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martedì 19 marzo 2024 ..:: Cuffia Technics EAH-T700 ::..   Login
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 Cuffia Technics EAH-T700 Riduci


 

 

INTRO

Con il motto "Rediscover Music" quattro anni or sono la Technics, marchio coniato da Naraji Sakamoto e Kawamoto Musen, ha deciso di rientrare alla grande nel mondo della riproduzione audio di qualità. Ogni audiofilo lo sa: si tratta di un vero e proprio colosso che dal lontano 1965 opera nel settore dell'alta fedeltà, di proprietà della multinazionale giapponese Panasonic (Matsushita). Per avere un'idea della sua importanza, bisogna sapere che Panasonic Corporation è leader mondiale nello sviluppo di tecnologie e soluzioni destinate all'elettronica di consumo e al settore domestico, aziendale, automobilistico e business. L'azienda, fondata nel lontano 1918, si è affermata a livello mondiale con 591 società controllate e 88 consociate in tutto il mondo, con un fatturato netto consolidato di 61,4 miliardi di euro nell'anno fiscale terminato il 31 marzo 2018. Panasonic Italia, fondata nel 1980, conta 130 dipendenti ed un network di agenti sul territorio nazionale, ha sviluppato un fatturato di 205 milioni di Euro nell'ultimo anno fiscale terminato il 31 marzo 2019. Credo che non sia necessario aggiungere altro. Nel corso di questo trittico di recensioni parleremo più dettagliatamente della sua storia, della resurrezione seguita a un periodo in cui il gigante era rimasto "addormentato". Uno slogan il più delle volte è costituito da una breve frase a effetto, di sicuro impatto e immediata presa sulle persone, ma che nel caso del brand giapponese contiene una visione obiettiva delle cose, non un mero specchietto per le allodole messo in atto per attirare l'attenzione dell'eventuale cliente.

Questi due ultimi mesi estivi sono stati molto impegnativi per me. Esattamente il 12 giugno hanno bussato alla mia porta tre apparecchi della rinata Technics: il giradischi SL 1200-GR, l'amplificatore integrato SU-G700 e la cuffia EAH-T700, capitati in un periodo di grande calura che di certo non invitava a una frenetica attività recensoria. Consentitemi di esternare in questo mio spazio, con un pizzico di autocompiacimento, la grande soddisfazione di aver ricevuto apparecchi di questo valore, mai conosciuti prima così da vicino ma soltanto "assaggiati" per pochi minuti nel corso degli ultimi Milano Hi-Fidelity. Da vecchio audiofilo oggi riscopro un marchio che quando ero ragazzo mi aveva fatto sognare, tra oggetti di finissima fattura e altri di uso più "consumer", nati negli epici "seventies" dove si soleva operare sulla base di determinati criteri tecnici, con un'attenzione quasi ossessiva alle prestazioni strumentali. "Rediscover Music" è allora diventato un concetto che ha costantemente aleggiato nel corso di questo mese abbondante di misure e ascolti, dei test che sono coincisi con la rivisitazione di parte della mia collezione di musica. Dopo la prova di questi tre apparecchi rimane netta la sensazione di aver scoperto un modo alternativo alla riproduzione di qualità, non confinata nell'esclusivo mondo dell'High End. Il nuovo catalogo Technics rappresenta la rivincita della buona "middle class" su quella produzione esoterica sovente basata sul glamour, su un'immagine costruita "ad hoc" ma che, in definitiva, non si sa quanta sostanza effettiva contenga. E in questi tre oggetti Technics di sostanza ce n'è davvero tantissima, come di soluzioni geniali che solo un marchio dalla lunga storia e dalle enormi possibilità tecnologiche può permettersi di avere.


