei piani sonori che si cerca in queste incisioni, ma l'impatto dinamico e l'abilità a ricreare dei suoni rudi e potenti. E il muro di suono non tarda a erigersi di fronte a me, l'SL-1200GR vuole mettere subito in chiaro che lui di nerbo riproduttivo ne ha da vendere, che ha tutta l'autorevolezza che necessita per poter vivificare ogni sonorità fissata nei microsolchi di un vinile. La Fender Telecaster di Bruce emette una luce fiammeggiante, non addomesticata ne "rammollita", così come intonsa passa la grinta della sua voce roca. Sono emozioni che il digitale evidentemente non riesce ancora a dare in questa misura.



Nel doppio album "Teresa De Sio - Sindarella Suite" Philips (834 301-1) è la sinuosa vocalità partenopea che la fa da padrone. In questo, come d'altronde in tutti gli LP ascoltati, annoto una virtù sempre presente, quella di una riproduzione solida e stabile, priva di alcun tipo di tentennamento. L'SL-1200GR suona forte e chiaro, esalta l'immediatezza tipica dell'analogico, ogni transiente si presenta fulmineo, senza mediazioni, raggiungendo una vivezza riproduttiva che ammanta ogni cosa di una grande freschezza. Rivedo così sotto un'altra luce i miei vinili, più vibranti  rispetto a quanto è in grado di darmi il mio pur onesto "entry level" Pro-Ject Debut II SE, che al confronto suona sensibilmente più lento e arrotondato. Una piccola riflessione deve riguardare il fonorivelatore. Non me ne voglia chi ha deciso di montare una Ortofon 2M Blue su questa macchina, ma non oso immaginare cosa sarebbe venuto fuori se al suo posto ci fosse stata una MC di alto bordo.



Si percorre una lunga distanza nel passare dalla voce di Teresa De Sio ai suoni di sintesi di "Rameau - Bob James" (CBS IM 39540). In questa rivisitazione di alcune tra le più note composizioni di Jean-Philippe Rameau, Bob James utilizza varie tastiere elettroniche come l'Oberheim OB-8, i sistemi DSX e DMX, Roland Jupiter 8 & Vocoder, Yamaha GS-1 & 2, Mini-Moog. Ed è tutto un fiorire di suoni scintillanti nei movimenti veloci e note tenute nei più lenti, riuscite emulazioni della timbrica clavicembalistica. E sono proprio i suoni lunghi a evidenziare la perfetta costanza di rotazione e l'assenza del famigerato "cogging". I toni sono oltremodo fermi, sostenuti con grande purezza e qui è l'analogico che insegue il digitale. Punto d'incontro tra piacevolezza e grande musica è questo album. Quasi entusiasmante definirei la resa impulsiva dell'SL-1200GR, le note elettroniche brevi diventano delle piccole, improvvise esplosioni di suono che accendono i sensi e la fantasia.



In questo veleggiare tra la mia collezione di vinili faccio un passo a ritroso con l'arte corrosiva di Frank Zappa; come nel caso di Bruce Springsteen anche questo è un cofanetto, tuttavia non di cinque ma di tre LP: "Shut Up 'N Play Yer Guitar. Un piccolo shock mi provoca lo sbalzo plastico con cui esordisce la chitarra elettrica in "Five-Five-Five", saetta dal nulla con grande determinazione. Ma forse ancor più grande è la sorpresa dell'effervescenza con cui questi meravigliosi assoli vengono dissepolti dalla mia memoria. Avevo una ventina d'anni quando acquistai questi vinili, ma il "miracolo" compiuto nel corso di questa rivisitazione tutta analogica sta nell'annullare età, tempi e distanze che credevo diventate abissali. Sul suono non si può dire che bene, medio in leggera evidenza, gamma bassa oltremodo ferma e solida, mi pare una buona introduzione al concetto di "graniticità". Tocca ripetermi ma il tempismo con cui vengono riprodotte queste rasoiate sonore, incluso il formidabile tappeto ritmico proveniente dalla batteria dei grandi Vinnie Colaiuta e Terry Bozzio, non teme davvero confronti ed è in grado di fare la differenza.



Mi concedo un altro album zappiano: "Zappa /Beefhearth Mothers - Bongo Fury. Live in concert at Armadillo World Headquarters. May 20th 21st 1975" (Warner 59209). Ottima incisione, molto pulita e nitida per essere ripresa dal vivo. In realtà consta di due parti distinte, una registrata "live" nel maggio del 1975 all'Armadillo W.H. di Austin, Texas, e un'altra in studio, registrata nel gennaio del 1974. L'album è piuttosto bizzarro e vede la collaborazione con l'eccentrico (non che Zappa non lo fosse...) Don Van Vliet, noto con lo pseudonimo "Captain Beefheart", tra i precursori e maggiori esponenti del Rock sperimentale statunitense. La batteria di Terry Bozzio è in buona evidenza, tese e molto realistiche le pelli dei tamburi, graffiante la voce del capitano. Sempre tenendo presente che parliamo dell'insieme giradischi/testina l'equilibrio timbrico è sostanzialmente sano, non si evidenziano colorazioni particolari o preferenze per un certo settore della banda audio, anche se talvolta mi pare che le medio-alte siano leggermente in avanti. Un fenomeno che avviene in misura minore con la Denon DL 160 e questo mi fa pensare più che altro a una caratteristica della 2M Blue.



