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 Cantico CX8 Monitor Riduci

 

 

INTRO E STORIA

Nello storico di "Non solo audiofili" c'è un bel po' di materiale che per vari motivi non sono mai riuscito a trasformare in articoli compiuti. Ascolti con amici, anche autocostruttori, recensioni di cavi, report di manifestazioni, visite a negozi, tutte cose rimaste a mezz'aria, come si suol dire, in cui la ferma intenzione di ricavarne dei pezzi da pubblicare con il tempo è andata scemando. E' proprio vero, se non si batte il ferro sinché è caldo questo si raffredda... Spero non me ne voglia quindi l'amico Germano Ricci, che nel novembre del 2009 mi accolse con grande gentilezza nel suo negozio, se la mia visita da lui non fu mai immortalata. In quell'occasione scattai diverse foto, registrai quanto diceva, gli feci anche una piccola intervista, tutta documentazione che come le altre ho gelosamente custodito, forse inconsciamente consapevole che un giorno mi sarebbe servita. Un salto temporale di sei anni ci porta ai nostri giorni. Siamo nell'aprile 2015 quando mi arrivano a casa una coppia di fiammanti Cantico CX8 Monitor da recensire, quanta acqua è passata sotto i ponti e quante cose sono cambiate nel frattempo! Il mio sito è cresciuto, si è arricchito di nuove cose, tassello dopo tassello. La mente è subito riandata a quell'inverno 2009, ecco venuto il momento di rispolverare quelle foto e il voice recording mi sono detto, se non altro Germano proverà piacere (o nostalgia?) nel vedersi di sei anni più giovane...

Spira una brezza di sano eclettismo nell'azienda di Germano Ricci, in quel di Gaglianico, sin dal nome scelto da questo autentico "One Man Band" per definire il suo ambito d'interessi. Nell'acronimo ACME (A Company Making Everything) s'identifica non un laboratorio immaginario come nell'universo Looney Tunes dei cartoni animati, ma una solida realtà imprenditoriale sorretta da una visione molto ampia del concetto di riproduzione audio. La larghezza di vedute non è evidentemente considerata un optional, ma viene a galla la tendenza a combinare modelli e metodi diversi che approdano a un'unica desiderata: rispettare e servire la musica agli appassionati nel miglior modo possibile. E' una scelta da apprezzare senza riserve, in grado di portare una boccata di aria fresca in un mondo che spesso e volentieri tende ad appiattirsi su soluzioni stantie. L'aria che attualmente si respira nell'Hi Fi nostrana non è delle migliori, la crisi economica ha ridotto inesorabilmente il volume di vendite inducendo molti operatori a volgere lo sguardo verso mercati più propizi, né sul versante culturale il panorama è più roseo. Non esiste praticamente una divulgazione capillare che riguardi la cultura del buon suono, nei forum assistiamo a un viraggio di atmosfera sempre più orientato verso la polemica, sovente sterile e pretestuosa o, peggio, messa in atto per puntellare le tesi di qualche sedicente guru. Per tentare di risollevare una situazione claudicante, molto meglio è rivolgersi verso la parte sana di questo cosmo, intendendo con questa gli operatori competenti che si rimboccano le maniche e lavorano secondo principi di onestà, a vantaggio dei veri appassionati che amano la musica avendo compreso l'importanza di una corretta riproduzione.

L'esordio dell'azienda ACME è piuttosto lontano nel tempo, risale al 1999, quando il suo fondatore per il 90% del tempo faceva l'informatico e si occupava di consulenze ad aziende in zona. Già prima di quella data però aveva un discreto seguito di appassionati molto contenti di farsi costruire un oggetto Hi Fi da lui. Il passo successivo fu quello di ufficializzare la sua attività, fu aperta una partita IVA con la possibilità sia di vendere che fabbricare apparecchi elettronici di alta fedeltà. A quei tempi risale una piccola produzione di oggetti che ancora oggi Germano ricorda con affetto, i primi tentativi furono due kit per l'autocostruzione di un amplificatore a triodi Single-Ended e un diffusore monovia a linea di trasmissione. In quegli anni avvenne la sua formazione sui banchi del liceo scientifico, del politecnico frequentato sino al quarto anno nella specialità telecomunicazioni, indirizzo a metà strada tra l'elettronica e l'informatica. "In seguito mi sono fermato e ho cominciato a lavorare per conto mio", racconta Germano, "Per diversi anni ho dedicato poco tempo all'alta fedeltà. Nel 2001-2002 aprii la prima saletta d'ascolto a Biella, ben camuffata, dove già da allora si accedeva solo per appuntamento e non era possibile trovarmi arrivando fuori orario". Si tratta di una consuetudine che Germano ha sempre conservato per rispetto suo e del cliente. Rimase lì un paio d'anni, all'inizio proponeva ancora le sue cose e poi, poco dopo, iniziò una collaborazione con l'importatore di Audio Tekne.

Nei suoi ricordi c'è una "mitica" dimostrazione organizzata con lui proprio a Biella, dov'era venuto Kiyoaky Imai in persona. Il sodalizio andò avanti per diversi anni. Gli Audio Tekne sono apparecchi molto esclusivi, considerati da un parterre di estimatori non ampio. Parallelamente a questa esperienza, iniziò a trattare anche qualche marchio commerciale tipo Klipsch e Audio Note nel settore valvole e alta efficienza. Pian pianino il discorso si è sviluppato mettendoci dentro cose diverse, marchi importanti come McIntosh, Accuphase, i grossi sistemi Klipsch, Tannoy. Questo avveniva essenzialmente con poche variazioni per qualche anno. Il 2004 fu in un certo senso un anno di svolta: dalla sede di Biella l'attività si trasferì a Gaglianico e l'assortimento di marchi trattati su ampliò ulteriormente. Tradizionalmente la ACME ha da tanti anni un rapporto piuttosto consolidato con MPI, sono stati i primi con cui ha cominciato a lavorare. Da circa otto anni a questa parte sono stati introdotti altri brand meno noti, ma di sicuro interesse, trattati da piccoli distributori. Quando sceglie un collaboratore, Germano è molto attento anche alla persona, alla sua serietà e affidabilità e non solo agli oggetti che tratta. Ciò che cerca con questi nuovi marchi si può sostanziare nel termine "uniformità", elemento secondo lui importantissimo. L'uguaglianza dei listini, almeno a livello europeo, la ritiene basilare per cominciare a intessere un rapporto di lavoro. Si dichiara fermamente deciso a non trattare più marchi che abbiano dei prezzi in Italia fuori da ogni logica o comunque completamente diversi da quelli dei nostri confinanti.

Il secondo importante requisito è la correttezza, non solo dal punto di vista commerciale ma anche da quello progettuale e sonoro. "Non credo ai superlativi da rivista, quando riesco a trovare degli apparecchi che mantengono le promesse per me è sufficiente. Incontrare sulla mia strada l'onestà lo ritengo già un buon risultato. Non dò credito alla fola che un apparecchio da mille euro possa suonare come uno da tremila o diecimila, l'importante è che sia verificato un corretto rapporto prezzo/prestazioni. Non credo ai cosiddetti "ammazzagiganti" ma piuttosto ai giganti dai piedi d'argilla, nel senso che se quello in questione non si regge in piedi, allora davvero basta il mingherlino per buttarlo a terra. Quando si confronta un T-Amp con amplificatori da mille euro per esempio, per me questo resta un oggetto da poco ma l'amplificatore più costoso è ancor più modesto perché, evidentemente, va peggio del T-Amp. L'importante è che quando si acquista un oggetto Hi Fi si venga in possesso di una sostanza corrispondente al prezzo pagato". Se Germano ritiene che una cosa non rientri negli standard per il suo concetto di alta fedeltà, decide semplicemente di non venderla.