CUFFIA TECHNICS EAH-T700



Specifiche Tecniche

Tipo: Chiusa
Unità altoparlante: Trasduttore dinamico da 50 mm/Super tweeter da 14 mm (diaframma Advanced MLF in alluminio)
Risposta in frequenza: 3 Hz - 100 kHz
Sensibilità: 102 dB/mW
Impedenza: 28 Ohm
Gestione dell'alimentazione: 1500 mW (IEC)
Cavo: 1,2 m - 4N-OFC/3.0 m - 4N-OFC
Connettori: (1,2 m) minispina stereo placcata oro - A "L" dritta, staccabile / (3 metri) minispina stereo placcata oro - Dritta, staccabile
Peso: Circa 470 g (senza cavo) - Circa 515 g (con cavo da 1,2 metri)
Accessori: Adattatore per spina 3,5 mm→ 6.3 mm. Custodia



Prendendo in mano l'EAH-T700, questa ispira una sensazione di grande solidità e il non indifferente peso può sulle prime perplimere l'utilizzatore circa le sue doti di confort. Per la struttura sono stati impiegati materiali di pregio: pelle e alluminio rigido semilavorato per le parti principali (supporto e cursore), materiale per lo più utilizzato nella produzione di ruote di aerei e auto da corsa. Apporta dei vantaggi in termini di aumento della rigidità e stabilità della struttura, ridotto al minimo invece l'utilizzo della plastica. Una lotta senza quartiere è stata dichiarata anche alle vibrazioni e al riverbero, il trasduttore dinamico da 50 mm è saldamente fissato all'alloggiamento interno tramite un materiale antivibrazione (PN041, o PLA), come alla struttura mobile della piastra dedicata, posta nella sua parte anteriore. In questo modo vengono praticamente eliminate le oscillazioni indesiderate del trasduttore, evitando anche la loro trasmissione agli altri elementi strutturali per una maggior pulizia del suono. Inoltre, la parte interna dell'alloggiamento, le superfici della piastra e quelle interne dei padiglioni vengono sottoposte a un trattamento superficiale che riduce il riverbero. Sono accorgimenti messi in campo affinché il solo suono della membrana, senza indebite intromissioni, giunga all'orecchio. Il tutto è completato da un sofisticato trattamento in Alumite. Il trasduttore con dinamica flottante da 50 mm e il super tweeter da 14 mm sono inclinati, montati secondo angolazioni che garantiscono un corretto comportamento in fase, con tempi ottimali di arrivo alla membrana timpanica. Evitate le interferenze fra i driver e raggiunto un bilanciamento tonale uniforme nell'ambito della straordinaria banda passante.



Ho avuto occasione di provare anche un'altra cuffia a due vie, la ESS Labs 422H Hybrid, in cui però i trasduttori erano messi in piano e un po' di sfasamento tra i due si avvertiva. L'altoparlante da 50 mm riproduce la gamma di frequenze principale ed ha la membrana in un materiale molto avanzato, denominato MLF (Multi-Layer Film), in pratica una sottile pellicola multistrato con finitura lucida iridescente. Varie centinaia sono gli strati di questo sofisticato film, caratterizzato da bassissimi livelli di risonanza. Non basta, gli esclusivi circuiti magnetici uniformano sia il flusso magnetico, sia il flusso d'aria generato dal movimento del diaframma. Degno compagno di questo driver è il super tweeter ad alta risoluzione da 14 mm, la sua presenza è giustificata dallo scopo di riprodurre in modo realistico la scena sonora e la rifinitura armonica possibile con i file in alta risoluzione, perciò la Technics ha ritenuto di fondamentale importanza riuscire a riprodurre le alte frequenze oltre la gamma udibile. In questo componente il diaframma è realizzato in alluminio. Amplissima la banda riprodotta, da 3 Hz a 100.000 Hz, un record mi pare nel settore delle cuffie e riprodotta da questi due evoluti trasduttori. I due driver sono ospitati su una sorta di "moquette" a pelo discretamente lungo, utile presumo a contenere le riflessioni acustiche. La EAH-T700 viene dichiarata di tipologia chiusa, ma in realtà non lo è tanto poiché una certa quantità di suono filtra dall'esterno all'interno e viceversa. Sulla parte superiore del padiglione, infatti, ci sono due feritoie attraverso cui passa parte del suono riprodotto.



