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venerdì 29 marzo 2024 ..:: Inaugurazione Show Room Fantato-Lazzari ::..   Login
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 Inaugurazione Show Room Fantato-Lazzari Riduci

Gianluca Fantato (a sinistra) ed Eugenio Lazzari

 

Chi dice che il panorama Hi Fi è piatto mente sapendo di mentire. È invece vario, innanzitutto nei luoghi, visto che in una Milano primaverile si consumavano in contemporanea più eventi audio, tra cui la presentazione della nuova Show Room Lazzari-Fantato, protagonista di quest’articolo, e una kermesse annosa come il Milano Hi Fidelity di Stefano Zaini. È trascorso più di un mese dalla mia visita del 2 aprile, trasferendoci temporalmente ai giorni nostri non posso non citare due eventi paralleli, il colossale Munich High End e l'Hifideluxe, entrambi a Monaco di Baviera, quest'ultimo nella sontuosa cornice del Marriott Hotel. La paventata piattezza di orizzonti non riguarda tempi né luoghi ma nemmeno le filosofie progettuali, anche queste polimorfe, a volte sottoposte a corsi e ricorsi storici di vichiana memoria. Sono forse queste che procurano notti insonni a quei tecnici impegnati nella ricerca di una strada alternativa. Una soluzione si può trovare attingendo alle concezioni dei nostri predecessori, quelle soppiantate nel tempo da soluzioni più "user friendly", adeguandole però a una situazione d'ascolto diversa da quella per cui erano state pensate. Si può così scoprire che dietro una sala da esposizione si nascondono una storia e delle motivazioni niente affatto banali, che conducono a una commistione sapientemente dosata di tecnologie vecchie e nuove, con risultati che possono rivelarsi di un'insospettabile efficacia.

L'impianto con le Audibilia Concerto Triplo

La Show Room milanese, sita al civico 4 di via G. Cavalcanti 4, ha una duplice anima, due note aziende del settore da sempre impegnate a coprire la duplice esigenza elettronica/elettroacustica: Nonsolomusica di Lazzari e Rinaldi e Audibilia di Gianluca Fantato. La Audibilia è da venticinque anni sul mercato, nata fondamentalmente da una passione che Gianluca coltiva ancora prima dell'università e poi diventata un lavoro, in una linea ideale che con immutato entusiasmo porta ai nostri giorni. L'idea di aprire una Show Room che fosse un punto di dimostrazione dei rispettivi prodotti è tuttavia recente. Non si tratta di un ambiente enorme, non è un negozio ma intende ricreare una tipica situazione d'ascolto casalinga, degli spazi che possono essere tranquillamente presenti nelle comuni abitazioni, senza grandi trattamenti acustici. Una rapida occhiata mi convince della veridicità di queste affermazioni. Appena entrato, mi trovo di fronte a un'anticamera sufficientemente grande per ospitare un impianto, il primo che incontro. Sulla destra c'è la sala principale, potrebbe essere un classico salotto domestico di discrete dimensioni, con un comodo divano. Nessun invadente dispositivo passivo dedicato all'ottimizzazione acustica, davanti ai Satchmo Tribute c'è un normalissimo tappeto, chi siede sul divano vede un muro liscio insieme a frammenti di mattoni a vista e la foto di Einstein che fa una linguaccia. Incastonato tra muro e mattoni un grande orologio che segna il tempo. Suggestivo, non c'è che dire...

Tutto questo ha un senso preciso. Portarsi a casa dei prodotti che suonano in modo completamente diverso da quanto abbiamo sentito in un negozio o a una mostra, non è cosa improbabile. Lo Show Room è quindi un luogo che invita a una presa di contatto più familiare con gli oggetti del nostro desiderio, uno spazio dove incontrarsi non solo per parlare di apparecchi ma anche per riacquistare il senso del beneficio di una musica ben riprodotta. Ma parlavamo di storia... sin dall'inizio le due aziende sono state orientate verso l'alta efficienza, Eugenio Lazzari e Gianluca Fantato sono stati i primi a ricondurre in Italia, dopo anni di assenza, il concetto dell'alta efficienza nei diffusori e di piccola potenza (ma elevatissima qualità) nelle amplificazioni, sia a valvole che a transistor. "Tempo fa abbiamo riportato gli altoparlanti Lowther, spariti anche quelli dalla circolazione", dice Gianluca. Nel 1993-94 i nostri due amici si erano un po' stancati di quello che era l'audio proposto allora (come oggi), arrivando alla decisione di prendere una direzione completamente differente. Con grande onestà intellettuale Eugenio afferma che: "All'epoca realizzammo degli impianti Top, molto costosi ma francamente piuttosto scarsi dal punto di vista qualitativo. Alla fine della fiera non c'è molta differenza tra un buon impianto economico e uno di quei megasistemi, i contenuti e gli investimenti cambiano ma la qualità finale è più o meno simile". Fu presa così un'impronta completamente diversa, era giunta l'ora di rivalutare l'alta efficienza professionale applicandola a livello domestico. Sono stati ripresi tutti i vecchi progetti Altec, JBL dell'epoca e altri diffusori storici famosi, ridisegnati per un ambito d'uso più comune, domestico appunto.