Si parlava di sorti dell'Hi Fi... ci sarebbe da chiedersi cosa diverrebbe l'attuale panorama audio se operatori, venditori e produttori tutti si ispirassero a questi sani principi e se, quando si acquista un oggetto Hi Fi, si può essere ragionevolmente sicuri di venire in possesso di un apparecchio il cui prezzo è conforme al suo valore. Sarebbe un mondo semplicemente migliore. Forse è un'utopia pensare che questo principio venga praticato da tutti, ma certamente è confortante sapere dell'esistenza di persone che ci credono e si comportano di conseguenza.


CANTICO CX8 MONITOR
UN DIFFUSORE "ATIPICO"

SPECIFICHE TECNICHE DICHIARATE

Sensibilità: 93 dB/1W/1m su 8 Ohm
Potenza continua sopportabile: 200 Watt
Risposta in frequenza: 50 Hz - 20 KHz
Configurazione: Due vie coassiali
Un altoparlante coassiale (Woofer da 8" - Tweeter a compressione da 1,4''
Mobile: MDF da 30 mm. Pannelli laterali: MDF da 20 mm e legno di ciliegio da 18 mm
Cablaggio: Cardas in rame Litz
Binding Posts: Cardas
Crossover a due vie in monowiring
Dimensioni (cm): 31,5 Larghezza - 35,5 Profondità - 45 Altezza
Peso: 18,6 Kg ciascuna

In veste di Audio Enthusiast con una voglia di fare fuori dal comune, Germano Ricci ha voluto concretare la sua passione per l'elettroacustica in una linea completa di diffusori. Passione ma anche pragmatismo, visto che ogni modello è ispirato alla necessità di avere un monitor da studio per ascoltare i master registrati dal vivo. Molti dei modelli già presenti sul mercato non erano stati ritenuti soddisfacenti dal nostro esigente amico, non all'altezza comunque di mettere in rilievo ogni più piccola sfumatura contenuta nella registrazione. Ciò che nasce dalla voglia di superare i limiti individuati in altri sistemi non può che condurre a idee precise sul risultato da ottenere. Cosa rimane allora da fare allora se non rimboccarsi le maniche e iniziare a lavorare per una creazione originale? Possiamo considerare la "Cantico Loudspeakers" come una filiazione di quella grande fucina di idee e proposte che è la ACME. A catalogo troviamo tre modelli dallo stile semplice ma ben riconoscibile: CX8 Monitor, protagoniste della nostra prova, CX8 e CX15, tutte basate su una filosofia che prevede l'uso di altoparlanti coassiali di alta qualità. La scelta è ricaduta su quello che forse è il maggior produttore italiano di trasduttori professionali, la B&C. Le Cantico sfruttano le grandi doti di questi altoparlanti, adattandoli alle particolari esigenze di ogni progetto mediante delle modifiche mirate a ottenere un comportamento più completo in gamma bassa. Attualmente esiste una versione ancor più raffinata delle CX8 Monitor, la "Neo", che monta dei trasduttori attentamente selezionati in coppie, con magnete al Neodimio, componenti passivi nel crossover di qualità elevatissima (Mundorf Supreme), Binding Post Cardas in rame e un esclusivo sistema di riduzione dell'elettrosmog (inquinamento elettromagnetico derivante da radiazioni elettromagnetiche non ionizzanti) implementato all'interno.

Le nostre CX8 Monitor, come ogni modello Cantico, sono costruite interamente in Italia. Si presentano come un classico parallelepipedo di dimensioni e peso piuttosto importanti per la categoria cui appartengono, che è quella dei monitor da stand: 31,5 (larghezza) x 35,5 (profondità) x 45 cm (altezza), peso di 18,6 Kg ciascuna. Il corpo del cabinet è costituito da Medium Density Fibreboard di buon spessore (3 cm), abbellito da fianchi laterali dove al materiale di base è stata sovrapposta una lastra lignea formata da sei doghe ricavate da una speciale selezione di ciliegio italiano. La perfetta aderenza tra i due strati e l'assenza dell'instaurarsi di nocive vibrazioni (che di certo produrrebbero delle colorazioni sul suono) nel punto di giuntura è assicurato da viti speciali e un collante ad alta tecnologia. L'idea a doppia struttura dei fianchi è stata mutuata direttamente dall'ammiraglia di gamma CX15. Maneggiando il cabinet si riceve una confortante impressione di solidità, confermata dalla classica manovra di battitura delle nocche in più punti del mobile, la quale restituisce un suono ben sordo e molto omogeneo in qualsiasi punto venga effettuata. Va riconosciuto che i fianchetti in ciliegio impreziosiscono l'aspetto del mobile, rendendolo ben integrabile in un arredamento domestico anche di un certo tono.

E probabile che anche il fattore WAF (Wife Acceptance Factor) se ne avvantaggi grazie al gradevole accostamento cromatico tra il nero e il ciliegio. Nel punto di raccordo dei fianchi con il pannello frontale non ci sono spigoli vivi ma una stondatura che, oltre a una funzione estetica, ha anche quella di addolcire l'effetto delle diffrazioni da spigolo. Alla base possono essere avvitate quattro robuste punte, l'azione accoppiante con la superfice d'appoggio che queste assicurano ha un preciso effetto sul suono, in primis asciugare la gamma bassa. A mio parere questo risultato non è necessario, anzi può essere deleterio nel caso delle CX8, le quali hanno già un range inferiore controllatissimo di suo. Il grosso e pesante (4 kg) coassiale è assicurato al baffle frontale da otto robuste viti con testa esagonale, il fissaggio risulta particolarmente tenace perché la filettatura nella sua parte terminale non fa presa nell'MDF ma in dei "ragni" metallici da legno. Questo significa che anche dopo svariati montaggi e rimontaggi del driver, la forza con cui la flangia aderisce all'MDF rimane la stessa. Le viti della coppia di Cantico che mi è stata inviata erano color argento ma possono essere fornite anche nere, in tinta con il frontale. Preferibile a mio parere quest'ultima soluzione.

Sul retro troviamo una piastra portacontatti con due soli robusti morsetti multifunzione, impossibile quindi il bi-wiring/amping. La dicitura "Handcrafted in Italy" non lascia dubbi sull'identità di questo diffusore, autenticamente italiano dai fianchi in ciliegio sino all'altoparlante; per Germano e gli appassionati  che amano la loro patria questa è sicuramente una bella soddisfazione! La tela parapolvere ha buone qualità di fonotrasparenza, come vedremo nelle misure di risposta in frequenza "con e senza". Una targhetta dorata riportante il nome del brand ne abbellisce l'aspetto.

Guadagnato l'interno del cabinet si apprezza la disposizione molto accurata del materiale fonoassorbente, due fogli di feltro fissati all'MDF con numerosi punti metallici. La basetta che ospita il crossover è fissata al pannello posteriore in corrispondenza della piastra portacontatti. E' coperta anch'essa dal feltro, fessurato nel punto di passaggio dei cavi rosso/nero, i quali appaiono adeguati alla realizzazione come spessore e qualità. Il condotto reflex sbocca nella parte inferiore del pannello frontale ed è del tipo "flared" per limitare il rumore prodotto dalle turbolenze d'aria. E' lungo 9,5 cm e largo 6 cm, in rapporto di 2,916 con il diametro del coassiale.

