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 Compleanno con Händel Riduci

 

 

COMPLEANNO CON HÄNDEL

CONCERTO PER FESTEGGIARE IL GENETLIACO DEL CORO ANTICHE ARMONIE DI BERGAMO

Bergamo, chiesa di S. Bartolomeo - Venerdì 20 Ottobre 2017 - ore 20,45


PRIMA PARTE

Georg Friedrich Händel
(Halle 23-2-1685 / Londra 14-4-1759)

Bourrée, Menuet, Bourrée, Hornpipe - Suite strumentale da Water Music HWV 348 e Royal Fireworks HWV 351

"Kind health descends on downy wings", duetto da Birthday-Ode for Queen Anne HWV 74
Veronika Kralova: soprano - Giovanni Duci: alto

Rigaudon I e II - Menuet - Suite strumentale da Water Music HWV 350

"Oh fairest of ten thousand fair", duetto dall’Oratorio Saul HWV 53
Medea De Anna: soprano - Rosa Testa (20-10) - Giovanni Duci (28-10): alti

A tempo ordinario e staccato - Allegro, dal Concerto per organo e orchestra in si bemolle maggiore HWV 290
Laura Crosera: organo



SECONDA PARTE

Dixit Dominus HWV 232 per soli, coro, archi e basso continuo.
   - 1. Dixit Dominus - coro
   - 2. Virgam virtutis tuae - aria contralto
   - 3. Tecum principium - aria soprano
   - 4. Juravit Dominus - coro
   - 5. Tu es sacerdos in aeternum - coro
   - 6. Dominus a dextris tuis - soli e coro
   - 7. Judicabit in nationibus - coro
   - 8. De torrente in via bibet - soprani soli e coro
   - 9. Gloria Patri et Filio - coro

Jacopo Bottani: voce recitante
Medea De Anna, Veronika Kralova: soprani
Giovanni Duci (20-10), Rosa Testa (28-10): alti
Marco Piani, Stefano Venturelli: tenori
Marco Scafati: basso


CORO ANTICHE ARMONIE

Soprani I:
Ambra Bellini, Roberta Decio, Elena Eustacchio, Letizia Giurdanella, Bianca Morlini, Francesca Tosolini, Franca Trussardi.

Soprani II:
Elisa Anttila, Federica Castelli, Eleonora Delzano, Marina Rinaldi, Barbara Rota, Caterina Ruggeri, Maddalena Trussardi

Alti:
Rosalba Crotti, Giovanna Fabbriciani, Silvia Gervasoni, Paola Moroni, Nella Previtali, Gabriella Ruggieri, Lia Signoretti, Lucia Suardi, Rosa Testa

Tenori:
Alberto Bresciani, Ezio Buldrin, Salvatore Cicero, Franco Crotti, Paolo Franceschini, Fulvio Ottelli, Marco Piani, Stefano Venturelli

Bassi:
Luca Bacchi, Vittorino Bottani, Roberto Bottino, Roberto Germani, Luca Lussana, Natalino Marcandalli, Emanuele Ondei, Erik Perego, Renato Sandrinelli, Marco Scafati.


ENSEMBLE SALOMONE ROSSI

Lydia Cevidalli: violino concertatore
Pietro Corna, Irene Metere: oboi
Gemma Longoni, Jeremie Chigioni: violini I
Diego Castelli, Linda Przybiernow, Anna Cracco: violini II
Massimo Percivaldi viola I - Filippo Bergo: viola II
Issei Watanabe: violoncello
Andrea Sala: contrabbasso
Diego Cantalupi: tiorba
Fabio Piazzalunga: clavicembalo
Laura Crosera: organo
Giovanni Duci: direttore

 

