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giovedì 28 marzo 2024 ..:: Cuffia ESS Labs 422H Hybrid ::..   Login
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 Cuffia ESS Labs 422H Hybrid Riduci


 

 

INTRO

Non sbaglia chi ritiene gli audiofili giovani come delle mosche bianche, diversamente non si spiegherebbe perché alle mostre del settore si vedono molte teste bianche e pochissime nere. Eppure negli audioshow non si respira affatto un'aria "crepuscolare", ma si percepisce al contrario un continuo fermento, testimoniato dal proliferare delle novità proposte dai tantissimi marchi che popolano il mercato. Sia chiaro, quello della disattenzione delle nuove leve all'Hi Fi è un fenomeno che in nessun modo condiziona la fruizione della musica, che rimane tra loro larghissima, quanto piuttosto il modo di ascoltarla. Questo si è cambiato, di pari passo con il fenomeno planetario del "Mobility Audio", in base al quale basta l'onnipresente smartphone, un paio di auricolari e un giovane (ma non solo) può andare in giro senza rinunciare alla sua musica preferita. Sul versante opposto c'è l'audiofilo che ha passato gli "anta", magari pantofolaio, il quale ravvisa nel suo amato salotto l'ambiente ideale per sentire la musica, comodamente seduto sul divano di fronte alla sua catena. Esiste però una via di mezzo, qualitativamente non meno valida dell'impianto buono e senz'altro superiore a quella che vede come dispositivo finale gli auricolari, Earbuds o In-Ear che siano. Parlo di una buona cuffia, da indossare magari quando si sta di fronte al PC, meglio se a monte c'è un buon DAC e un valido amplificatore per cuffia. È in questa che possiamo forse riconoscere il giusto mezzo per avvicinare le ultime generazioni al bellissimo mondo della riproduzione audio di qualità. Devo dire che il mio rapporto con le cuffie è andato via via intensificandosi, fin quasi a pareggiare l'ascolto con i diffusori, soprattutto quando lavoro sul PC o sono a letto.


STORIA DELLA ESS LABS

 

ESS TransStatic-1

Riallacciandoci al discorso generazionale, ci sono dei marchi che hanno fatto la storia dell'alta fedeltà, noti soprattutto (o quasi esclusivamente) ai veterani come me e uno di questi è sicuramente la ESS. Alzi la mano l'audiofilo "d'antan" che non è mai stato rapito dall'incredibile dinamica, velocità e micidiale focalizzazione della gamma medio-alta di un suo sistema d'altoparlanti. Con l'aiuto di Wikipedia, proviamo a ricucire la storia di questo prestigioso brand americano. ESS (Electro-Static Sound) era una società con sede a Sacramento, in California, dedita alla produzione di diffusori su progetto proprietario, inizialmente composta da sistemi ibridi con woofer, radiatori passivi e tweeter elettrostatici, rilasciati nelle classiche configurazioni bookshelf e da pavimento. Ma il particolare più interessante era rappresentato dal fatto di essere uno dei pochi produttori a livello mondiale a implementare il trasduttore brevettato Air Motion Transformer (AMT), inventato da Oskar Heil. Il primo prodotto di punta ESS, quando l'AMT era ancora di là da venire, fu il TransStatic-1, equipaggiato da tweeter elettrostatici, un midrange in "Baffle Infinito", mentre il woofer, un KEF con membrana ellittica, era caricato a linea di trasmissione con sbocco posizionato a pavimento (oggi si direbbe "Down Firing"). Questo produceva un basso sorprendentemente potente, profondo e, in abbinamento gli alti emessi dai tweeter elettrostatici (cristallini, trasparenti e ariosi), esibiva delle prestazioni sonore davvero spettacolari.

 

ESS AMT-1

Di questo modello esisteva una variante da libreria, dotata di un woofer KEF, un minor numero di tweeter e senza linea di trasmissione. A catalogo c'era anche il TransStatic-2, praticamente un TransStatic-1 con quattro altoparlanti, impilati due a due (con la metà superiore capovolta) da un lato, particolare che portò al posizionamento delle porte reflex al lato opposto del mobile. Poi la grande svolta: ESS acquistò i diritti di brevetto per l'Air Motion Transformer (AMT), lanciando il primo prodotto con questo fantastico trasduttore, chiamato AMT-1. Il mobile di questo leggendario diffusore a torre era a forma di piramide tronca a quattro lati; il sistema combinava il driver AMT con un woofer da 10 pollici caricato in linea di trasmissione. Ricordo ancora oggi con vivezza la prima volta che l'ascoltai, rimanendo stupefatto da una gamma medio alta stellare, nettamente superiore a quanto avevo sino a quel momento ascoltato. Il woofer dal canto suo faceva il possibile, ma era purtroppo chiaramente avvertibile lo scalino tra i due driver, soprattutto in termini di velocità. A questo primo modello seguirono diverse varianti, tra cui l'AMT-1A, in cui il basso da 10" fu sostituito con uno da 12" e accordato con un ampio radiatore passivo, venivano così offerte migliori caratteristiche di risposta ai bassi più profondi, come anche la riduzione della sovramodulazione udibile in bassa frequenza. Un altro progetto fu invece l'AMT-3, chiamato "Rock Monitor", sempre basato su trasduttore AMT, midrange da 6,5 pollici e due woofer da 10 pollici. I modelli successivi rappresentavano una maturazione della piramide AMT-1 e venivano sempre accoppiati con un radiatore passivo.