 

La parte interna del cabinet subito al di sotto della fresatura di alloggio dell'altoparlante è anch'essa svasata, accorgimento utile per favorire l’emissione posteriore dell’altoparlante e non creare interferenze tra questa e il mobile. Del crossover vi posso mostrare solo la fotografia in quanto il progettista nulla ha voluto rivelare sulla componentistica utilizzata né mi è stato dato il permesso di smontarlo, misurare i componenti e ricavare il layout circuitale. Ogni produttore, si sa, ha i suoi segreti e non è la prima volta che incontro un simile comportamento, per il quale ovviamente nutro il massimo rispetto. Ci affidiamo quindi alla sola Visual Inspection, la quale ci dice che vengono impiegati nove elementi passivi in tutto, tra cui due induttori, uno avvolto in aria e l'altro su nucleo in ferrite e un condensatore in polipropilene, con tutta probabilità posto in serie al segnale nella cella del tweeter. Questo crossover è una versione modificata dell'XO-1 della B&C, espressamente dedicato al coassiale in questione, con tagli del secondo ordine elettrico (12 dB/Ottava). Nella sezione misure potete vedere la sua risposta elettrica.


IL COASSIALE

Il trasduttore coassiale utilizzato nelle nostre Monitor è una versione modificata del B&C 8CX21, altoparlante di grande qualità non espressamente pensato per l'Home Hi Fi ma per questa intelligentemente impiegato dal progettista. L'assunto di partenza intende sfruttare le superiori qualità di un ottimo altoparlante PRO, sconfessando il preconcetto di una resa timbrica forse un po' "scorbutica" per un uso domestico. L'8CX21 trova il suo tipico utilizzo nei monitor spia da palco, sistemi in grado di sopportare grandi quantità di Watt senza battere ciglio, quindi con una formidabile tenuta in potenza. Già dai parametri di Thiele & Small specificati nel Datasheet dell'azienda è possibile rendersi conto della sua tempra.

L'8CX21 è un coassiale a prova di bomba in grado di digerire 400 Watt di potenza continua. Molto sensibile l'unità delle basse frequenze (94 dB/w/m) costituita da un cono del diametro nominale di 210 mm (8") con magnete è ceramico. Io ho trovato un diametro reale di 17,5 cm, misurato ponendo lo zero del mio righello in corrispondenza della prima delle due onde in tela che costituiscono la sospensione esterna. Purtroppo il range in frequenza non è molto esteso verso il basso (75 - 20.000 Hz), questo porta a inquadrare l'8CX21 come un midrange basso più che come un mid-woofer dotato di una conveniente estensione verso il range inferiore. Il diametro della bobina mobile con avvolgimento in rame è di 52 mm. Tra i parametri dell'unità LF spiccano l'efficienza dell'1,5% e un ragguardevole fattore di forza: 11,5 Tesla per metro.

Com'era lecito aspettarsi, ancor maggiore risulta la sensibilità dell'unità per le alte frequenze a compressione caricata a tromba, ben 101 dB. Questo trasduttore è in grado di sopportare 50 Watt. La membrana di 36 mm (1,4") è in poliestere mentre l'avvolgimento della bobina mobile è in alluminio. La frequenza d'incrocio raccomandata tra le due unità è di 2,2 kHz, la stessa implementata dal filtro dedicato B&C XO-1 e che le nostre Cantico utilizzano, seppur in versione modificata. Sia il passa basso che il passa alto sono a 12 dB/Ottava, un secondo ordine elettrico quindi, osservando la basetta che ospita il circuito non si può fare a meno di notare le diverse resistenze di livellamento, destinate a calmare l'esuberanza del tweeter e riportare la sua emissione in linea con quella del cono (il dislivello tra le sensibilità è di 7 dB). Notevole il peso complessivo dell'insieme: 4 kg come impressionante è il complesso magnetico dedicato al midrange basso, responsabile in gran parte del peso complessivo. Come dicevamo, le Cantico montano una versione modificata del B&C 8CX21, questo mi ha sollecitato a rilevarne personalmente i parametri, operazione portata a termine con il software Limp e il metodo della massa aggiunta. E' possibile visionare i risultati ottenuti, con i miei relativi commenti, nella sezione riguardante le misure.

La struttura magnetica del tweeter rimane dietro quella del woofer. La gola della tromba con cui è caricato passa attraverso il nucleo centrale del woofer per poi svasarsi sino alla bocca, raccordata al profilo esponenziale del cono. Si ottiene così un efficace caricamento a tromba, valido da circa 1000 Hz in su. Il grande e potente complesso magnetico, in unione a una membrana leggera (anche se nella modifica è stato previsto un incremento della Mms), ha portato al risultato di una notevole velocità, precisione e sensibilità in un driver tutto sommato di dimensioni compatte.


LE MISURE

SETUP

Microfono iSEMcon EMX-7150
Alimentatore Phantom Behringer Micro Power PS400
Calibratore Microfonico PCE-SC41 in classe 2
Multimetro TRMS PCE-UT 61E
PC Notebook HP G62
Scheda audio E-Mu Creative Pre Tracker USB 2.0
Finale di potenza EAM Lab PA2150
Jig per misure d'impedenza autocostruito
Voltage probe con attenuazione di 20,55 dB per la rilevazione in Dual Channel
Cavo di potenza Supra Ply 3.4 S
Software di misura: Arta - Limp - Steps



Il grafico della risposta in frequenza anecoica simulata rivela la natura piuttosto particolare di questo sistema. L'impiego di un midrange basso piuttosto che un più "classico" mid-woofer conduce a un ripido passa alto, caratterizzato da un Roll-Off piuttosto precoce delle basse frequenze. La conseguenza è un registro inferiore alquanto leggero, anche se all'ascolto teso e preciso, con una F3 (frequenza minima utilmente riproducibile) intorno agli 88-90 Hz. Fs e Fb sono piuttosto distanti: 75 Hz la prima e 45 la seconda, il rinforzo fornito dal risonatore reflex avviene quindi in una zona in cui l'emissione dell'altoparlante è piuttosto modesta, con il risultato di non irrobustire più di tanto la risposta se non per un lieve picco di quasi 86,09 dB centrato a 45,6 Hz. Un livello quindi non molto distante dalla F3, che rende abbastanza presente l'intorno di frequenze immediatamente adiacenti. Ripido il passa alto. Procedendo oltre si nota una certa enfasi della zona compresa tra circa 500 e 1300 Hz, causa di un modesto rigonfiamento della gamma media ma che dona grande presenza al suono. Oltre la frequenza d'incrocio si evidenzia una certa irregolarità di risposta con uno stretto susseguirsi di picchi e buchi, dovuto con tutta probabilità al sistema di caricamento a tromba del tweeter. Sempre nella zona d'incrocio si nota un sottoslivellamento di 3-4 dB rispetto al dato di sensibilità media (89,404 dB), visibile tra 1400 e 3200 Hz circa.

La RTA in ambiente e la suggestiva "Third Octave SPL - Time Record" sono state effettuate con Rumore Rosa indipendente sui due canali, con il microfono posto a una distanza di 3,30 m dalla mediana congiungente i due diffusori. Le altre quote sono le seguenti: parete posteriore 90 cm, parete laterale 70 cm e distanza reciproca dei diffusori 200 cm. L'altezza dal suolo del tweeter era di 97,5 cm, corrispondente a quella della seduta/microfono. L'andamento complessivo non si discosta di molto dal quadro disegnato nella "Free Field Response", confermata la morigeratezza della gamma bassa e l'enfasi presente sulle frequenze medie, così come il decremento del livello di pressione in zona d'incrocio. Il trend in gamma bassa, se si eccettua un picco centrato intorno ai 90 Hz (Wall Dip) si mostra regolare e omogeneo, confermato anche dalle impressioni d'ascolto che parlano di un range inferiore sempre ben controllato.

