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lunedì 13 maggio 2024 ..:: Carot One Pacolo ::..   Login
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 Carot One Pacolo Riduci

 

 

Cosa ci vuole per confezionare un impiantino Micro Hi Fi, uno di quelli che funziona bene e non fa rimpiangere troppo allestimenti di maggiori dimensioni? Sin dal suo debutto, la Carot One ha fornito la risposta a questa domanda con una serie di elettroniche infoltitasi nel tempo. Il suo contributo all'alta fedeltà si è concretato in colorati oggettini dall'accattivante design. La tipica finitura arancio metallescente è così finita per diventare la livrea distintiva del marchio, orientato alla produzione di apparecchi pochissimo invasivi e per questo concettualmente agli antipodi di quell'Hi Fi che si basa su una notevole presenza fisica. In un periodo di risacca come quello che oggi stiamo vivendo, questa tipologia si spera possa essere utile a rivitalizzare un entourage un po' soporoso, interpretare un settore di mercato non ancora usurato da un alveo traboccante di proposte.

E' sufficiente visitare un audioshow per rendersi conto di come l'età media dell'audiofilo sia piuttosto alta, pochi, pochissimi sono i ragazzi che girano realmente interessati all'Hi Fi tradizionalmente intesa. Si tratta di una realtà che non si può contestare, tanto è evidente, chi aveva sperato in un'alta fedeltà talmente fuori dal tempo da poter essere considerata classica è costretto a rivedere le sue posizioni. Fermo restando che il concetto di ascoltare musica ben riprodotta è universalmente valido, altrettanto inconfutabile è che la sua sopravvivenza oggi è legata a un processo di trasformazione mirato a fargli assumere nuove sembianze, renderla più propensa al concetto di portabilità, anche in ambito domestico. Il marchio napoletano, in qualità di paladino della "Mini Size, ci si augura possa fungere da "Trait d'union" tra i vari Smartphone, iPod e iPad piuttosto che lettori Mp3 ultratascabili, dispositivi che oggi la fanno da padrone, con un classico impianto "Home".

L'attenzione del sito Non solo audiofili per il marchio napoletano è sempre stata viva, si è sforzato d'individuare, pur tra luci e ombre, delle qualità interessanti in oggetti fatti non solo per stare sugli scaffali delle camerette dei nostri ragazzi o sulla scrivania accanto al PC e due cassettine, ma degni di fare una discreta figura anche nell'impianto principale, quello che ogni buon audiofilo riserva al suo salotto. Nella produzione Carot One c'erano già a catalogo apparecchi dedicati alla gestione dell'audio digitale: l'amplificatore integrato Ernestolone, l'ampli per cuffia NIK 58-DAC e NIK 58-DAC Two incorporavano un convertitore D/A ma ancora mancava un DAC "Stand Alone"... detto fatto! La Carot One ha sfornato il Pacolo.


IL CAROT ONE PACOLO NEI PARTICOLARI

SPECIFICHE TECNICHE DICHIARATE

Rapporto Segnale/Rumore: 98 dB
Risposta in frequenza: 20 Hz - 20 kHz -1db
THD + Noise: 0,006%
Frequenza Massima di campionamento: 96 kHz
Profondità Bit:16/24
Ingresso Audio: Minijack 3,5mm x 1
USB 2.0 Full Speed x 1
Power Socket: 5,5 mm/2,1 mm x 1
Uscita Audio: Minijack 3,5mm x 1
Display a 7 segmenti
Alimentazione: DC 12V-13 V (Max.)
Dimensioni:(L) 76 mm x (A) 60 mm x (P) 100 mm
 

SPECIFICHE DEL TRASFORMATORE/ALIMENTATORE AC

Ingresso Universale AC: 100 V - 240 V/50 - 60 Hz
Uscita DC: 12 V 3,5 A (42 W)
Connettore DC: 2,1 mm
Ripple & Noise: <= 25 mV
Protezione da sovraccarico: 105% - 150%
Protezione da sovravoltaggio: 115% - 150%
Dimensioni: (P) 78 mm x (L) 50 mm x (A) 33 mm
 