 

ESS AMT-3

I driver da 10 pollici per le basse frequenze furono successivamente sostituiti con woofer da 12 pollici. I primi progetti presero in considerazione il caricamento a linea di trasmissione, adottata con l'approvazione dello stesso Oskar Heil, mentre l'abbinamento con il passivo da 12 pollici e l'eliminazione dalla produzione dei mobili con apertura furono presentati come un'evoluzione, mirata a ottenere dei tassi di distorsione più contenuti. La riproduzione delle basse frequenze fu e rimase comunque il punto debole di questi sistemi, dimostratasi non abbastanza veloce da tenere il passo con la grande rapidità dell'AMT (ma quale woofer poteva farlo?) e latrice all'ascolto di un'eccessiva produzione di armoniche dovute alla distorsione. Alla fine degli anni '70, ESS ed Heil introdussero il Transar, equipaggiato da un AMT per le alte frequenze e una speciale unità per le frequenze medio-basse, progettata con l'intento di colmare le lacune riscontrate con gli altoparlanti tradizionali. Fino al 2006, era ancora possibile ottenere diffusori su richiesta dalla ESS di Sacramento; parimenti in Germania, dove si potevano comprare sia sistemi ESS (nuovi nel design, di stampo europeo, sviluppati e prodotti dalla società Myro in Celle) che i soli driver AMT. Questo fino al 2008, poiché in seguito la produzione fu interrotta a causa dei costi eccessivi. Nell'anno seguente, il 2009, una riapertura nel sud della California fu accolta con costernazione dai consumatori, in quanto la gloriosa ESS si era avventurata nel campo dei televisori automobilistici, offrendo dei monitor da montare sui poggiatesta, solitamente in uso sui SUV.

 

ESS Transar

Stima riconquistata, con grande gioia da parte degli appassionati, grazie alla rimessa in piedi delle linee di prodotto per i diffusori con l'AMT e, nel 2013, allargando l'ambito d'azione alle cuffie con il modello da studio RLM-713. Recente è la notizia del lancio sul mercato dei modelli di cuffia 422H Hybrid e 252, di cui Non solo audiofili si pregia di parlare.


ESS LABS E OPENITEM
UN BINOMIO IN FAVORE DELLA BUONA RIPRODUZIONE


Riconosco un buon fiuto ad Antonio Scialò, operatore del settore e appassionato di lunghissimo corso, nel saper individuare e carpire dal mercato le occasioni più ghiotte per l'audiofilo. Lui stesso, da me sollecitato, ha presentato il suo marchio nel corso di una veloce intervista: "La Openitem" - afferma l'operatore partenopeo - "ci ha abituati a brand prestigiosi con un elevato rapporto qualità/prezzo, come per esempio i pluripremiati Carot One (sviluppati in paesi ad alta tecnologia come Corea, Giappone, Cina) o i diffusori Cocaine, incredibili "best buy" entry level, o ancora al Reference, alle elettroniche Nero. La mission di Openitem è sintetizzata dal motto: "Il buon ascolto per tutti". Seguendo questa filosofia commerciale, da poco tempo ha aggiunto nel suo catalogo un brand leggendario, ESS, famoso in tutto il mondo sin dai primi anni '70 per aver utilizzato nei suoi diffusori il prestigioso trasduttore AMT di Oskar Heil, riconosciuto tra i primi due o tre medio-alti migliori al mondo. In più, grazie una buona sinergia commerciale tra Openitem ed ESS Lab, si riescono a offrire prodotti artigianali made in USA a prezzi particolarmente concorrenziali. Basti pensare al modello di riferimento AMT-1 Limited, proposto a un prezzo modestissimo, nonostante possa rivaleggiare con diffusori di qualunque categoria di prezzo. Da qualche mese è disponibile la nuova cuffia chiusa ESS 422H, costruzione artigianale tutta in legno (non esistono due cuffie che siano uguali). Si tratta di un modello a due vie, con un tradizionale trasduttore dinamico per i bassi e un tweeter, non uno qualsiasi ma bensì un Heil! Offerta inoltre a un prezzo ridicolo per un capolavoro di tale fattura. Per tutti i prodotti ESS, artigianali e fatti a mano in USA, poiché il controvalore è molto alto e le richieste sono in costante aumento (conviene ordinare anzitempo), potrebbe capitare, dopo l'acquisto, d'incorrere in un tempo di consegna non immediato. Ma l'attesa sarà sicuramente ripagata."