Jacopo Bottani



Non è facile con un "semplice" concerto riportare alla luce le emozioni e il vissuto che si stratificano in trent'anni di storia, soprattutto se tra i suoi propositi c'è la volontà di comunicarli intonsi al pubblico. La felicità che nella serata del 20 ottobre 2017 si leggeva sui volti di strumentisti e cantanti era già di per sé un riflesso della gioia per il bel traguardo raggiunto. Netta era la percezione che in quel momento si stava consumando un evento speciale, che andava oltre le note. Anche il pubblico ha mostrato di capirne l'importanza, accorrendo foltissimo nella chiesa bergamasca di San Bartolomeo, tanto che poco prima dell'inizio non solo tutti i posti a sedere erano occupati, ma c'erano anche molte persone in piedi. Meglio chiamare le cose con il loro nome e dire che "Compleanno con Händel" non è stato soltanto un susseguirsi di brani musicali del grande compositore tedesco, ma una vera e propria festa, un grande affresco di musica e parole, con l'affettuosa rievocazione di un'ex corista e, udite udite, la "presenza" dello stesso compositore, incarnato dal bravo Jacopo Bottani in una rigorosa mise dell'epoca. Vestiva un bel completo alla francese: giacca lunga, paramani, parrucca con codino, jabot e l'immancabile tricorno, in tinta con il completo. Bravo Jacopo, l'illusione era perfetta e non solo nel vestiario. Con movenze e tono tipicamente rococò "Georg Friedrich Händel" si è presentato amabilmente al pubblico, dichiarata la sua contentezza di essere in Italia, un paese in cui la musica vocale ha raggiunto nei secoli l'eccellenza, la totale padronanza nell'espressione degli affetti e le passioni. La stima per Corelli, Scarlatti.

 

Lydia Cevidalli

Laura Crosera

Si celebra quindi il trentesimo compleanno di Antiche Armonie, coro polifonico fondato da Giovanni Duci nel 1987, anno in cui, come mi ha dichiarato lui stesso in una breve intervista, ha iniziato a sentire il desiderio di dirigerne uno. Ricorda un avvio piuttosto faticoso, ai tempi dei suoi studi di musica, la necessità di dover sostenere per un bel po' di anni un turn over di coristi molto elevato e la conseguente impossibilità d'imbastire un repertorio che avesse una certa consistenza. Allora, c'era un andirivieni di voci, alcuni venivano per divertirsi, non per scopi quindi prettamente musicali. È soltanto da una decina d'anni che il percorso si è un po' consolidato, con delle voci molto più stabili. Così il repertorio ha potuto arricchirsi consentendo fondamentalmente due cose, la prima è la disponibilità a soddisfare qualunque richiesta, con programmi anche importanti e non solo di musica barocca. Un ensemble che, con entusiasmo e voglia di scoprire repertori alternativi al barocco, è giunto a eseguire anche Mozart, Fauré. Le passioni di Bach le hanno quasi pronte, potendo metterle insieme in pochissimo tempo. Il Coro Antiche Armonie non è formato da professionisti (a dire la verità non si sente...), tuttavia la perseveranza nello studio dei suoi componenti ha permesso di pescare in qualunque tipo di repertorio, senza combattere l'ansia di avere magari una sezione non tecnicamente all'altezza. Sono "miracoli" che possono avvenire grazie alla spinta di una forte motivazione e uno sconfinato amore per la musica, corroborato dalla gioia di frequentarsi e crescere insieme.

 

Giovanni Duci

Medea De Anna

"Nel tempo il coro si è trasformato in una grande famiglia con cui convivere, abbiamo condiviso viaggi indimenticabili ma anche divertimenti in compagnia del maestro Duci, per noi affettuosamente solo Giovanni. La dimostrazione del nostro amore è il concerto di stasera, si festeggia ma c'è anche il grande piacere di stare insieme ancora una volta", dice commossa la ex corista nella sua presentazione prima del concerto. Certamente una grande soddisfazione per il direttore, nella consapevolezza di non avere lui solo il merito dell'evoluzione di questa bella realtà, la quale oggi può fare musica con una certa libertà. Hanno lavorato insieme per anni, continuativamente, da quel lontano 1987, da allora Giovanni l'ha sempre seguito con amore, oggi continua a dirigerlo e ne cura la formazione in un vasto assortimento di composizioni sacre e profane, a cappella e concertanti, che spaziano fra il Rinascimento e il Novecento. Se vogliamo quantificare in cifre la sua attività, dobbiamo citare i più di trecento concerti che ha sostenuto dovunque, la collaborazione con vari gruppi vocali e strumentali in diverse tournée all’estero, sempre accompagnate dal successo della critica e del pubblico. Potremmo chiederci se esiste un particolare che distingue Antiche Armonie da analoghe formazioni corali. La risposta la troviamo guardando ancora alla figura del suo "deus ex machina", Giovanni Duci, una persona che l'ha diretto ininterrottamente per trent'anni e ancora lo fa, anche se in diverse occasioni l'ha messo nelle mani di esperti direttori (da cui la sua ulteriore crescita).