Non solo l'aspetto, ma anche il nome dato alla serie dei Carot ispira simpatia, in questo caso si è scelto quello di Pacolo, probabilmente "nanizzazione" del nome proprio di persona spagnolo "Paco". Non ho indagato ulteriormente sull'etimologia, ma mi sono limitato a pensare che gli uffici di marketing hanno davvero un bel da fare a escogitare nomi e nomignoli. Alcuni se la cavano con delle cifre, magari seguite o precedute da sigle, altri cercano di conferire un carattere meno freddo e la Carot One ha seguito quest'ultima strada. Il Pacolo è un due-apparecchi-in-uno, essendo un DAC in grado di lavorare sino a una risoluzione massima di 24 kHz/96 bit e un preamplificatore a un solo ingresso. Si presenta come una sintesi piuttosto efficace della filosofia Carot One in quanto concepito per un'estrema praticità di utilizzo, è grande più o meno come un pacchetto di sigarette, tanto che potremmo intascarcelo e portarlo in giro per i nostri appuntamenti audiofili.

Il Pacolo si presenta con uno chassis in alluminio arancio metallescente, dotato di un frontale sporgente di 1,5 millimetri dal corpo. 10 cm è la lunghezza, 6,7 e 2,5 cm rispettivamente la larghezza e altezza, comprensive del frontale, mentre il peso si attesta sui 110 grammi, non dichiarato nel manuale utente che riporta anche delle misure in mm errate. L'enclosure è ben rifinita e trasmette al tatto una bella sensazione di solidità. Il pannellino anteriore reca in alto a sinistra il nome del brand (nell'esemplare inviatomi protetto da una strisciolina adesiva trasparente), sotto c'è una finestrella coperta da un vetrino rosso per consentire la visione del display a segmenti. Questo è formato da tre cifre di sette segmenti l'una che indicano i passi del volume (da 0 a 255), mentre la segnalazione della modalità di funzionamento è affidata ad altri due segmenti a sinistra. Quello in basso segnala la USB, il superiore la AUX, entrambe lampeggiano se i rispettivi cavi di collegamento sono sconnessi. Il segmento centrale del terzo elemento indica lo Stand-by. In basso, centralmente, è serigrafato il nome del modello.

Sul retro troviamo, da sinistra, l'interruttore di accensione/selezione della modalità di funzionamento, sotto di esso il connettore Mini USB per il collegamento al PC. Seguono a fianco i connettori "Line In" e "Line Out" stereo del tipo Minijack 3,5 mm e il Power Socket DC 12 V.

Per il collegamento a un amplificatore dotato di connessioni RCA sarà quindi necessario un adattatore Minijack/RCA oppure un cavo adattatore terminato allo stesso modo, se invece si decide di utilizzare il Pacolo con un ampli che all'ingresso accetta connettori Minijack, sarà sufficiente munirsi di un cavetto terminato Minijack maschio da ambo i lati. La scelta da parte della Carot One di adoperare tale tipo di connessioni credo sia non solo da imputare al risicatissimo spazio a disposizione, ma anche all'orientamento del Pacolo, oggettino fondamentalmente dedicato a iPod, iPad, lettori portatili Mp3 e CD.

 

Rimuovendo le quattro viti a croce presenti sul pannellino posteriore si mette a nudo la scheda, solidale allo stesso, che accoglie tutta la circuitazione. La PCB è tenuta ferma nella sua posizione da una scanalatura, la rimozione avviene quindi con un movimento a slitta. La faccia superiore accoglie tredici piccoli condensatori elettrolitici in alluminio Rubycon della serie YXA di varia capacità, al centro vediamo un relay miniaturizzato a due poli Fujitsu della serie FTR-B3, alto solo 5,45 mm e pesante 0,85 g, spazio di montaggio 87 mm2, fatto con materiale molto resistente al calore. A ridosso del pannello sono posizionati l'interruttore e i connettori Panel Mount, sul lato opposto c'è il display a segmenti che abbiamo già preso in esame e che fa tanto retrò.