Il picco emissivo della porta reflex è centrato a 43,5 Hz e vale 126 dB di pressione. E' interessante notare come la "sporcizia" residua che fuoriesce dallo sbocco ha un livello decisamente contenuto, individuabile in due distinti picchi a 390 e 1245 Hz, con quello a frequenza più alta che non supera i 113 dB (111 dB il primo). La distanza dall'emissione principale della porta è quindi, rispettivamente, di 13 e 15 dB.

Nella funzione di trasferimento dei due driver filtrati si individua un incrocio a 1900 Hz, realizzato con delle pendenze complessive (elettrica più acustica) notevoli, le quali contribuiscono certamente, oltre alla qualità intrinseca dei driver, alla ferrea tenuta in potenza del sistema. Molto ripida la pendenza del passa alto, con una differenza di quasi 27 dB nell'ottava tra 2436 e 1218 Hz, più blanda quella del passa basso superati i 2 kHz: circa 10 dB di dislivello tra 2137 e 4274 Hz.

L'incrocio elettrico tra woofer e tweeter avviene a 2917 Hz, una frequenza di circa 1 kHz più alta rispetto a quella complessiva risultante dalla acustica più elettrica. La differenza si spiega con il fatto che la risposta elettrica non tiene conto della pendenza acustica propria dei due driver agli estremi banda e che a questa va sommata. Si nota l'importante attenuazione cui è stata sottoposta l'emissione del tweeter, sulla carta di 7 dB più sensibile del medio-basso. Nel grafico difatti si apprezza una forbice di 6,5 dB tra le due risposte.

Al Cumulative Spectral Decay si apprezza il discretamente rapido decadimento spettrale del tweeter, che attenua di 40 dB la sua emissione dopo il cessare dell'impulso in un tempo di circa 3,5 ms. Nel Burst Decay il decadimento viene esaminato in cicli. Cosa abbastanza normale è l'incremento dei periodi oltre un certo limite in frequenza della gamma alta. In entrambi i tipi di misura (CSD e BD), eseguiti sul mid-woofer in campo vicino, sono visibili dei fenomeni di risonanza nella zona di enfasi riscontrata alla risposta in frequenza (500 - 1300 Hz). Nel Burst Decay in particolare si osserva un prolungamento dell'impulso sino ai 16 cicli, in corrispondenza del picco a 1300 Hz. CSD e BD del solo tweeter mostrano quelle esitazioni già apprezzate nella risposta in asse, raffigurate però nel progressivo inviluppo pressorio dei vari splice, nell'ambito di un decadimento temporale comunque rapido, in grado di attenuare l'impulso iniziale di 40 dB in 3,5 ms.

La tromba che carica il tweeter a compressione delle Cantico è responsabile di una discreta direttività, evidente nel fuori asse e nei diagrammi polari soprattutto a partire da una certa frequenza. A 30° di angolazione orizzontale si manifesta un calo a partire dai 13.368 Hz, sottoslivellati di 3,76 dB rispetto alla risposta in asse. Il divario aumenta a 15 kHz circa con 9,53 dB, a 18.546 Hz i dB diventano 16,83. La situazione a 45° mostra un restringimento del lobo dispersivo non appena superati i 7662 Hz, con un trend in discesa che porta i 9956 Hz 7,58 dB sotto la risposta in asse. Riferendoci alle frequenze già esaminate, a 13.368 Hz siamo a -9,05 dB, -18,01 dB a 15.238 e -19,91 a 18.546 Hz.

Il diagramma polare è stato come al solito eseguito in condizioni anecoiche. Prevede una rilevazione MLS ogni 5° a coprire 180° di rotazione, sufficienti per ottenere una "Polar Full" data la simmetria dell'altoparlante rispetto ai margini del baffle frontale. Viene preso in considerazione un range di frequenze da 400 Hz sino al limite superiore dei 20.000 Hz, le rappresentazioni grafiche comprendono il Diagramma Polare a 360°, Waterfall laterale (1) e frontale (2). Non manca anche il variopinto "Filled Contour" dove si vede con chiarezza il deciso restringimento del lobo dispersivo a partire dai 10 kHz. Dopo aver sciorinato una serie di freddi numeri, il recensore dovrebbe anche descriverne le implicazioni sonore. Il risultato all'ascolto di questo andamento dispersivo dell'energia sonora può essere descritto come una probabile diminuzione di ariosità e la raccomandazione per l'utente a mantenersi diligentemente nello "Sweet Spot" se si vogliono conseguire i migliori risultati all'ascolto.

Nella risposta al gradino possiamo apprezzare la buona coerenza temporale delle Cantico. I due impulsi, quello del medio-basso e del tweeter, seguono a breve distanza l'uno dall'altro, le punte dei due sono separate da un lasso temporale di 0,073 ms, con il secondo che assume un andamento piuttosto frastagliato. Possiamo notare che il più basso impulso iniziale ha un tempo di salita di minor pendenza rispetto a quello di discesa.

Buone notizie vengono dal fronte delle distorsioni armoniche, dove a un livello di 90 dB SPL sulle frequenze più basse non si verifica nessuna impennata, a riprova delle notevoli capacità dinamiche del coassiale B&C. A 50 Hz THD, seconda e terza armonica si attestano rispettivamente sullo 0,64%, 0,23% e 0,34%, superati i 100 Hz si scende su valori davvero interessanti. Nel range 140 - 270 Hz si toccano i minimi con una THD, seconda e terza armonica che non superano mai lo 0,3% (0,26%, 0,14% e 0,21% a 200 Hz). Oltre i circa 300 Hz i tassi tendono un po' a salire. In gamma media (930 - 1660 Hz) si avvicinano alla linea dell'1%, in seguito ridiscendono abbondantemente sotto l'1% sino a 4000 Hz per poi salire nuovamente sulle alte frequenze, rimanendo comunque su valori che non sforano mai l'1,8%. Nell'ambito di un andamento altalenante, le altissime (13 - 20 kHz) viaggiano entro l'1% (THD e seconda armonica) mentre la terza, legata al clipping di membrana, sprofonda su valori molto bassi e mai superiori allo 0,05%. Le potenzialità dell'8CX21 mi hanno indotto a spingermi sul terreno dei 100 dB di pressione media del segnale test (a un metro di distanza) senza alcun patema d'animo. A questo livello l'andamento distorsivo presenta un quadro analogo, ovviamente con dei tassi più elevati. In tutte le rilevazioni il microfono distava dalla cupola parapolvere esattamente 25 cm.

Risultati egregi mostra anche la TNDM, molto contenuta anche questa sin dalle frequenze più basse. Ho ritenuto opportuno far partire l'inizio della rilevazione da una frequenza corrispondente alla Fb (45 Hz), da quel punto e sino a 75 Hz la TNDM si aggira tra l'1 e il 2%. Salendo in frequenza si abbassa su valori che lambiscono l'1%, in ulteriore discesa oltre i 150 Hz. La gamma 200 - 900 Hz, in buon accordo con la THD, si abbassa sui valori minimi riscontrati nella misura, cioè lo 0,5-0,6%. Un gradino si verifica tra 1300 e 2900 Hz con due picchi che giungono al 2%. Nella parte terminale del range esaminato (3000 - 18432 Hz) si ridiscende su valori compresi tra lo 0,4 e l'1%. Come nelle distorsioni armoniche, anche qui ho osato inoltrarmi nella regione dei 100 dB di pressione a un metro, un livello oltremodo fastidioso alle orecchie nel rumore rosa "bucato", quasi insopportabile se ascoltata per diversi secondi. Le buone capacità di articolazione sono confermate anche a questa pressione. In relazione ai range già visti, la zona 45 - 75 Hz slitta al 4-5%, a 200 - 900 Hz siamo tra l'1 e il 2%, 5-6% tra 1300 e 2900 Hz, 2-3% dai 2900 Hz sino al limite superiore di misura.