Diciamo che la nostra non concede ascolti troppo riservati e la prova a letto con moglie accanto (che vuole dormire) è andata incontro a qualche problema. Superata a pieni voti invece la prova "comfort". Nonostante il peso non proprio contenuto, 470 grammi senza cavo e 515 grammi con il cavo da 1,2 metri, la cuffia è risultata comodissima in virtù della sua perfetta indossabilità, morbidezza dei cuscinetti, traspirabilità assicurata dal tessuto "Grancuir". Il soffice archetto è graduato (da 0 a 10 con tacca centrale più lunga), consentendo una precisa e simmetrica regolazione in altezza dei due padiglioni, mentre il meccanismo di aggiustamento dello scorrimento orizzontale, anch'esso fornito di tacche di riferimento, permette uno spostamento in senso antero-posteriore sino a 4 mm. Grazie a questo sono possibili quei piccoli spostamenti che garantiscono un posizionamento estremamente preciso della cuffia sul capo. La sua regolazione non avviene per incrementi fissi ma è continua, consente quindi di regolare la distanza con micrometrica esattezza garantendo una sensazione di perfetta vestibilità. Grossa parte nella percezione di un elevato comfort hanno pure i padiglioni 3D, per'altro in grado d'influire sulla qualità del suono e sulla vestibilità; quelli presenti nella Technics sono, come abbiamo già detto, rivestiti in Grancuir (un marchio di Ideatex Japan), materiale di alta qualità, estremamente piacevole al contatto con la pelle. Sono facilmente rimovibili per le operazioni di pulizia, dotati di una tela protettiva a maglie larghe e per questo molto trasparente, tale da non rappresentare alcun impedimento al passaggio del suono.



Il loro rimontaggio è sufficientemente agevole, con meccanismo a pressione, anche se io non l'ho trovato proprio facilissimo. Tali cuscinetti ergonomici hanno una piccola svasatura agli estremi che evita l'effetto "morsa" sulla mandibola. Risultato: è quasi come non avere la cuffia sul capo e non si manifesta il minimo fastidio anche dopo ore e ore di utilizzo. I padiglioni sono orientabili di 90° verso l'interno e di anche di qualche grado verso l'esterno. Nella confezione troviamo anche un'ampia custodia in simil pelle e due cavi di diversa lunghezza (1,2 e 3 metri), terminati con connettore Mini-Jack da 3,5 mm, angolato a "L" nel cavo più corto. Ad ogni modo è presente nella dotazione un adattatore Mini-Jack 3,5 mm→ Jack 6,3 mm per far fronte ai diversi tipi di collegamento. La fermezza della connessione dei due Mini-Jack che vanno inseriti lato padiglione è assicurata da un meccanismo a innesto e avvitatura, per cui è impossibile che in qualche movimento energico del capo possano staccarsi. Avrei desiderato una miglior visibilità della stampigliatura "R" ed "L" sui due Pad perché quella esistente è poco distinguibile, tanto che per essere veloce nei metti e togli mi sono orientato guardando lo snodo, che deve avere la parte concava verso l'avanti.