 

Veronica Kralova

In quest'indefessa e pluridecennale attività è stato affiancato dalla moglie Laura Crosera, organista, che ha sempre sostenuto il Coro con la sua costante presenza in prove e concerti. Spesso si sono trovati a collaborare, forti di un'intesa infallibile, e anche stasera il Coro Antiche Armonie e l'Ensemble Salomone Rossi sono stati uniti per definire una scena che ha totalmente coinvolto il pubblico. Il risultato della loro cooperazione si è sostanziato in una magnificenza sonora senza pari. Ho parlato poco, mea culpa, dell'Ensemble che vede come violino concertatore la brava Lydia Cevidalli, entusiasta paladina della musica barocca e fine strumentista; mi riprometto di farlo più estesamente in occasione magari del suo trentesimo compleanno, che cadrà fra quattro anni essendo l'insieme nato nel 1991. Purtroppo non era presente al concerto il contralto Hyun Jung Oh, sostituita da Giovanni Duci e Rosa Testa. E davvero una grande festa è stata, che ha potuto contare su artisti in grado d'interpretare nella maniera più pertinente le grandi intuizioni del sommo Georg Friedrich Händel, in ogni brano suonato. La fede musicale di questo coro, la fervente dedizione con cui ha affrontato pagine anche difficili, ha fatto la differenza rendendo impercettibile quel tanto di dilettantistico (nella miglior accezione possibile del termine) che lo separa dagli insiemi che di professione svolgono quest'attività. La musica è di tutti e per tutti, nessuno escluso, basta avere la voglia di accostarsi e amare questi scrigni pieni di preziose gemme musicali.

 



Opera ideale per aprire le danze di una festa è la suite barocca "Musica sull'acqua", dato che Händel la compose per una parata festiva sul Tamigi svoltasi il 17 luglio 1717. Dalla Suite in Fa maggiore HWV 348, prima del trittico, ascoltiamo Bourrée e Menuet. Accomunata con essa è un'altra suite, parimenti evocatrice di una grandiosa spazialità, la "Musica per i reali fuochi d'artificio", essendo entrambe le composizioni destinate a un'esecuzione all'aria aperta. Dagli effetti pirotecnici si passa a una più austera gestualità con la cantata profana Ode per il compleanno della regina Anna HWV 74, nel duetto "Kind health descends on downy wings", intriso di una nobile e sofferta cantabilità. Il ritorno alla Water Music riconduce il pubblico al clima di festa dell'incipit, è la volta della terza suite, quella in Sol maggiore HWV 350, con i bellissimi Rigaudon I e II e Menuet. In un programma monografico haendeliano, che più sfaccettato di così non potrebbe essere, sembra quasi che a essere celebrato sia lui, oltre al genetliaco del Coro Antiche Armonie. In "presenza" del compiaciuto compositore, il pubblico che gremisce la chiesa di S. Bartolomeo è stato investito dalla grande bellezza del duetto "Oh fairest of ten thousand fair" dall’Oratorio Saul HWV 53, cui è seguito un brano strumentale, l'"Allegro" dal Concerto per organo e orchestra in si bemolle maggiore HWV 290. La seconda parte del concerto è stata interamente dedicata al Dixit Dominus HWV 232. Pare incredibile che un'opera così articolata, di grandiosa e potente concezione, sia stata scritta da un Händel appena ventiduenne, nel 1707.

 



Ispiratore del compositore è stato il Salmo 110, che già dal titolo "Dal seno dell'aurora, a te viene la rugiada della tua gioventù" porta con sé il sentimento radioso della giovinezza. Il Dixit Dominus è costituito da nove sezioni, dove emerge tutta l'abilità compositiva del giovane musicista tedesco. Una prova insospettabilmente matura, costantemente pervasa da un grande vigore, irrobustito dal formidabile fiuto dell'autore per una robusta teatralità drammatica. Da ascoltare con il fiato sospeso l'esecuzione dei due ensemble, ispirati dall'ineffabile spiritualità del Dixit hanno superato di slancio le prove di agilità, di grandiosa pienezza sonora, esaudendo alla declamazione di grande espressività nei passaggi più meditati. Questo Salmo libera sentimenti altissimi in chi lo ascolta, impegnando in un "tour de force" chi lo esegue, quasi una sfida lanciata a cantanti e strumentisti, chiamati a un'impresa al limite delle loro capacità. Esco dalla chiesa di San Bartolomeo a tarda serata, l'aria è frizzante ma limpida e io l'impressione di camminare tre metri sopra il suolo...

 




Alfredo Di Pietro

Gennaio 2018


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