Da lì fu consequenziale il ripristino anche dei largabanda monomembrana. Pure sorgenti analogiche ed elettroniche seguirono quel corso, per primi s'impegnarono ricercare i vecchi giradischi Garrard insieme a tutta una serie di sistemi analogici che erano nati con loro. Nel campo dei giradischi, i motori ad alta coppia ed elevata motricità derivati dal professionale rendevano viva e dinamica la riproduzione. Qualcuno potrebbe eccepire che in gamma media il loro suono era magari un po' rozzo, ma non si può negare che fosse al contempo molto ricco. A quei tempi certamente avevano una loro logica di collocazione, esprimevano ciò che avevano da dire nel contesto di sistemi ad alta efficienza. Man mano però ci si è resi conto che più perfezioni il diffusore, più l'analogico appare deficitario. Le possibilità dinamiche, la precisione di riproduzione assicurata dal digitale più avanzato si rendevano a questo punto necessari. Il rapporto segnale/rumore, i disturbi di fondo e tutta la parte negativa dell'analogico non erano più tollerabili poiché resi evidenti dai sensibilissimi sistemi ad alta efficienza, si entrava così in contraddizione con le accresciute potenzialità delle elettroacustiche. Va da sé che riprodurre un vinile su piattaforme come queste significa renderne evidenti tutti i limiti. Per inciso, Nonsolomusica è stata la prima, a quanto risulta, a produrre una meccanica "liquida". Sul versante delle elettroniche, la sua filosofia circuitale non prevede la controreazione, le amplificazioni escono in corrente e si differenziano dalle altre per tutta una serie di piccoli dettagli.

Audibilia Satchmo Tribute

Un altro grande salto qualitativo si è riscontrato nel togliere, dove si poteva, le parti passive, rendendo ancor più necessario il passaggio alla piattaforma digitale. È vero, portare i sistemi di altoparlanti da passivi ad attivi complica un po' la situazione, però ha degli enormi vantaggi sulla qualità del suono percepito in termini di dinamica ed efficienza. Tali sistemi conservano tutte le loro qualità anche a bassi livelli d'ascolto, a discapito di certi pregiudizi sul loro utilizzo da "giostra". Un sistema a bassa efficienza smarrisce molti dettagli a un livello contenuto, per cui chi ascolta è costretto inesorabilmente a salire con la potenza e i volumi se desidera un ascolto ricco di particolari. La parte attiva inoltre aumenta il rendimento dell'altoparlante, tutto nella catena diventa efficiente, anche il più piccolo segnale viene riprodotto con efficacia. Non esistono cadute di tensione o perdite dovute ai componenti passivi, anche per questo i sistemi attivi multivia si rivelano in ogni caso dotati di grandi potenzialità in estensione e dinamica. Gianluca Fantato sta attualmente puntando molto sulla configurazione a dipolo nei suoi progetti, utilizzata in sistemi che lui stesso definisce un po' particolari in quanto si allontanano dal classico pannello piano. E' il caso del subwoofer "Il Basso", sistema appunto dipolare ma non piano, in cui il pannello appare sagomato a "L". Monta 4 altoparlanti da 12" in Push-Pull, riesce a raggiunge la notevole sensibilità di 104 dB/w/m per un volume d'aria spostato di otto litri. Configurabile Stereo o Mono è dichiarato per riprodurre i 20 Hz a -3 dB. Ne "Il Basso" i quattro driver sono pilotati da un'amplificazione da 400 Watt dotata di DSP.