Nulla da eccepire sulle qualità di fonotrasparenza della tela usata nelle CX8 Monitor: le due risposte con e senza sono praticamente sovrapponibili.

Nel grafico del modulo e argomento d'impedenza annotiamo che il primo dei due picchi del sistema reflex è molto più basso del secondo. Il valore ohmico del secondo è decisamente elevato e analizzato insieme alla Rmax della misurazione in aria libera la dice lunga sul fattore di forza (BxL) di questo trasduttore. Il minimo di modulo si raggiunge a 205 Hz e vale 5,78 Ohm un valore che non impensierisce di certo l'amplificatore a monte. Bisogna però mettere in conto nella valutazione anche la parte reattiva, che nel nostro caso non è proprio tranquilla. La massima rotazione di fase positiva (induttiva) si raggiunge a 71 Hz con 58,2° mentre la negativa (capacitiva) vale ben 71,2° e si raggiunge a 96 Hz. Consigliabile quindi affidare le Cantico non ad amplificatori mingherlini e/o che soffrano i carichi fortemente reattivi.

Con il software Limp ho misurato i parametri di Thiele & Small del B&C 8CX21 modificato che è stato utilizzato nelle Cantico. Dal confronto con i valori dichiarati dall'azienda emerge l'intenzione di ottenere qualcosa di più sulle basse frequenze da un driver che è sostanzialmente un midrange basso, avendo una Fs di 75 Hz. Le differenze stanno nella maggior Mms dell'altoparlante modificato: 33,99 grammi contro i 21 dell'originale; ne risente il Qms che risulta molto elevato e leggermente più elevati sono anche il Qes e il Qts riscontrati. Inferiore il Vas, misurato con la tecnica della massa aggiunta, pari a 10,67 litri e molto bassa la cedevolezza meccanica delle sospensioni (Cms) anche a causa della doppia onda di tela. Insieme alla rilevazione del modulo e argomento d'impedenza in aria libera dell'unità LF ho misurato anche quello del tweeter a compressione, dove si vedono delle microesitazioni in diversi punti imputabili al caricamento a tromba.


INTERVISTA A GERMANO RICCI

Alfredo Di Pietro: Il signor "Cantico", come qualcuno ti ha definito, è una figura eclettica, al centro di un'articolata realtà votata alla riproduzione audio. Ma il patron della ACME, al di là dei soprannomi, si sente più distributore, rivenditore, costruttore, progettista o sound engineer?

Germano Ricci: E chi lo sa? Intanto la ACME si chiama così non per niente. Il vecchio acronimo sta per "A Company Making Everything", cioè un'azienda che fa di tutto, cosa che si addice abbastanza al mio carattere. Non sono un musicista, non ho mai avuto nessuna predisposizione in tal senso, ma sostanzialmente credo che avvicinandosi al mondo della riproduzione audio sia necessario avere una competenza diversa da quella verticale di un tecnico che si muove in un ambito preciso. Nel momento in cui voglio ascoltare della musica riprodotta, entrano in campo tutta una serie di variabili che partono dalla registrazione per passare all'amplificazione e altro, sino ai diffusori e l'acustica dell'ambiente. Secondo me prescindere da una qualunque di queste materie limita tantissimo la capacità di fare qualcosa di mirato. La mancanza di competenza in uno di questi campi rende impossibile capire alcuni passaggi e di conseguenza impedisce di arrivare ai risultati voluti.

Ne faccio proprio una questione di cultura della riproduzione. Per progettare un diffusore o, come facevo ai tempi dell'università, un amplificatore, bisogna sapere cosa succede prima e dopo quello che stai facendo. E' opportuno conoscere il funzionamento di un microfono, dell'orecchio, non solo l'apparecchio che stai sviluppando ma anche quello che c'è prima e dopo. Detto questo, è molto divertente saper fare tante cose, mi dà grande soddisfazione poter praticare e discutere tante materie, sicuramente non con lo stesso livello di competenza. Ritengo giusto focalizzare la mia attenzione in determinati campi, non solamente in termini di impegno personale ma anche materiale, finanziario e di tempo, visto che siamo nell'ambito di una professione.

ADP: I tuoi diffusori utilizzano altoparlanti coassiali professionali di alta qualità. Hai per caso voluto affrancare la Home Hi Fi da certe limitazioni, mettendo anche a tacere i denigratori dei "conini"?

GR: Mi permetto di dire, per quelli che sono i miei parametri, che la maggior parte degli altoparlanti che si usano per l'Hi Fi sono oggetti costruiti con gran dispiego di parole e materiali esotici ma presentano una altrettanto grande ristrettezza di buoni concetti e di funzionalità. Il problema quindi era trovare prima di tutto trasduttori funzionali e funzionanti per poi adattarli alle esigenze dell'alta fedeltà. E' chiaro che se io prendo un cono professionale, lo avvito in una cassa e lo faccio suonare questo non avrà certo quei requisiti minimi di base per una riproduzione Hi Fi, come una risposta in frequenza decente. Noi della ACME smontiamo gli altoparlanti professionali e li modifichiamo per ottenere delle caratteristiche di riproduzione ad alta fedeltà, unite però a una funzionalità, affidabilità e robustezza che sono tipiche del professionale. In Hi Fi questi parametri sono veramente tirati per il collo, quando ci sono. Detto molto francamente, i cosiddetti "conini" non sono oggetti che io ritengo idonei da utilizzare perché sforniti dei requisiti minimi. Un altoparlante con una sensibilità di 85 dB che a 95 dB comincia a distorcere in maniera inaccettabile e prima dei 100 dB si è anche rotto, personalmente non lo ritengo un oggetto adeguato. Non pretendo che questi concetti debbano essere accettati da tutti, ma per quanto riguarda me è così. In definitiva, nella mia produzione si parte da trasduttori dotati di ottime potenzialità in certi parametri, donando loro quelle caratteristiche ritenute desiderabili per l'Hi Fi.

E' inutile avere un amplificatore capace di 80 dB di dinamica quando un altoparlante per Hi Fi medio, fra la soglia di minimo volume ascoltabile e quella con un livello di distorsione tollerabile è poi soltanto di 15 o 20 dB. Il mio scopo è raggiungere una timbrica corretta, unita a una dinamica realistica, il che non vuol dire abbattere le porte ma avere una capacità di riprodurre correttamente anche le dinamiche più piccole. Non avere compressione ad alta potenza va bene, ma non è il fine ultimo, l'importante è riuscire a riprodurre i segnali di più basso livello senza che questi vadano persi nell'inerzia di un cono a bassa sensibilità. E' questo sostanzialmente il problema: contrasti dinamici corretti. Non dobbiamo sonorizzare una piazza o uno stadio ma un salotto, però in questo dev'essere raggiunta una dinamica realistica, mi preme ribadire che non parlo di pressione sonora ma correttezza dinamica, cioè il giusto rapporto fra piccoli e grandi segnali. Tutti devono essere presenti, evitando l'effetto di mascheramento dei grossi segnali sui piccoli. Evitare quindi pressioni sonore insulse, quando non servono, e mantenere intatta la ricchezza del segnale, per quanto è possibile.

ADP: A quale tipo di audiofilo si rivolgono i sistemi Cantico?