L'AIR MOTION TRANSFORMER
ANALISI DI UN CAMPIONE DI BEL SUONO

 



Vera sorpresa (forse un po' meno dopo aver conosciuto la storia della ESS) di questa cuffia, già singolare per l'utilizzo di due driver separati, è l'impiego di un AMT, tipo di trasduttore elettroacustico denominato anche AVT (Air Velocity Transformer) o trasduttore JET, partorito dalla mente del geniale Oskar Heil. Nel parlarne, una reminiscenza si affaccia alla mia mente: seppi dell'esistenza di questo favoloso dispositivo in occasione dell'acquisto della mia prima rivista di Hi Fi, un numero di Suono del 1970, in cui un articolo ben descriveva la sua tecnologia. Emerge un tipo di funzionamento del tutto diverso dagli altri trasduttori, sia a bobina mobile che planari magnetici o elettrostatici. La membrana prima di tutto (realizzata in polietilene, poliestere o poliimmide), ha una forma pieghettata che la rende somigliante a un soffietto. All'interno delle plissettature l'aria viene spinta con grande velocità nel movimento di avanti e indietro del diaframma. Per comprenderne la dinamica si pensi al citato soffietto o anche al mantice di una fisarmonica, dove l'aria viene in pratica pompata, fulmineamente espulsa come un nocciolo schiacciato tra il pollice e l'indice di una mano. Il risultato è quello di avere un driver a dipolo dotato di una velocità di risposta eccezionalmente rapida, data dalla massa estremamente ridotta della membrana in poliestere e dalla distanza molto piccola percorsa in ogni sua flessione.

Non inganni però la superficie apparentemente limitata dell'elemento vibrante, il diaframma, che grazie alla struttura piegata è in grado di muovere più aria rispetto a un comune cono, nastro o driver elettrostatico della medesima area di superficie. Il ridotto movimento, inoltre, porta alla produzione di una minore distorsione nella riproduzione del suono. È stato calcolato che la velocità dell'aria in uscita da un siffatto diaframma è circa cinque volte più veloce di quella sviluppata da una membrana convenzionale. Ma la risposta in frequenza? Sebbene l'AMT sia capace di salire senza problemi sino alle alte frequenze, può contemporaneamente riprodurre suoni fino a 400 Hz, un limite che la ricerca tecnologica continua a estendere con successo verso il basso. Il suo utilizzo è quindi perfettamente compatibile con l'azione di un midrange e tweeter.


ESS LABS 422H HYBRID
"FACTOTUM" DI CLASSE

 



SPECIFICHE TECNICHE

Trasduttori: un driver a bobina mobile da 40 mm / un AMT a piegatura multipla da 20x30 mm
Impedenza: 32 Ohm +/- 15% a 1000 Hz, 179 mV
Sensibilità: 110 dB +/- 3 dB a 1000 Hz, ingresso Vrms 179 mV
Capacità in potenza: 50 mW - Massima 100 mW
Risposta in frequenza: 20 Hz - 20 kHz a 1 mW

 



Ho chiesto in prova ad Antonio Scialò questa ESS 422H, molto incuriosito dal fatto che si presenta con una particolarità esclusiva nel suo genere, quella di essere l'unica cuffia al mondo equipaggiata con un trasduttore Heil AMT, presupposto che lasciava immaginare una resa sulle frequenze medio-alte quantomeno spettacolare. Ma partiamo dal packaging, che rivela da subito la buona cura riservata all'oggetto, costituito da un contenitore di cartoncino accoppiato a plastica trasparente, con apertura a libro. Al suo interno accoglie un "cassetto" estraibile, riempito quasi completamente con del materiale spugnoso e sagomato al centro per accogliere una pratica borsetta in cui è contenuta tutta la dotazione. Questa è costituita, oltre che dalla cuffia, da un cavetto di connessione terminato Mini-Jack 3,5 mm e da un adattatore Mini-Jack/Jack 6,3 mm. La 422H Hybrid è del tipo circumaurale, contiene quindi completamente il padiglione auricolare, poggiando i cuscinetti in vera pelle direttamente sulla testa. Nessuno scricchiolio si sente nel maneggiarla, ché qui di materiale plastico non ce n'è nemmeno l'ombra. Appena estratta dalla sua elegante "pochette", dà immediatamente l'impressione di una grande robustezza, quella tipica di un prodotto tetragono a ogni strapazzamento e fatto per durare a lungo. Molto buono anche il grado di finitura che, come l'aspetto estetico, non è stato affatto trascurato. A riguardo, come un preziosismo appare il padiglione in legno con intagliato il logo "ESS" e la dicitura "Sound as clear as light", in tinta con esso è il connettore Mini-Jack stereo da 3,5 mm, il quale va inserito in corrispondenza del canale destro.

