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venerdì 19 aprile 2024 ..:: Cuffia ESS Labs 252 ::..   Login
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 Cuffia ESS Labs 252 Riduci


 

 

INTRO

Questa volta sarò breve. Anno di grazia 1910, un certo Nathaniel Baldwin inventò la cuffia, oggetto che la mia sensibilità di audiofilo riconosce come "intimistico". In maniera solipsistica, un fascio di suono arriva all'organo sensoriale dell'essere ascoltante, direttamente e senza mediazioni. Nell'avvolgente confort un'illusione si profila, che tale mezzo di riproduzione si presenti tenero e carezzevole, personalizzando sempre e comunque l'ascolto in un morbido alveo. Retorica. Una cuffia, se vuole, sa essere anche potente e drammatica, dare sbalzo alla filigrana sonora e intensificare la percezione del dettaglio più fine come forse nessun altro mezzo è in grado di fare. Esattamente un mese fa Non solo audiofili ha esaminato un modello a due vie più unico che raro nel panorama delle cuffie, la ESS Labs 422 Hybrid, l'unica al mondo a essere equipaggiata con un trasduttore AMT (Air Motion Transformer), quanto basta per avermi incuriosito come un furetto. Detto fatto: il gentile Antonio Scialò mi manda non una, ma due cuffie ESS, che rappresentano poi l'intera produzione in quel settore del brand. La mia affezione per il marchio di South El Monte è grande, sin da ragazzo, la prossima speranza è che un suo sistema d'altoparlanti possa varcare la soglia della mia sala di misure e di ascolto. In tal senso è da qualche mese che sto esercitando sull'operatore partenopeo una sorta di "stalking", vedremo se prima o poi cederà :-) Ritorno quindi oggi sull'argomento con la seconda puntata, interessandomi della sorella minore, la 252. In quest'occasione non starò a ripetermi sulla storia del glorioso marchio americano, che mi è piaciuto ben sviscerare nel precedente articolo insieme al principio di funzionamento del trasduttore AMT. Un piccolo grande capolavoro di elettroacustica scaturito dalla mente di un genio, il professor Oskar Heil (1908 – 1994), inventore tedesco. Il suono che emette un AMT è scattante, prestante, in grado di fare la differenza in gamma media e alta.


CUFFIA ESS LABS 252
GUARDIAMOLA NEI PARTICOLARI

 
Specifiche Tecniche:

Driver: 50 mm
Risposta in frequenza: 20 Hz - 20 kHz
Sensibilità: 107 +/- 3 dB a 1 kHz/1 mW
Bilanciamento canali Destro/Sinistro: <3 dB (20 Hz - 10 kHz - 1 mW)
Potenza nominale d'ingresso: 30 mW
Massima potenza d'ingresso: 50 mW
Tipo di cavo: TPE/Intrecciato
Lunghezza del cavo: 1,3 metri
Connettore: Mini-Jack da 3,5 mm placcato oro

 



La somiglianza estetica tra la 422H e la 252 (appena più compatta) lascerebbe presagire una sostanziale affinità anche nell'indole sonora, ma questo è vero solo in parte, come vedremo nella prova d'ascolto. Meno scenografico il "packaging" rispetto alla più pretenziosa sorella maggiore, come l'altro presenta una chiusura a libro, ma senza comparto estraibile dotato di finestrella trasparente, con la borsetta sempre ben "annegata" in un denso materiale spugnoso grigio scuro. Perfettamente uguale è invece il contenuto della confezione: cuffia, cavetto intrecciato in TPE (Elastomero Termoplastico) "antigroviglio", adattatore Mini-Jack 3,5 mm/Jack 6,3 mm e una bella borsetta. La 252 è del tipo circumaurale, o "over ear" se vi piacciono gli anglicismi (dei quali è sempre bene non esagerare), questo significa che i padiglioni contengono completamente l'orecchio, poggiando i cuscinetti direttamente sulle ossa del cranio circostanti. Abbondanti cromature sono presenti nelle parti metalliche snodate che raccordano i padiglioni all'archetto, come cromato è anche l'ampio anello che circonda, sostenendolo, il fondello in legno. Particolare che fa un po' "fast and furious", tuttavia ingentilito proprio dal contrasto visivo con la parete lignea delle coppe. Legno e metallo, brillante saldezza ed elegante venatura, sono particolari che rendono accattivante il design di questa ESS. Come avviene in un'automobile di pregio nei confronti di un'economica utilitaria, è un vero piacere maneggiare questa cuffia senza avvertire plasticosi scricchiolii o antipatici rumoretti.

 



Notevole è l'impressione generale di solidità che se ne riceve. L'imbottitura dei cuscinetti in ecopelle non è il massimo della morbidezza ma il confort è comunque buono, se non fosse per un discreto effetto morsa esercitato sull'orecchio, il quale tende però ad attenuarsi con l'uso ed è comunque inferiore a quello riscontrato nelle 422H. L'archetto è regolabile con continuità, non sofficissimo nell'imbottitura neanche lui, ma è bello ampio e si adatta con facilità a ogni testa. La possibilità di orientare, anche se di pochi gradi, i padiglioni sull'asse verticale, consente loro di aderire perfettamente alla superficie d'appoggio. La rotazione sull'asse antero-posteriore dà altresì la possibilità di piegare a libro (uno per volta) gli ear pad, riducendo ulteriormente l'ingombro. Si tratta di un'opportunità molto utile nelle situazioni in cui si dispone di poco spazio, quando si viaggia per esempio. Si sa, le cuffie chiuse sono "geneticamente" più voluminose e pesanti dei modelli aperti. Per questo, dal punto di vista ergonomico, il peso della 252 proprio contenutissimo non è, ma non tanto da affaticare la nuca, anche dopo prolungati periodi di utilizzo. Un punto in più a favore del confort, dove, ripeto, è piuttosto la possibilità di essere infastiditi da un eccessivo effetto "tenaglia" a essere reale. Molto buono l'isolamento assicurato dalle coppe, pochissimo suono trapela all'esterno, predisponendo agli ascolti in solitaria. Evitati i battibecchi a letto con mia moglie, la quale con altri modelli più "trasparenti" si è spesso lamentata per il suono che filtrava all'esterno.