TRAIT D'UNION TRA ESPRIT DE GÉOMÉTRIE E ESPRIT DE FINESSE
L'ASCOLTO

Cominciamo la prova d'ascolto con buone notizie. Ho attaccato di tutto a questa cuffia: il mio Smartphone, PC, Tablet, iPod per salire verso il  FiiO E10K Olympus 2 (ottimo!), l'uscita cuffia dell'integrato Technics SU-G700, un eccellente ampli dedicato come l'HiFiMAN EF-6 e anche un vecchio lettorino Mp3 Sony NWZ-B160. Vista la bassa impedenza e la buona sensibilità, occorre una quantità davvero esigua di tensione per produrre delle notevoli pressioni sonore, ma non dobbiamo confondere quantità con qualità. Nonostante la facilità di pilotaggio, se si vuole ottenere il massimo la scelta dell'amplificazione va adeguatamente ponderata in quanto questa EAH-T700 ha un alto potere discriminante sul segnale somministratogli. L'ho sentita suonare molto diversamente a seconda della qualità e raffinatezza dell'amplificazione a monte. Va da sé che in un'oculata prova d'ascolto non bisogna fermarsi a una, ma farle ruotare per farsi un'idea completa di quello che questa EAH-T700 è in grado di fare, che è davvero molto. Le mie sessioni d'ascolto sono state perciò lunghe, ponderate e realizzate con diverse sorgenti. Fermarmi a una sola sarebbe stato un errore o comunque avrei avuto una visione parziale di questo straordinario oggetto. La cura del dettaglio, anche il più fine e recondito, è eccellente. Nulla è approssimativo o edulcorato (comprese le cattive incisioni), bandita ogni semplificazione per un'immagine che risulta sempre estremamente a fuoco senza per questo far diventare la riproduzione troppo puntigliosa o affaticante. È un pregio che mi sento di estendere ai tre oggetti Technics che hanno stazionato nella mia sala d'ascolto per oltre un mese.

Sul versante accuratezza siamo certamente al livello di una buona elettrostatica, forse non c'è rispetto a questa quella meravigliosa sensazione di ariosità e libertà, totale svincolamento dalla fisicità della sorgente, ma per quanto riguarda la minuziosità non soffre assolutamente di complessi d'inferiorità. Alla Technics EAH-T700 non piace sfoderare un basso invadente e ruffiano, cosa forse gradita agli estimatori del Pop, Hip Hop, Rock o altri generi dove l'impatto delle basse frequenze è fondamentale per ricreare una certa emozionalità. Il suo rigore nella risposta in frequenza, che appare molto lineare, può indurre in un primo momento a pensare che sia leggera sulle medio-basse e basse, ma così non è assolutamente. Per sincerarmene ascolto diversi brani da "The Essential Jaco Pastorius" e alcuni d'organo di J.S. Bach dove le note di pedale si presentano immanenti, più altro materiale sonoro che potrebbe facilmente svelare eventuali mancanze in tal senso. Nella Toccata, Adagio e Fuga in do maggiore BWV 564 il pedale c'è, intonso, profondo e controllato. Ne traggo la conclusione che quando il basso nella registrazione c'è, questo viene fuori senza timidezza, ma se non c'è non sarà certo la nostra cuffia a inventarselo. L'enorme larghezza di banda di cui è capace la Technics non castra in nessun modo gli armonici, piuttosto è la registrazione a rappresentare un limite, laddove il "vecchio" vinile nelle migliori incisioni acquista respiro e inusitata ariosità, mentre il moderno e "performante" CD mostra in tal senso un'imbarazzante limitatezza. La riproduzione della musica barocca (The Complete Tafelmusik - George Philipp Telemann) conserva una fantastica ricchezza di colori, con la tessitura orchestrale mai impastata ma sempre ben intelligibile.

Nessuno stacco o "buco" ho avvertito tra i due driver, che risultano perfettamente amalgamati tra loro nella musica acustica, dove ogni sbilanciamento o gradino sarebbe esiziale per una credibile riproduzione. La fedeltà ai timbri originali di questa cuffia m'invita ad approfondire il discorso. Il particolare timbro del bouzouki in "Musique des îles Grecques au Bouzouki" risalta terso, trasparente, dettagliato e ricco di nuance. "Dari Dari" "Ikarioticos" ed "Eri Eri" sono una vera delizia per le orecchie e quel sangue greco che scorre nelle mie vene ringrazia. Queste EAH-T700 hanno un modo tutto loro di porgere il messaggio musicale, amabile in ogni occasione, forse leggermente tendente al morbido. Una cosa è certa, nel suo DNA non c'è posto per l'aggressività o un suono tagliato con l'accetta. Bassissima per questo risulta la fatica d'ascolto, che fa un tutt'uno con il grande confort che offre l'EAH-T700. Rimango in Grecia con la celeberrima "Zorbas Dance" dall'album Sirtaki - Bouzouki. Entro quindi in zona Jazz con l'indimenticabile Michel Petrucciani e il suo "The Best Of Blue Note" e "Triple Best Of Petrucciani"; Take The "A" Train mi elettrizza con il suo ritmo pulsante, la velocità con cui i transienti acquistano sbalzo dinamico è in grado di trasformare questo brano in un'altra cosa rispetto a dispositivi più lenti e meno performanti nella dinamica, discorso estensibile anche e soprattutto al giradischi SL-1200 GR, oggetto della recensione che seguirà a questa. Ne trae vantaggio la vitalità, la freschezza della musica.