La parte inferiore è quella sicuramente più interessante poiché contiene tutti i chip del nostro Preamplificatore/DAC, vediamoli. Iniziamo dal cuore del Pacolo, il Wolfson WM8716, Digital to Analog Converter stereo ad alte prestazioni pensato specificamente per apparecchiature audio come CD Player, DVD, sistemi Home Theatre e TV digitali. Supporta risoluzioni che vanno da 16 a 24 bit con frequenze di campionamento sino a 192 kHz. La sua struttura interna comprende una porta/interfaccia seriale, un filtro interpolatore digitale, un modulatore multi-bit sigma delta e un convertitore stereo. Oltre a ciò nel chip sono comprese le funzioni di "Mute", controllata sempre digitalmente, e una di attenuazione per ogni canale. Il filtro digitale interno può essere selezionato tra due "roll-off", uno ripido e un altro più graduale, la scelta dipende dall'uso che di questo convertitore si vuole fare, in pratica dai requisiti dell'applicazione. Tale filtro può essere bypassato per utilizzarne uno esterno. Notevoli le prestazioni dichiarate di questo IC: 112 dB di rapporto segnale/rumore (pesato "A" a 48 kHz) con una THD di -97 dB a -1 dB FS, corrispondente a una percentuale dello 0,001.

I regolatori di voltaggio "D-PAK" della serie L78M00 assicurano un voltaggio di uscita fisso con correnti sino a 0,5 A. Presentano i tre terminali di Input, Output e Ground distribuiti sulle due estremità. Nel Pacolo sono stati adoperati il 78M05 e il 78M09, per un'uscita, rispettivamente, di 5 e 9 Volt.

Il CM6510 della Cmedia è un chip per applicazioni audio molto flessibile, al suo interno ha un convertitore due canali ADC e DAC, un'interfaccia S/PDIF e USB 2.0 High Speed che lo rende sfruttabile per diversi tipi di applicazioni. E' compatibile con la USB Audio Class 1.0, consente quindi un funzionamento "Plug & Play", senza bisogno di installare software aggiuntivi. Il convertitore ADC/DAC supporta frequenze di campionamento di 96 K - 88.2 K - 48 K - 44,1 K e risoluzioni di 16/24 bit. Nell'immagine riferita all'"Audio---> Proprietà - Altoparlanti possiamo vedere tutte le frequenze e la risoluzione cui può lavorare, sia come DAC che come interfaccia I2S, funzione quest'ultima utilizzata nel Pacolo in abbinamento al convertitore Wolfson WM8716.

Microcontroller a 32 bit Nuvoton M054 LBN ARM. Della famiglia "NuMicro", integra quattro "Flash Memory" per diverse applicazioni (APROM - DataFlash - LDROM - SRAM), un clock di controllo e porte di Input/Output.

A due operazionali 4558, di cui non è visibile la marca, è affidata la preamplificazione del Pacolo. Si tratta di un chip con protezione continua da cortocircuiti dall'ampio range di voltaggio in Common-Mode e Differential. Altre caratteristiche sono la larghezza di banda a guadagno unitario di 3 MHz e il basso rumore (8 nV/√Hz tipici a 1 kHz).