 



Accettabile il confort, anche se l'effetto morsa del tenace archetto si fa sentire con una certa decisione. Ho avuto a disposizione questa cuffia per un tempo abbastanza lungo (un mese abbondante), ma probabilmente non sufficiente affinché tale effetto scemasse sensibilmente. Dopo circa un'ora che la indossavo, la pressione esercitata sulle ossa del cranio ingenerava una sensazione di fastidio che m'imponeva di dismetterla per un po'. Le cose sono comunque migliorate con l'uso, tanto da indurmi a credere che, dopo un periodo abbastanza lungo di utilizzo, la pressione possa tendere ad affievolirsi progressivamente sino a diventare tranquillamente sopportabile. Il solido archetto metallico rende ben adattabile la 422H a ogni testa, è regolabile con continuità grazie ai due elementi laterali a scorrimento dalla notevole escursione. Alla base di ognuno di loro c'è uno snodo che consente il ripiegamento a libro dei due padiglioni e pure la rotazione di qualche grado secondo l'asse verticale. Sufficientemente confortevoli sono i cuscinetti degli "ear pad", rivestiti come dicevo in pelle, anche se dotati di un'imbottitura non propriamente morbida. Molto buono l'isolamento acustico, grazie al quale passa a pieni voti la prova d'ascolto a letto con moglie dormiente accanto. Spesso con altri modelli di cuffia, anche chiusa, la mia consorte si era lamentata per il rumore che filtrava all'esterno, non pero con questa ESS, nemmeno se ascoltata a volumi abbastanza elevati. Viene assicurata quindi una buona "privacy" d'ascolto.

 



Manca un manuale utente vero e proprio, le specifiche tecniche sono stampate sulla confezione, per'altro molto ben curata. Unico "paper" rilasciato è un cartoncino che riporta il ringraziamento per l'acquisto, i 30 giorni limite a disposizione (che partono dalla data d'acquisto) per il ritorno del prodotto alla casa madre, con piena restituzione della cifra spesa, in caso d'insoddisfazione del cliente. Un anno è il periodo di garanzia. Viene consigliata la registrazione del prodotto, grazie alla quale si potrà essere informati sulle ultime novità, eventi e notizie particolari. Infine, in tempi di Social, non poteva giustamente mancare il suggerimento di lasciare un "like" sul gruppo Facebook della ESS e partecipare anche allo spazio Instagram.

 




AMERICAN SOUND
L'ASCOLTO



IL SETUP

PC Lenovo G50 con software JRiver Media Center
DAC/Scheda Audio E-MU Creative Professional Pre Tracker USB 2.0
DAC/Amplificatore per cuffia FiiO E10K Olympus 2
Amplificatore per cuffia Beyerdynamic A 20
CD Player Rotel RCD 1070

Si potrebbe disquisire a lungo su quanto sia importante il rodaggio, in generale e per una cuffia. Secondo la mia esperienza, questo ha un indubbio peso, soprattutto per quegli oggetti che sono deputati a consegnarci direttamente il suono, come questa ESS 422H. Sento di poter dire con certezza che il suo comportamento, sia dal punto di vista delle prestazioni sonore che del confort, si è modificato in maniera sensibile con il trascorrere delle ore. Se ascoltata appena sballata, il suono può deludere un po', risultando leggermente chiuso proprio su quelle frequenze, le alte, che avevo atteso carico di aspettative. Con l'uso però questa gamma si è progressivamente aperta, vivacizzata, sino a riequilibrarsi nell'ambito di un bilanciamento tonale convincente, anche se un po' tendente al caldo. È evidente, da subito, la grande solidità ed energia della gamma inferiore. Il punch sui generi moderni, come pop, rock ed heavy metal, è degno di nota e contribuisce a un quadro che ha davvero poco a che fare con un certo tipo di indole anemica, iperdettagliata e sottile. Qui c'è un gran corpo, si percepisce la presenza di un "motore" dotato di ottima coppia e un'eccellente "spalla". Non ritengo peregrino azzardare un parallelo, se il buon sangue USA non mente, tra il sound di questa cuffia e quello di correntosi "finaloni" di potenza connazionali come Krell e Mark Levinson. Poderosi, creatori di palcoscenici ampi e profondi, con una resa spettacolare sulle frequenze basse e mediobasse. Un suono eminentemente a stelle e strisce insomma, non per caso proveniente da South El Monte, città della contea di Los Angeles, in California.