Si riesce così a ottenere in uno spazio molto limitato, 50 x 74 x 40 (larghezza, altezza e profondità), una notevolissima superficie emissiva. "Con un carico comune", dichiara Gianluca, "non avrei potuto adottare un mobile dalle dimensioni così limitate, né potuto raggiungere lo smorzamento e la velocità di risposta tipici del sistema aperto. Per conseguire una buona estensione, Il Basso viene ovviamente equalizzato tramite DSP. Con un oggetto del genere si ottiene anche una maggiore profondità della scena sonora. Per chi entra nella Show Room, in anticamera c'è un ottimo biglietto di presentazione: il sistema di altoparlanti Concerto Triplo, sviluppato attorno all'unità "Concerto Solo", basata su un altoparlante monomembrana a gamma intera di sensibilità medio-alta (94 dB/w/m), rifinito in alto da due tweeter, uno anteriore a guida d'onda, che interviene oltre i 10 kHz, e uno posteriore. A estendere e irrobustire l'emissione sulle basse frequenze ci pensa il Concerto Doppio, un subwoofer a dipolo equipaggiato da due driver. In cima troviamo un supertweeter a nastro di alluminio che interviene oltre i 20.000 Hz, montato elasticamente in un contenitore smorzato con sabbia. Estesissima la risposta in frequenza raggiunta, con uno straordinario 25-100.000 Hz (0/-3 dB). I tre elementi hanno la regolazione indipendente dell'inclinazione in senso verticale.

Il re di questo piacevole pomeriggio di ascolti è stato indubbiamente il Satchmo Tribute, un diffusore quattro vie/quattro altoparlanti che non passa certo inosservato, testimone della grande passione di Gianluca per il connubio trombe/alta efficienza. Ho visto e ascoltato per la prima volta questo sistema al Milano Hi Fidelity dello scorso anno, dove fu presentato allo stadio di prototipo. Oggi nella sala di esposizione c'è la versione definitiva, differisce dal primo esemplare per avere una tromba sistemata anche sul davanti e per l'allineamento temporale del super tweeter che garantisce una maggior coerenza di fase. Tra le caratteristiche di spicco di questo imponente diffusore ci sono la tromba a sorgente distribuita che carica il driver Altec da 1" con magnete in Alnico. "L'ideale per un ascolto casalingo", afferma Gianluca, poiché consente anche ascolti ravvicinati. Gode degli stessi vantaggi pure la tromba Tractrix sul supertweeter, elemento da 19 mm con membrana in duralluminio. Il comparto bassi delle Satchmo sfrutta due woofer da 28 cm in polpa di cellulosa, la loro sospensione esterna è in tela pieghettata, ammiccante quindi al PRO, mentre il carico acustico è rappresentato da una doppia tromba (anteriore e posteriore). Le quattro vie del Satchmo sono triamplificate e filtrate mediante un crossover digitale dedicato. Di questo sistema dalla sensibilità di oltre 100 dB/w/m mi ha colpito la dinamica, libera da ogni fenomeno di compressione, lo spiccato effetto live e la grande dolcezza del medio-alto che, a dispetto dell'aspetto minaccioso, favorisce ascolti esenti da fatica. Direi che gli sforzi fatti per "addomesticare" un sistema nato per grandi spazi sono giunti a buon fine...

Subwoofer Audibilia Il Basso

Per le elettroniche entra in campo Eugenio Lazzari e anche qui le novità non mancano. Nel non enorme spazio di questa Show Room erano presenti un nuovo convertitore, la meccanica di lettura Lazzari Liquid Player, sostanzialmente simile a quella già presentata in precedenza, con buffer di memoria per i dati estratti, ma aggiornata con nuovi processori. In evidenza nell'impianto posto all'ingresso il nuovo convertitore DSD/PCM Lazzari Discrete, in ossequio alle ultime tendenze nel campo dei DAC. Eugenio tiene a precisare che può riprodurre il DSD nativo, anche se la meccanica Liquid Player è solo PCM, preferita per questioni di budget e produzione ma anche perché il Pulse Code Modulation è sicuramente lo standard più diffuso. La meccanica consente di leggere file anche ad alta risoluzione sino a 192kHz/24bit. Invito anche voi a fare un giretto dai nostri due cordialissimi amici, rimarrete piacevolmente impressionati da sistemi un po' naive nell'estetica eppur così efficaci nel presentare la musica in tutti le sue qualità, dallo strumento solo all'orchestra sinfonica. Una cosa è certa, scoprirete che l'alta efficienza ha davvero una marcia in più...



Alfredo Di Pietro

Maggio 2016


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