Al controllo del volume ci pensa il Wolfson WM8816, IC ad alta linearità specificamente progettato per sistemi audio. E' basato su una catena di resistori che fanno capo ad Op-Amp esterni. Il guadagno di ogni canale può essere programmato indipendentemente da -111,5 dB a +15,5 dB attraverso un'interfaccia di controllo seriale. Eventuali rumori udibili tipo "click" nelle variazioni di volume, sono stati soppressi cambiando il guadagno solamente quando uno "Zero Crossing" viene individuato nel segnale. C'è la possibilità di usare il WM8816 anche come controllo automatico, grazie al rilevamento dei livelli di picco. Il volume può essere variato a passi di 0,5 dB per una THD tipica dello 0,001% a 100 dB, diafonia di -110 dB. La funzione di "mute" hardware e software e la soppressione dei transienti all'accensione/spegnimento completano il quadro delle specifiche.

In bundle al Pacolo sono forniti alimentatore, cavo di alimentazione, cavo Mini USB/USB e un telecomando con le funzioni di accensione, standby, mute, regolazione volume, passaggio al brano successivo o precedente, stop (queste ultime due in modalità USB) e selezione tra gli ingressi AUX e USB, effettuabile anche dal pulsante posto sul retro. La pila a pastiglia necessaria per il suo funzionamento è compresa nella confezione. Per rendere operativo il Pacolo dovrete solo munirvi dei cavi di collegamento ed eventuali adattatori.


L'INSTALLAZIONE

Installare i driver del Pacolo sul Personal Computer è un gioco da ragazzi: trattandosi di un DAC USB "Plug and Play" non è necessario caricare alcun software aggiuntivo ma è sufficiente collegarlo al PC con il cavo fornito (o altro) e attendere pochi secondi per il completamento del processo. Il DAC viene visto dal PC come dispositivo USB composito, se avete un sistema operativo Windows potrete controllare le risoluzioni alle quali è in grado di lavorare semplicemente aprendo la finestra "Dispositivi di riproduzione"----->"Altoparlanti Carot One PACOLO DAC"----->"Proprietà". Si dovrà poi configurare la periferica sul proprio Player. Gli Snapshot mostrano quella che ho attuato su Foobar 2000 e JRiver Media Center 19.




LE MISURE

SETUP

PC Notebook HP G62
Scheda Audio EMU Creative Professional Pre Tracker USB 2.0
Cavi schermati auto costruiti
Software Arta - Steps

Le misure e relativa analisi possono avere essenzialmente due tipi di effetto sul lettore: rappresentare un momento "verità" per soppesare i reali meriti del DUT (Device Under Test) oppure delle curve incomprensibili, spesso considerate inutili, da saltare a piè pari per approdare alla prova d'ascolto, dove il recensore di turno sfodera le sue capacità declamatorie per descrivere le caratteristiche del suono percepito. Io credo che la verità stia nel mezzo, ritengo cioè utili entrambe le cose per fornire un quadro che sia il più possibile esaustivo. Le misure oggettivano delle caratteristiche che la sola prova d'ascolto, eseguita ricordiamolo in una tra le condizioni possibili, non può dare. Il risultato va sempre relazionato alla situazione contingente, diversamente si corre il rischio di universalizzare ciò che universalizzabile non è.

Segnale test: 400 mV
Output: 2364 mV
Guadagno: 15,431 dB con il controllo del volume al massimo (255)

La risposta in frequenza della sezione preamplificatrice, rilevata in Dual Channel, appare ben estesa e regolare. Considerando la banda audio (20 - 20.000 Hz), i 20 Hz sono attenuati rispetto ai 1000 Hz di un'inezia: appena 0,3 dB. Ancor più lieve è la differenza a 20.000 Hz: appena -0,12 dB. La risposta si estende in alto senza problemi sino all'estremo di misura consentito dalla scheda audio (96 kHz). I 40 kHz si trovano a meno di mezzo dB, precisamente -0,49 dB, i 95 kHz a un livello relativo di -2,25 dB, sempre rispetto ai 1000 Hz. Ottima prestazione!


Praticamente perfetto il bilanciamento tra i due canali: a 1000 Hz la differenza tra destro e sinistro è di un insignificante 0,02 dB.