Vi confesso che, a questo punto, la voglia di conoscere da vicino la nuova serie di diffusori ESS è grande... Il driver AMT non è stato quindi in questo caso utilizzato per creare effetti speciali, ma per esprimere un range superiore di estrema correttezza, coerente con il driver dinamico e del tutto privo di sbilanciamenti o caratterizzazioni. Il fatto però che le basse frequenze svettino per potenza, tenuta e profondità, non significa che le altre gamme siano deficitarie, tutt'altro. La presenza è buona, da monitor di classe, complice una gamma media e alta inconfondibilmente AMT, vale a dire viva, emozionante, accurata e molto, molto dinamica. Se questa tecnologia non mente, si ha davvero la sensazione che il suono venga emesso con uno "swing" superiore, velocità e vividezza di squisito stampo live. Se ne avvantaggiano le voci e tutto quanto transiti nella gamma centrale, il sax tenore di Bob Mintzer in "Quality Time", per esempio, acquista particolare sbalzo e nerbo metallico. Nel passaggio tra i tre dispositivi che ho adoperato per pilotare le 422H, ho notato comunque delle differenze che nel modello 252 (di prossima recensione su queste pagine) non si sono verificate, almeno con questa evidenza. Con l'uscita cuffia della E-MU Creative Professional Pre Tracker USB 2.0 gli acuti erano abbastanza sotto tono, un po' spenti e mancanti di energia, ma è bastato collegare il FiiO E10K Olympus 2 perché tutto ritornasse a posto. Risultati ancora migliori ho ottenuto con l'ottimo Beyerdynamic A 20, in termini di autorevolezza e brillantezza sensibilmente superiore ai precedenti. Forse l'AMT è particolarmente sensibile al "matching" tra i suoi parametri elettrici e quelli dell'amplificazione?

I vantaggi dell'impostazione timbrica molto equilibrata, mai esasperata in alto, della 422H si fanno sentire specialmente sugli ascolti a lungo termine, dov'è difficile che insorgano fenomeni di fatica d'ascolto. È un dato di fatto che stride un po' con la vestibilità piuttosto "costrittiva".  In buona sostanza, questa cuffia ESS manifesta una personalità possente e insieme rilassata, un qualcosa che ricorda molto da vicino una delle espressioni più note del frasario dell'Hi Fi, cioè quel "pugno di ferro in guanto di velluto" che tanto efficacemente descrive l'indole di quelli oggetti dalla resa vigorosa ma non aguzza o tagliente. Creatrice di un flusso sonoro denso e pastoso, ma assolutamente non approssimativo, ha saputo regalarmi delle belle sensazioni in ogni genere musicale ascoltato.


CONCLUSIONI

Il costo di una ESS 422H Hybrid è di 279 euro, un prezzo che mi sembra equo per un oggetto costruito senza risparmio, robusto e ben suonante. L'ago del rapporto qualità/prezzo si sposta quindi verso una zona favorevole. Il suono di questa cuffia mi ha convinto: è complessivamente pulito, vellutato, praticamente privo di fatica d'ascolto, con dei bassi particolarmente generosi e profondi. I medi sono presenti il giusto, altrettanto le alte frequenze, che si fanno apprezzare per l'inesauribile vitalità e la dinamica strepitosa. Cosa importante da dire: dal punto di vista del pilotaggio non sussiste alcun problema, data l'impedenza abbastanza bassa (32 Ohm) anche un lettorino Mp3 può produrre un adeguato livello di pressione sonora, così come l'uscita cuffia di un PC, smartphone o qualsiasi altro dispositivo mobile dotato di scarsa potenza in uscita. Considerata la sua qualità, è comunque caldamente consigliabile l'utilizzo di un buon amplificatore per cuffia, solo così si potrà rendere giustizia a quest'amabile californiana. Insomma, l'irresistibile feeling dei "seventies" è conservato!


Alfredo Di Pietro

Novembre 2018


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