GR: Nessuno in particolare. Se per audiofilo intendiamo l'appassionato con l'impianto "firmato" dall'inizio alla fine no, non glieli consiglio e neanche glieli darei volentieri. Preferirei che andassero in mano a un soggetto più "interessante". Al contrario, se qualcuno ha piacere di ascoltare un po' di musica, allora quanto meno suggerisco di provarle. Bisogna un po' affrancarsi dagli stereotipi ancora condivisi per cui se non c'è il tweeter particolarmente in evidenza piuttosto che un basso che coglie allo stomaco (ammesso che serva ascoltare con questo) quella non è alta fedeltà. Non è certo questo l'uditorio giusto per le mie Cantico. Se invece s'insegue una musicalità fuori dal comune, un certo senso di realismo, una piacevolezza, una godibilità all'ascolto di un certo tipo allora si e dimentichiamoci anche i vecchi coassiali inglesi della tradizione, tipo i Tannoy, perché siamo davvero molto distanti da quel tipo di suono. Non si tratta di un suono volutamente "Vintage" o chiuso, tipico dei vecchi coassiali. Principalmente, quello che ho cercato di conseguire è la maggior coerenza possibile in termini di velocità tra woofer e tweeter.

Sperando di non irritare nessuno con questo esempio, il problema dei coassiali Tannoy più vecchi è sempre stato di avere una membrana del woofer estremamente pesante e perennemente in ritardo rispetto al midrange/tweeter, oltre ad avere un driver molto limitato in alto. Nel caso delle Cantico, il fatto che il woofer abbia un motore poderoso dà proprio la misura di questo tipo di ricerca: rendere l'altoparlante il più veloce possibile per evitare lo stacco (che è sempre sgradevole) tra un alto a tromba, intrinsecamente molto veloce, e un woofer in affanno. Si, la dolcezza del suono non deve mancare, ma un suono gradevole non dev'essere necessariamente lento e poco articolato. Non dimentichiamo che i diffusori Cantico sono nati per esigenze di studio (il mio). Sulla base di questa necessità ho escluso una serie di opzioni, tra cui anche delle Tannoy da studio, Genelec, PMC e, dopo una serie di passaggi, sono giunto alla conclusione che se avessi voluto un monitor come dicevo io, avrei dovuto farmelo. Così sono nati i prototipi della CX15 ma con un mobile più piccolo, da 150 litri scarsi, più compatti e maneggevoli per uno studio di registrazione. In seguito sono arrivate le piccole, le quali seguono anche loro la filosofia di una fondamentale correttezza di riproduzione, dalla quale non si può prescindere.

ADP: Le CX8 Monitor si presentano come una versione in formato ridotto delle CX8, le quali promettono una gamma bassa più importante ma soprattutto rivelano una complessità progettuale ben superiore. Puoi parlarci più dettagliatamente delle Monitor e magari dei tratti che hanno in comune questi due modelli?

GR: Le CX8 e CX8 Monitor hanno in comune essenzialmente il nome e l'altoparlante, il B&C 8CX21. Prendono però rapidamente strade diverse già a partire dal trattamento che subisce il trasduttore, in ragione del fatto che il caricamento del woofer è differente. Invece i ritocchi al driver sono gli stessi. Il carattere della cassa nel suo insieme è un po' diverso, le grandi danno l'idea di una minor apertura, ma è solo una questione di equilibrio timbrico. La Monitor è stata pensata per essere una cassa compatta, non si poteva inserire una complicata linea di trasmissione in un cabinet da una trentina di litri, ecco che la scelta è necessariamente ricaduta sul Bass-Reflex, tra l'altro accordato in modo particolare. La configurazione di carico delle CX8 Monitor è molto simile a quella delle CX15, particolare che porta i due estremi della produzione Cantico a essere concettualmente simili.

Si tratta di un accordo non standard, individuato proprio per avere la frequenza di risonanza di woofer e accordo reflex piuttosto distanti tra loro, ragionevolmente spostati per evitare sovrapposizioni, sporcizia e quindi caduta dell'articolazione in basso. L'obiettivo è stato raggiunto a costo di sacrificare due-tre dB di pressione in gamma bassa: preferisco una minor SPL all'estremo basso e una corretta articolazione piuttosto che un accordo tradizionale, dove alla fine la gamma inferiore si riduce in uno stretto intorno alla frequenza di risonanza del sistema reflex.

ADP: Prevedi degli sviluppi in futuro per la tua produzione di elettroacustiche?

GR: Si e non in un futuro tanto remoto. Ci sono diverse cose sulla carta, tra cui una versione grande della CX15 che sfrutterà la stessa sezione medio-alti ma avrà l'appoggio di due ulteriori woofer in gamma bassa. Un sistema estremamente impegnativo da ogni punto di vista. Ci sono però ancora diverse questioni da affrontare proprio per la gamma inferiore, non ancora completamente definita nella soluzione da adottare, se attiva con un DSP a bordo e un intervento limitato all'estremo bassissimo piuttosto che una soluzione passiva, meno drastica. E' prevista una versione più spinta della CX8 Monitor con crossover esterno, altoparlanti con magneti in Neodimio, una variante più evoluta della "Neo" già disponibile in catalogo che implementa non solo un magnete diverso ma miglior componentistica nel filtro crossover, insieme a qualche altro dettaglio diverso.

Il progetto più interessante sarà una versione della CX8 totalmente rivista, utilizzerà l'8 pollici in Neodimio mentre in gamma bassa ci saranno quattro woofer da 8", sempre in Neodimio, per una notevole superficie radiante e l'integrazione di qualche supertweeter (in via di definizione il modello). Con ogni probabilità queste novità dovrebbero vedere la luce nell'arco dell'anno. Ulteriore nuova un sistema con woofer da 5" nella categoria delle torri snelle, alto un metro e largo 20 cm. Si tratta di un tre vie che adopera un tweeter a compressione con magnete in Neodimio, mid- woofer da 5" e woofer puro da 8" collocato lateralmente sul fianco della cassa. Sarà nettamente meno efficiente dei monitor, con sensibilità intorno ai 90 dB/w/m. Sono in fase di studio delle soluzioni interessanti per la gamma bassa, carico reflex e un particolare crossover per gestire elettricamente lo smorzamento del woofer, evitando la tipica "gobbetta" in zona accordo. In questo caso l'accordo rientra nello standard.


CANTICO CX8, IL MONITOR BEN TEMPERATO
L'ASCOLTO


SETUP

Finale di potenza EAM Lab PA2150
Personal Computer HP G62 con player Foobar2000 e JRiver Media Center
Scheda Audio E-MU Creative Pre Tracker USB 2.0
M2Tech hiFace DAC 384/32 (collegate direttamente ai finali)
Giradischi Pro-Ject Debut II SE con testina Denon DL 160
Preamplificatore Phono Grandinote Celio
Cavi di segnale Supra Dual RCA e Kimber Hero
Cavi di potenza Fluxus Alimentami

Bob Mintzer - One Man
Bob Mintzer Quarter - Quality Time
Michael Brecker - Wide Angles
Jaco Pastorius - Anthology: The Warner Bros. Years
ABBA - Greatest Hits Vol. 2
Fabrizio De Andrè - In Direzione Ostinata e Contraria Vol. 1 e 2
Fiorella Mannoia - Canzoni
A Woman's World - Songs From the Finest Female Vocalist
Hiromi - Beyond Standard
Mike Stern - Time in Place
Maurizio Baglini - Mussorgsky. Pictures at an Exhibition and All Other Piano Works
Maurizio Baglini - Robert Schumann - Carnaval
Gustav Mahler - Sinfonia N° 5
Gustav Mahler - Sinfonia N° 7
Codex Reina - Ballades, Virelais et Rondeaux 14eme siecle - Continens Paradisi
Music From The Reign Of King James I - The Coir Of Westminster Abbey - James O' Donnell

E' bene dirlo subito e senza mezzi termini. Quanto di eclatante si percepisce nelle prestazioni di questo stimolante monitor può essere riassunto in pochi ma importanti elementi: basse frequenze non estesissime ma articolate, granitiche, eccellente coerenza, punch, tenuta in potenza, grande presenza del medio, alte frequenze vive e straordinariamente dettagliate. Questo è quanto le Cantico raccolgono dal seminato di scelte progettuali atipiche ma coraggiose, volte ad esaltare le qualità dei migliori esponenti della categoria senza però raccoglierne le debolezze o gli eccessi. Un monitor ben temperato che ripudia un certo tipo di scontrosità dei trasduttori professionali entrando a pieno diritto nella categoria dei diffusori Home ben suonanti, ma con una marcia in più.