Purtroppo la risposta in frequenza esibita in modalità "USB" non è altrettanto valida, ma accusa un pesante calo salendo in gamma medio-alta. Alla frequenza di campionamento di 44,1 kHz i 1000 Hz sono sotto i 150 Hz di 0,18 dB, divario che si allarga a -0,83 dB a 2000 Hz, -3,24 dB a 5000 Hz per poi crollare a -6,54 dB a 10.000 Hz. Il quadro è di pochissimo più favorevole, ma non molto dissimile, a 48 kHz mentre a 96 kHz ci troviamo nella condizione meno svantaggiata. In questo caso, considerando gli stessi punti di rilevazione annotiamo un calo rispettivamente -0,05 dB, -0,17 dB, -1,01 dB e -2,97 dB, con i 20.000 Hz a -6,07 dB, sempre rispetto ai 150 Hz.

Il Pacolo utilizza nel suo layout circuitale dei chip di tutto rispetto, lo si evince anche dai dati di distorsione molto bassi esibiti alle classiche rilevazioni di THD/THD+N, IMD con doppio tono a 13-14 kHz, 19-20 kHz e la SMPTE IMD, che impegna il DUT con due sinusoidi a 250 e 8000 Hz. Il tappeto di rumore nella THD+N non va oltre i -120 dB. Con un'uscita di 1 Volt RMS la THD si attesta su un ottimo 0,0025%, altrettanto confortante la THD+N: 0,023%, seguono le gravose IMD con valori che non si discostano da un pregevole livello di validità. Annotiamo uno 0,013% nella IMD a 13-14 kHz, con le componenti di ordine pari in vantaggio sulle dispari (0,003% contro 0,0082%), idem nel doppio tono a 19-20 kHz dove si raggiunge lo 0,026%, DFD2 dello 0,0059% e DFD3 dello 0,022%. Nella più ardua IMD SMPTE non si supera un confortante 0,013%, dove le componenti di ordine pari e dispari se la giocano sul filo del rasoio (MD2 0,0044% - MD3 0,0052%).

 

Salendo a 2 Volt RMS, sempre valide restano le distorsioni armoniche e la THD+N, pari rispettivamente allo 0,0023% e 0,012%. Anche le IMD rimangono sostanzialmente basse, coerenti con quanto osservato prima.
Ho voluto mostrare la THD/THD+N anche in graficazione logaritmica per evidenziare meglio la frequenza di rete (50 Hz) e le sue armoniche, davvero basse nel Pacolo: i 50 Hz si trovano a -108 dB sul fondo del grafico, il che significa una distanza dalla fondamentale di quasi 101 dB a 1 Volt e 107 dB a 2 Volt.

 

La distorsione Vs frequenza, anche questa rilevata al livello di 1 e 2 Volt RMS, mostra il tipico profilo a sella, con gli estremi più in alto rispetto alla porzione centrale. Al voltaggio d'uscita più basso si parte con un livello di THD di -66,27 dB (0,048%), dove la seconda armonica (-78,19 dB/0,01%) appare ridotta rispetto alla terza (-66,63 dB/0,046%). Segue la discesa verso valori inferiori, sino ad arrivare a quelli già noti dall'analisi spettrale del tono singolo a 1 kHz, e poi la risalita relativa verso le alte frequenze che porta la THD a -86,30 dB (0,0048%), la seconda armonica a -88,96 dB (0,0035%) e la terza a -95,54 dB (0,016%), tutte riferite alla frequenza di 10 kHz. A 2 Volt RMS ovviamente i valori sono più alti ma cambia anche la forma dell'insellatura, più appuntita verso il basso dati i minimi distorsivi che si raggiungono tra i 200 e 500-600 Hz.