La "reattività", intesa come estrema prontezza nel rispondere alle sollecitazioni micro e macro-dinamiche, non deve indurre tuttavia a ritenere spiccio o troppo brusco il comportamento di questo giradischi. Potremmo definire la sua indole "ibrida", autorevole e franca si, ma in nessun modo acuminata, aggressiva o tendente all'alleggerimento armonico: nulla si perde per strada in un messaggio che è completo nelle informazioni. È quanto risalta nel doppio LP "Johannes Brahms - Complete String Quartets - Alban Berg Quartets" (Telefunken 6.35447 EK), dove il suono degli archi è fremente, scattante, mai "seduto" e ciò stimola una visione tensiva di questi capolavori. Notevoli le escursioni dinamiche, dal pieno sino al sussurro, e su questo credo che l'SL-1200GR abbia pochi rivali, non risultando mai in affanno ma dotato del fiato e dello scatto di un centometrista. Il violoncello è pastoso quanto basta, senza esagerare, ma soprattutto dall'emissione pulita e intelligibile, decifrabile sempre e ciò rende l'ascolto davvero poco affaticante perché l'ascoltatore non deve fare alcuno sforzo per interpolare dettaglio e tessuto armonico.



Non è rimarchevole per qualita tecnica la registrazione "Bach - Il clavicembalo ben temperato - Libro I. Sviatoslav Richter" (Melodiya C165-95549/51). Il pianoforte è abbastanza distante, sembra provenire da mondi lontani ma, unitamente all'alto valore dell'interpretazione, contribuisce a creare un'immagine straordinariamente suggestiva. Tutto ruota intorno alla gamma media, essendo gli estremi decisamente arrotondati, ma l'onestà del Technics mette al riparo da eventuali bluff, la sua schietta indole gl'impedisce di inventarsi quello che non c'è. Non me la sento di dire che è impietoso verso le registrazioni non buone, ma nemmeno che le edulcora, dando in ogni caso una visione realistica del valore di ognuna. Pur nei suoi evidenti limiti, la riproduzione di questi due dischi si segnala per una confortante immagine, salda e molto stabile. Tale è comunque la bellezza della lettura del grande pianista russo da far passare in secondo piano le manchevolezze tecniche.



Tecnicamente migliori sono le incisioni contenute nel corposo cofanetto "Beethoven Edition - Works for piano - Wilhelm Kempff, Géza Anda, Jörg Demus e Norman Shetler" (Deutsche Grammophon 2721 134). Sul mio personale cartellino di valutazione non posso non segnalare la buona l'ampiezza del palcoscenico e anche la profondità non è male, mentre sensibilmente maggiore è la larghezza di banda rispetto alla precedente incisione. Pacati i toni del pianoforte, con alte frequenze sempre ben dettagliate e assolutamente non acuminate, qualità costantemente emersa nel corso di tutta questa prova d'ascolto. Ancora sull'immagine... è ben a fuoco, dai contorni netti e stagliata fermamente sullo sfondo, dove è ben apprezzabile il "nero" infrastrumentale. In realtà non ho mai capito bene cosa sia, ma se è un modo alternativo per descrivere la silenziosità, l'assenza d'inquinanti elementi disturbo che possano sporcare il suono, questo c'è sicuramente. Buona la discesa in basso, percepibile non tanto in questa incisione quanto in altre, anche se la gamma inferiore brilla soprattutto per articolazione, controllo e dinamica. Sulla media e medio-alta non posso che spendere ancora che parole di plauso: gli aggettivi che meglio la definiscono sono, a mio parere, trasparenza, analiticità, assenza di aggressività di qualsiasi tipo.


CONCLUSIONI

Con questo giradischi la Technics sembra aver ingaggiato, vincendola, una lotta senza quartiere contro la mediocrità, contro tutto quello che possa inficiare un'efficace riproduzione. A questo punto ben si comprenderà che le sofisticate soluzioni tecnologiche implementate non sono fuffa, che non sono specchietti per allodole escogitati da un solerte ufficio di marketing, ma ciò che realmente serve per donare quel surplus prestazionale atto a valorizzare ogni LP. A ben vedere, non mi sorprenderei se queste mie riflessioni risultassero superflue, vista l'estrema serietà e le "skill" che in tutti questi anni il marchio nipponico ha dimostrato di avere. Questo giradischi convince su tutti i fronti, ma è nella vivezza dinamica, nel ritmo elettrizzante e nella graniticità delle basse frequenze che fa la vera differenza rispetto ad altri sistemi meno dotati in tal senso. Con lui non vi annoierete di sicuro perché terrà sempre ben viva la vostra attenzione, lo farà con muscoli d'acciaio e un non comune garbo. Antisoporifero, consente di riscoprire il piacere di ascoltare il vinile esaltando le sue caratteristiche "genetiche" d'immediatezza nella riproduzione dei transienti. Così, a titolo di esempio, sentire un assolo di batteria con l'SL 1200GR può trasformarsi in un'esperienza esaltante. Di pari passo a tanta precisione va la scena, scolpita con il bulino di un grande artista, intagliata in ogni minimo particolare nell'ambito di un palcoscenico tridimensionale particolarmente stabile. La riproduzione è di una solidità egregia, tanto da far apparire a confronto "lento" il digitale e indurre a rispolverare la nota dicotomia celentaniana, trasponendola nei due mondi audio contrapposti, di: "Rock e Lento", dove alla prima categoria possiamo ascrivere senza incertezze questo sorprendente Technics SL 1200GR. Alla luce dell'indubbia cura progettuale, della qualità generale e delle soluzioni implementate per far suonare egregiamente questo giradischi, ritengo il suo prezzo di listino (1500 euro) molto onesto se non francamente vantaggioso.

Ringrazio Maurizio Pol della OZ-Sound, agente di rappresentanza dei prodotti Technics, per avermi concesso un esemplare di SL-1200GR per una recensione!


Alfredo Di Pietro

Agosto 2019


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