Le CX8 esaltano le grandi qualità espressive del sax di Bob Mintzer, con grande lucidità districano tessuti musicali di notevole complessità. In fondo è proprio questo il loro mestiere: rendere evidente quanto di buono o di cattivo c'è in ogni registrazione. In "Emit A1" l'elettrizzante tessuto ritmico di basso e batteria viene reso con un sound compatto, energico. Alzando il volume non si avvertono cedimenti di sorta ma si giunge a una prestazione che ha dell'esaltante. Le sue qualità vanno oltre una sia pur lodevole grinta, la sua abilità non si risolve nel solo impatto, evidentemente, ma entrano in gioco altri elementi "accessori" come una grande finezza, cura del dettaglio e un'articolazione da primato. Bop boy e Groovetown vanno ascoltati a volumi poco condominiali, solo così riescono a trasmettere completamente l'impareggiabile feeling legato alle loro scattanti trame musicali, con il piede che non riesce a star fermo, quasi costretto a battere il ritmo. I piatti brillano per equilibrio timbrico, hanno un'incisività che pare quasi scolpita nel marmo, secchi e potenti i colpi di tom tom per non parlare delle fucilate sparate dal rullante.

Michael Brecker segue a ruota, un altro gigante del jazz moderno, anche lui tenorsassofonista ai vertici della scena musicale jazz degli anni '80. Si riconosce una gamma alta di spessore notevole, solida e nitida senza mai essere graffiante, sempre sostenuta da una micro e macrodinamica egregie. E' forse questo il tratto che distingue le CX8 da altri monitor che tendono su queste a essere più aggressivi. Loro no, riescono a essere ammirevolmente accurate senza incappare nella sguaiatezza o in un suono tendenzialmente aggressivo. In Night Jessamine la coerenza, la velocità sono tra le sue migliori qualità, nessuno scalino o salto si affaccia, tutto è ben teso e coeso. Coerenza e "mediosità" ci proiettano in solidi scenari sonori a due passi da noi. E' la stessa grande concretezza, il basso teso, estremamente puntuale, rivelatore come pochi che troviamo nel Jaco Pastorius di Anthology, un album che mi godo dall'inizio alla fine letteralmente incollato al divano. Le CX8 sono il diffusore giusto per assistere allo spettacolo delle note di basso suonate alla velocità della luce, come sparate da una mitragliatrice, senza perdersene nemmeno mezza. In questa come in altre occasioni scopriamo il piacere di tenerci lontano dai bassi poltiglia o marmellata, come preferite, la soddisfazione di sentir snocciolate le note a raffica e con la massima intellegibilità.

Dicevamo che le Cantico sono un po' avare nel registro inferiore, questo è un dato di fatto, ma non si può dire che ne siano sprovviste. Con un opportuno posizionamento il basso viene fuori e dà pure l'impressione di essere discretamente profondo, grazie al rinforzo in zona di accordo che tira su i 40-50 Hz e aiuta a non perdere troppo terreno sul contrabbasso, sull'organo o nella parte più a sinistra della tastiera del pianoforte. Non è un basso che vi farà tremare le viscere ma sarà sempre pulitissimo e soprattutto non ecciterà più di tanto le risonanze al disotto della frequenza di Schroeder della vostra stanza. Non so voi, ma io preferisco mille volte un basso così piuttosto che della melma sonora che sporca tutto. Con la gamma media in bella evidenza ogni voce o strumento risulta tanto materico che quasi lo si può toccare. Mettete su un bell'assolo di batteria a volumi sostenuti e vi accorgerete subito di cosa sono capaci queste CX8 Monitor, ogni rimshot ben assestato si trasformerà in un'autentica fucilata.

Un diffusore per pestoni quindi? Niente affatto! Nelle Cantico la filosofia PRO si concilia benissimo con una notevole accuratezza, equilibrio, assenza nella maggior parte dei casi di quella eccessiva "reattività" che contraddistingue i sistemi ad alta efficienza meno addomesticati. Il manico del progettista in questo caso ha saputo sapientemente dosare due anime in contrapposizione: quella "audiophile", setosa ma un po' gracile quando viene il momento di chiedere di più in termini di punch e tenuta in potenza e quella più rustica, che fa della gagliardia il suo cavallo di battaglia. E l'eterna lotta tra l'apollineo e il dionisiaco, tra una natura spartana e una più gentile che trovano un buon compromesso in questi sistemi.

Le Cantico sono in grado di rendere le qualità vocali dell'indimenticabile Fabrizio De André nel primo e secondo volume di "In Direzione Ostinata e Contraria" con calore e partecipazione, la sua "critica" voce ha visto capitolare diversi sistemi dalle basse frequenze poco controllate o dal passaggio tra la bassa e la mediobassa non proprio indolore. Qui invece troviamo grande controllo, chitarre superbamente disegnate e mai ammorbidite nei repentini transienti, qui insomma si raggiunge un livello molto alto di compattezza, di concretezza. In "Don Raffaè" emerge ancora una volta un diffusore solido oltre ogni aspettativa, concreto, dal suono coeso e compatto, privo di debolezze intrinseche e foriero di grandi potenzialità. A fronte di questi ottimi riscontri, talvolta sembra mancare un pizzico di aria, in alcuni frangenti si potrebbe desiderare un timbro leggermente più aperto e cristallino, soprattutto in occasione di una non perfetta centratura dello "sweet spot". Non saprei dirvi però se questa sensazione nasce più da un tweeter a compressione caricato a tromba, perciò con un lobo dispersivo non da urlo piuttosto che dal piccolo lack di pressione esistente in zona d'incrocio.

Una cosa è certa: questi sistemi non nascono per essere dei "trapani" ma proprio per combattere questa tendenza che si può manifestare nei monitor più duri e puri. Per questo le voci femminili in "A Woman's World - Songs From the Finest Female Vocalist" si presentano un po' scure ma molto sensuali, ci vengono restituite lievemente dilatate ma liquorose, mai esili o aghiformi, anche se in registrazioni non eccelse come quelle degli ABBA non è che si possano fare miracoli. Ho scelto i loro "Greatest Hits" per il sano divertimento che ogni volta mi procurano, per la loro facile e accattivante musicalità e non certamente per la qualità della registrazione che è quello che è, cioè pesantemente ritoccata in sede di editing, con le voci belle equalizzate verso le alte frequenze. Perciò le voci di Agnetha Fältskog e Anni-Frid Lyngstad risultano esili e carenti di corpo.

Mi alzo dal divano e angolo i diffusori per un Toe in a convergere verso il punto d'ascolto. L'equilibrio timbrico migliora, la gamma media si ridimensiona a favore di un'alta più bilanciata. Ogni medaglia ha il suo rovescio ma anche il suo diritto, dobbiamo considerare che una certa direttività, sulle prime reputabile come un difetto, è tuttavia un vero toccasana negli ambienti più riverberanti. Per questo (ma non solo...) difficilmente si troverà fastidiosa, "sparata" la gamma alta, anche in ambienti acusticamente non trattati. La si scoprirà invece sempre molto analitica, in grado di seguire senza il minimo tentennamento ogni salto dinamico, dal più tenue al più esplosivo, con una nonchalance che la dice lunga sulle sue potenzialità. Così nel soave "Travelogue" di Joni Mitchell la vocalità della grande artista canadese è perfettamente integrata nel rarefatto tessuto orchestrale. Qualche cenno merita la rappresentazione tridimensionale, parametro in cui le CX8 hanno un comportamento particolare, da monitor appunto. La scena appare molto ben sviluppata in larghezza, meno in profondità e altezza, spesso poco indulgente verso l'etereo ma sempre molto solida e stabile.