Interessanti i grafici della distorsione Vs ampiezza, i quali rivelano fondamentalmente due cose: la conferma di valori percentuali molto bassi e l'apprezzamento di un certo tipo di andamento "standard" dello stato solido, cioè una partenza sostenuta ai voltaggi inferiori, la discesa ai valori minimi nella parte centrale e la brusca impennata oltre un certo limite, individuabile nel Pacolo intorno ai 2,2 Volt.

Riunite in overlay la CCIF IMD (International Telephonic Consultative Committee) 13-14 kHz/19-20 kHz e la SMPTE (Society of Motion Picture and Television Engineers) Vs ampiezza, che risultano superiori a quelle acquisite singolarmente con la SPA.


CAROT ONE PACOLO: UN'ELETTRONICA A DUE VELOCITA?

IMPIANTO
DVD Player Pioneer DV-393
PC Notebook HP G62 con player Foobar2000 e Jriver Media Center 19
Scheda Audio EMU Creative Professional Pre Tracker USB 2.0
M2Tech hiFace DAC 384/32
Amplificatore finale di potenza Lym Audio 1.1 TF
Amplificatore finale di potenza EAM Lab PA 2150
Diffusori: Canton LE 109 – Dynavoice Definition DF 6 – VEF Radiotehnika RRR Rigonda-S FS-5.3
Cablaggio Labirinti Acustici Fluxus

Non sarà difficile per il Carot One Pacolo diventare un apprezzato collaboratore di tanti finali di potenza. Nonostante il nome scelto lasci pensare ad un ameno oggettino buono al massimo per lettorini Mp3 et similia, il Pacolo offre in modalità preamplificatore delle ottime prestazioni, sia al banco di misura che all'ascolto. Nel corso del test l’ho abbinato al finale Lym Audio 1.1 TF, una bella novità di prossima recensione su queste stesse pagine, e il mio fido EAM Lab PA 2150. Non so quanto fosse prevedibile, ma ha esibito diverse belle qualità, tra cui un'impeccabile neutralità di comportamento che non intacca l'indole di quanto c'è a valle. Il suono del Pacolo vanta una ragguardevole trasparenza che ha consentito ai due finali, agli antipodi per potenza e fisionomia timbrica, di essere ben riconoscibili, non mascherati da invadenti colorazioni frutto di non linearità nella risposta in frequenza. La dinamica è valida, è ben sfruttabile sino a livelli d'uscita vicini ai 2 Volt, ma è la stoffa del suono a sorprendere con una prestazione lineare, rigorosa, molto naturale e del tutto priva di spigolosità. Le sue caratteristiche gli consentono di fare bella figura con ogni genere musicale, grazie alla sostanziale compostezza dell'equilibrio tonale che non privilegia alcuna gamma sfavorendone un'altra. Valida l’esplorazione del dettaglio, nel Lym la lancinante focalizzazione che tutti riconoscono al TA2024 viene conservata, così come nell'EAM Lab altrettanto avviene per la generosità in gamma bassa, l’assenza di forzature e la grande coerenza tra le varie gamme. Se il Pacolo vi renderà un ottimo servizio come preamplificatore non altrettanto purtroppo sarà in grado di fare in qualità di DAC. Il funzionamento è sicuro ma la risposta in frequenza risulta eccessivamente penalizzata alle alte frequenze. Con un roll off così marcato percepiremo un suono opaco, molto povero di alte frequenze e armoniche superiori, del tutto privo di ariosità. Ed è un peccato... un vero peccato perché se la risposta del DAC fosse altrettanto valida di quella della sezione preamplificatrice saremmo in presenza di un piccolo ammazzagiganti, forse un po' costosetto, ma in grado di fornire delle performance molto convincenti.
Ci pensino i progettisti Carot One...

Il Carot One Pacolo può essere acquistato online sul sito ufficiale Openitem alla cifra di 299 euro comprese le spese di spedizione.

Ringrazio Antonio Scialò della Openitem per avermi concesso in prova il Pacolo.

Alfredo Di Pietro

Dicembre 2014


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