Se la Technics sa essere sobria, signorile ed elegante con il jazz più raffinato, altrettanto efficace è nella precisione con cui scandisce i piani sonori o dà risalto alle sezioni orchestrali nella "Leningrado" di D. Shostakovich, direttore Yuri Termirkanov alla testa della St. Petersburg Philharmonic Orchestra. È introspettiva e radiografante quanto basta per farci percepire il "pppp" del rullante al suo ingresso. Riusciamo a seguire i colpi con chiarezza, ben staccati, dal "pppp" sino al "fff" marcatissimo in un continuo crescendo, dalla percezione del più impalpabile respiro microdinamico sino alla più conclamata esplosione orchestrale. Fantastico il nitore degli ottoni nel finale Allegro non troppo. Lo sbalzo plastico che assume il violento pizzicato degli archi impone di tirar giù il cappello, non c'è pigrizia o approssimazione nella riproduzione, che è sempre estremamente nitida e a fuoco, come vedere un'immagine attraverso un vetro perfettamente pulito. La Technics EAH-T700 è andata affermandosi nel corso dei miei ascolti come oggetto dalle notevoli potenzialità, efficace, determinata in ogni genere musicale. Mi soffermo a lungo sull'album "Marimbach" della percussionista canadese Beverley Johnston, lo ascolto per intero affascinato da tanta malia sonora. Il suono è rotondo, del tutto privo di spigolosità e per questo molto naturale, godibilissimo. Passiamo infine alle voci, ma a questo punto già sapevo cosa mi aspettava, vale a dire una resa insieme morbida e incisiva. Aspettativa non delusa nell'album "Rickie Lee Jones", uno dei miei preferiti e sovente utilizzato per capire se ciò che sto ascoltando è in grado di accendere i guizzi di cui è capace questa straordinaria voce femminile.

Emerge un comportamento degno della precisione di uno strumento chirurgico ma senza la sua metallica freddezza. Sopra ogni cosa deve trionfare la musicalità, quella resa dinamica che possa salvaguardare la vitalità, nerbo e solidità di un ascolto dal vivo. Siamo agli antipodi di una prestazione paciosa (lenta), magari un po' gonfia e dai contorni vaghi, ma (e qui la EAH-T700 fa la differenza) dotata di una reattività che non compromette in alcun modo una riproduzione gradevole, senza forzature. Rispetto ad altre pur buone cuffie, uno dei valori aggiunti di questa, forse quello che mi ha più colpito, è proprio la sua straordinaria capacità di discrimine, la lucidità nel ricostruire l'individualità sonica di strumenti e voci senza cadere in comode semplificazioni. Ognuna manterrà la sua personalità integrandosi ma non impastandosi con le altre e noi sentiremo ogni suono intrecciarsi con assoluta limpidezza come in una sublime fuga bachiana.

Ringrazio Maurizio Pol della OZ-Sound, agente di rappresentanza dei prodotti Technics, per avermi concesso un esemplare di EAH-T700 per una recensione!

Il suo prezzo di listino è di 1200 euro.


Alfredo Di Pietro

Luglio 2019


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