Bella incisione quella di Hiromi Sonicbloom - Beyond Standard. Tutto scorre molto gradevolmente, il tappeto ritmico di basso e batteria è equilibrato ed esteso in frequenza, non alterato da giochetti di editing. Bisogna tenere in debito conto il fattore registrazione prima di addossare ai diffusori delle colpe che questi non hanno, è perciò molto importante compilare una scaletta ben assortita, nel bene e nel male, che poi diventa un'ottima base sulla quale valutare quelli che secondo il recensore di turno sono i pregi e difetti. In Beyond Standard si può dire che tutto viene alla luce in maniera molto equilibrata.

Le Cantico trasformano l'ascolto di Maurizio Baglini, alle prese con l'integrale pianistica di Modest Mussorgskji e il Carnaval Op. 9 di Schumann, in qualcosa di memorabile. Particolari come la magnifica lucentezza del medio alto, l'irrisoria agevolezza con cui vengono risolti i più brutali salti dinamici, dispensati a piene mani dal formidabile pianista pisano nei massicci blocchi accordali (insieme a momenti talmente tenui da rasentare l'evanescenza), la delicata gestione della microdinamica, rendono davvero con inusitata efficacia tutta la forza drammatica dei celeberrimi "Quadri". Le prime ottave sono alleggerite ma si fanno comunque valere per la superba articolazione, per una sempre conservata nitidezza, per la superba analiticità che sbroglia le matasse più intricate portando alla luce senza incertezza l'intreccio polifonico.
Laddove altri diffusori iniziano a gettare la spugna, manifestando una certa tendenza a impastare e comprimere la dinamica, queste CX8 proseguono imperterrite senza fare una piega. Ecco perché quella discrasia di comportamento tra gamma bassa e alta che talvolta è dato di sentire qui non si verifica, né a livelli bassi né tantomeno alti di SPL, anzi è proprio a questi ultimi che le sue qualità emergono alla grande.

Valery Gergiev e Gustav Mahler, un binomio potentemente espressivo che viene proposto con veemenza dalle Cantico. Efficacissime le percussioni e l'assolo di timpani nell'incipit dell'ultimo movimento della settima, i colpi sono riprodotti con grande velocità e tensione. La scena merita un discorso a parte. Come ho già detto, non si può dire che sia particolarmente profonda, il palcoscenico piuttosto avanzato qualifica le Cantico sono un diffusore da prima e non ultima fila ma offre un buon sviluppo in larghezza, tutto rimane piuttosto stabile, ciò che varia spostandosi è piuttosto l'equilibrio della gamma medio-alta, non le proporzioni prospettiche. Ancora una volta il range superiore si distingue per il persuasivo trattamento dinamico. L'eccellente microdinamica del tweeter a compressione aiuta a dare plastico sbalzo anche al più fine particolare del mandolino nel "Nachtmusik Andante Amoroso, formidabili le esplosioni orchestrali del Rondo-Finale. Allegro. Neanche Gustav Mahler evidentemente è riuscito a metterle in crisi...

La mia ponderosa serie di ascolti termina con due album di musica antica. Potrebbero essere stati interlocutori tra una bordata sonora e l'altra, giusto per far riposare le orecchie, ma sono utili a rammentarmi che se la granitica possanza non manca alla CX8 Monitor, non mancano nemmeno l'introspezione fine, il gusto e l'abilità di proporre timbriche desuete dai nostri deschi audiofili, eppure dal fascino irraggiungibile. In questo senso le Cantico si propongono come sistema completo, capace di soddisfare i palati più esigenti in quanto a SPL come i più raffinati, libero di esprimersi a volumi da giostraio in ambiente domestico senza accusare défaillance. Con la stessa valentia può tuttavia donarci il delicato zufolare di un flauto diritto rinascimentale. I due album Codex Reina e Music From The Reign Of King James I trasportano l'ascoltatore in un'atmosfera di pura spiritualità. Entrambe le registrazioni sono da segnalare per la buona definizione delle voci singole e dei cori, sempre molto ben a fuoco e luminose nei registri alti.


CONCLUSIONI

La filosofia delle Cantico CX8 Monitor si può esprimere con una semplice formula i cui termini sono un ottimo altoparlante coassiale di estrazione professionale, un cabinet sordo e tetragono alle vibrazioni e un intelligente sistema reflex che cerca di estendere quanto più è possibile la risposta sulle basse frequenze. Dal punto di vista sonoro si riagganciano a una solida filosofia monitor più che a certe evanescenti mollezze "Hi Fi". Si potrebbe parlare di "prevalenza del medio" e in effetti la gamma centrale tende talvolta ad appropriarsi protagonisticamente della riproduzione. Definirle semplicemente come "mediose" sarebbe però riduttivo, molto più corretto è affermare che intorno a un medio energico le nostre edificano un solido tessuto musicale, non certo incompleto in tutti i parametri di valutazione. Alle CX8 non manca nulla: tenuta in potenza, dinamica (micro e macro), analiticità, controllo, bella timbrica sono tutti elementi rappresentati a livelli alti, tanto più che ci troviamo di fronte a un sistema da stand.

Un accordo reflex ben studiato riesce a tirar fuori dal coassiale B&C, dotato di una Fs piuttosto elevata, anche una certa quantità di bassi. Anche se si esprimono a SPL inferiori alla media, la loro presenza è avvertibile, tanto che con un oculato posizionamento in ambiente il loro livello risulta accettabile. Anche l'estetica, semplice ma ben curata, favorisce l'inserimento in ambiente di questi non piccoli diffusori. Le Cantico riescono a percorrere sentieri musicali anche impervi senza gettare la spugna alla prima difficoltà. Sono dotate di una forte personalità senza però mai risultare intrattabili, a monte della loro prestazione è stato fatto un notevole lavoro di addomesticamento che ha portato ottimi frutti. Le Cantico incentrano la loro riproduzione su atmosfere non "soffuse" e molto poco tolleranti delle cattive registrazioni. Nulla viene ammorbidito o edulcorato, ma messo sul piatto così com'è. In questo senso le nostre si comportano da monitor di razza, con il preciso compito cioè di rivelare non solo i pregi, ma anche le mancanze di una registrazione. La perlustrazione radiografante tuttavia non si tramuta mai aggressività, se la registrazione è degna difficilmente vedremo la fatica d'ascolto presentarsi alla porta, nemmeno a volumi elevati. A causa della capacità di disseppellire ogni recondita nuance è facile distinguere con le CX8 un Mp3, anche ad alto bitrate, da un file audio non compresso. La tessitura delle atmosfere sonore è certosina, seppur a tratti manchi un po' di ariosità e apertura.

Per quanto riguarda le amplificazioni da dedicargli, io non lesinerei sulla potenza, nonostante la buona sensibilità media, ma soprattutto dirimerei la scelta verso elettroniche raffinate e veloci. Se guardiamo a quanto ci dice il modulo d'impedenza, potremmo classificarle come di non difficile pilotaggio, uno sguardo però all'argomento ci suggerisce che forse è meglio affidarle ad amplificazioni tetragone a impegnativi carichi reattivi.
Una coppia di Cantico CX8 Monitor costa 3.390 euro.

Ringrazio Germano Ricci di ACME per avermi concesso una coppia di Cantico CX8 Monitor in prova!

Alfredo Di Pietro

Maggio 2015


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