 



Il collegamento all'elettronica è garantito da un singolo cavetto e non da uno a "Y". Personalmente, sono più favorevole al singolo perché m'impiccia di meno nei movimenti. Parlando un pochino di numeri, la sensibilità del diaframma si attesta su un ottimo 107 +/- 3 dB a 1 kHz/1 mW, per cui si riesce a pilotarla con veramente di tutto, compresi quei dispositivi che erogano una corrente esile come gli smartphone o i lettorini portatili. Con l'uscita cuffia del mio PC Notebook Lenovo G50, la 252 ha sviluppato una pressione largamente sufficiente per ogni uso e occasione. Si tratta ovviamente di valutazioni quantitative, non certo qualitative. Se vogliamo spremere il massimo delle qualità timbriche dalla 252, la scelta praticamente obbligata è un buon amplificatore per cuffia. Già il FiiO E10K Olympus 2 si è comportato egregiamente, ma l'apice prestazionale credo sia stato approssimato dall'ottimo Beyerdynamic A 20. D'altronde la 252 è abbastanza rivelatrice da non appannare la personalità e le prestazioni di quanto esistente a monte. Convincente la tenuta in potenza, che depone per la robustezza di un driver che non distorce sensibilmente nemmeno a volumi elevati.

 




RITORNO IN AMERICA - IL SUONO USA N. 2
L'ASCOLTO


Questa recensione non vuole essere una comparativa, genere al quale vi confesso di non essere molto affezionato, ma non posso nemmeno far finta di non aver testato un mese fa la sorella maggiore 422H, cosa che mi pone nella condizione di essere comunque spronato a fare dei paragoni. Il suo livello sonoro, diciamolo subito, non è lo stesso della 422H, che è davvero un caso a se stante nel panorama odierno, essendo, ripeto, l'unica cuffia al mondo equipaggiata con un trasduttore AMT. La gamma medio-alta fornita dall'unico driver da 50 mm non è altrettanto dinamica, veloce e cesellata, pur ponendosi comunque su un buon livello prestazionale. Per onestà, devo tuttavia riconoscere che la 252 alle mie orecchie è risultata migliore nella legatura tra le gamme bassa, media e alta, dove nel modello superiore un po' di scollamento si sente, dovuto probabilmente anche alla diversa dislocazione spaziale dei driver, non concentrici ma disassati di qualche centimetro. La mia riflessione ha una sua ovvietà, è lapalissiano che un sistema a due vie non possa avere la coerenza di un monovia, succede nei diffusori come nelle cuffie, nel nostro caso il fenomeno è ancor più evidenziato dalla diversa tecnologia sulla quale si basano i due driver. Ben presente la media, cioè quella gamma che, tanto per capirci, il grande esperto di acustica americano Leo Leroy Beranek ha individuato tra 316 e 1264 Hz (due ottave). C'è molta sostanza in quest'ambito, mentre salendo sulle medio-alte e alte si assiste a un progressivo arrotondamento che restituisce un suono piuttosto tendente al caldo, comunque sempre molto accattivante e sontuoso. Vale anche qui il mio riferimento al carattere dei grandi finaloni di potenza americani. Come nella 422H, i bassi non latitano di certo, munifici in ogni occasione, e non occorre un amplificatore dalla forza erculea per farli venir fuori, anche se, volendo emozionarsi sul serio (e non solo in gamma bassa) è opportuno dotarsi di un buon amplificatore per cuffia. Ed è proprio la bontà e immanenza delle basse frequenze a colpire nel segno; pur non particolarmente profonde, sono "punchy", una sicura "spalla" per qualsiasi tipo di ascolto e un buon antidoto contro l'anemicità di certe prestazioni. Anche questa 252 è un'americana, inequivocabilmente, dalla cima dei capelli alla punta dei piedi, non trasparentissima ma determinata e autorevole, con una personalità sonora tendente al caldo, all'avvolgente. Meno analitica e rivelatrice della 422H nelle gamme media e alta, la 252 non possiede la medesima (fantastica) scolpitura di suono, ma è abbastanza nitida da consentire di apprezzare le caratteristiche di ogni registrazione. Anche lo sviluppo della scena è inferiore, non avendo la stessa l'ampiezza né la medesima profondità.


CONCLUSIONI

Veloci, come questa recensione "natalizia".
La miglior cuffia tra le economiche o la più economica tra le migliori? A vostro piacimento la distinzione. Sono stato a volte severo sulla politica commerciale della Openitem, ma riguardo questa 252 sarei disonesto nel dire che qualcosa sul costo si poteva limare. La ESS Labs 252, nonostante abbia gli "ear-pad" in legno, sia artigianale e fatta in USA, ha un prezzo certamente vantaggioso per l'acquirente. Con soli 179 euro ve la portate a casa, anzi è lei che verrà da voi, visto che è acquistabile online sul sito dell'azienda partenopea.


Alfredo Di Pietro

Dicembre 2018


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